Sanità a Sassari, il Pci denuncia gravi disagi

Il ricostituito Partito Comunista Italiano critica la Regione. La riforma non tiene conto delle realtà territoriale e lede il diritto alla salute dei cittadini

 

PcinuovologoSassari. Il Pci della federazione di Sassari denuncia la grave situazione della Sanità in città e in provincia. La riforma voluta dalla giunta regionale ha generato situazioni di gravissimo disagio per i cittadini della intera Regione. Già in sede di discussione il Pci aveva criticato tale riforma che non tiene conto delle realtà territoriali e, cosa ancora più grave, lede il diritto alla salute e all’accesso delle cure dei cittadini.

A Sassari e provincia la situazione è gravissima: nei laboratori diagnostici mancano i reagenti per effettuare le analisi microbiologiche e biochimiche, nel reparto di ortopedia mancano le protesi, molti ambulatori specialistici sono stati chiusi, le prestazioni sanitarie a copertura pubblica sono state diminuite, il personale medico e delle professioni sanitarie è carente a causa del blocco del turn over e i contratti di lavoro sono per la maggior parte a tempo determinato. Le convenzioni per il trasporto dei pazienti tramite ambulanza non sono state ancora rinnovate nonostante queste siano scadute nel mese di Novembre e a partire da Febbraio chiuderà la autorimessa dell’ospedale. l’elenco delle inefficienze è solo parziale. Nello stesso tempo i manager della sanità sarda sono i più pagati d’Italia.

«È questa la razionalizzazione della spesa sanitaria? Aggiustare i conti in rosso togliendo servizi e pagare cifre spropositate ai manager?», chiede il segretario del Pci di Sassari Patrizia Marongiu. «Il sindaco Nicola Sanna prenda una chiara posizione in merito e che il presidente Pigliaru, insieme all’assessore Arru, invece di inviare lettere al ministro Lorenzin, incontri i cittadini di Sassari e provincia e risolva i problemi che sta creando la “loro” riforma della sanità sarda».

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio