Pompeo Calvia, un sassarese da riscoprire

Non fu solo un poeta e scrittore. Nel centenario della morte una serie di iniziative. In corso una mostra di suoi ritratti e dipinti

Pompeo-Calvia
Pompeo Calvia ritratto da Mario Paglietti

Sassari. «Ricordare ciò che è stato fatto ieri, aiuta a comprendere quel che si deve fare oggi. E l’eco intellettuale di Pompeo Calvia riecheggia ancora tra le vie della sua amata Sassari: noi lo avvertiamo e vi invitiamo ad ascoltarne il canto». Bruno Lombardi è il responsabile dell’archivio di Pompeo Calvia e, insieme al nipote Antonio Mario Siotto Calvia, il curatore della mostra d’arte allestita presso il Caffè del Corso dal 1925 al corso Vittorio Emanuele II. Fino al 19 maggio rimarranno esposte 15 opere pittoriche inedite ed edite della seconda metà dell’800 e prima metà del ‘900. I dipinti, da lui realizzati a cui si aggiunge un bel ritratto opera di Mario Paglietti, provengono dall’Archivio Calvia, dalla collezione privata dell’architetto Sergio Ticca, e quella dell’avvocato Alberto Mario Passino. L’allestimento della mostra è affidata al centro d’arte Arte Kaos & Poesia.

Un evento inserito nel calendario delle iniziative promosse in occasione del centenario della morte del grande poeta, scrittore e archivista. Sabato prossimo 18 maggio alle 16,30 nel cimitero di Sassari una corona di fiori verrà posta sulla tomba di Pompeo Calvia (ritrovo presso l’antica chiesa di San Paolo al camposanto). Alle 18 presso il Caffè del Corso dal 1925 al corso Vittorio Emanuele II si terrà un reading letterario tratto dai testi “Sassari Mannu” (in sassarese) e “Quiteria” (in italiano), lettori: Antonio Mario Siotto Calvia poeta, Alisa Milani poetessa, Maria Rita Piras insegnante, Gan poeta, Antonio Dettori pittore, Fabrizio Vanali lettore, Gavino Puggioni poeta, con Bruno Lombardi narratore della serata. Le celebrazioni in onore di Pompeo Calvia proseguiranno sino a fine 2019 con la pubblicazione del volume di sue poesie inedite e con un grande convegno.

Nato il 18 novembre 1857, Pompeo Carmine Calvia fu uno dei prestigiosi figli di Salvatore Calvia Unali e Antonia Diana Casabianca dei Conti di Lavagna, figlia del pittore Vittorio Diana. L’infanzia e giovinezza di Pompeo fu indubbiamente intrisa dei valori della cultura, poiché la presenza del padre patriota, pittore e architetto non poteva che offrire questo; e per tutto il resto della sua esistenza, Pompeo, coltivò il suo estro anche grazie alle grandi figure dei suoi fratelli Antonino e Mario: il primo è stato conferenziere e critico d’arte di fama internazionale (con lodi di D’Annunzio e Carducci), il secondo è stato esperto d’arte e architetto con un’importante ruolo nelle Ferrovie della Sardegna.

Pompeo partì ventenne a Napoli, mentre era ancora studente, per fare il soldato caporale-furiere nel Regio Esercito. Nella fine del 1880 Pompeo ritornò da civile a Sassari, nel 1897 a 40 anni sposò Cristina Manca ed ebbe da lei un grande amore e una figlia: Mariuccia. Visse fino al 1919 (7 maggio) morendo da illustre uomo di cultura. Poeta, romanziere, scrittore, pittore, critico d’arte, Pompeo Calvia insieme a Sebastiano Satta, Luigi Falchi, Enrico Costa, Mario Paglietti e Antonio Ballero, vitalizzò grandemente la cultura di Sassari, della Sardegna e dell’Italia. Grazia Deledda, Salvatore Farina, Salvator Ruiu, Felice Melis Marini, Filippo Figari e Stanis Manca, sono solo alcune delle intellettualità che Pompeo frequentò; e oltre il mare sardo ebbe rapporti culturali con Giovanni Ermete Gaeta, Libero Bovio, Cesare Pascarella, Vito Mercadante, Berto Barbarani, Gaetano Crespi, Attilio Rillosi e Giacinto Stiavelli. Pompeo incontrò Alberto Mario, il quale aveva combattuto la guerra del 1848 e conosciuto a Milano il Generale Garibaldi, proprio come Salvatore Calvia Unali. “Sassari Mannu”, la raccolta poetica pubblicata nel 1912 in sassarese, il romanzo storico “Quiteria” del 1902 in italiano sono le opere più conosciute di Pompeo Calvia. Ma – come ricorda Bruno Lombardi – ci ha regalato altri importanti scritti in logudorese e in italiano (tra cui anche delle critiche d’arte), nonché numerosi dipinti di indubbio impatto artistico.

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