Ortolani in festa per la Madonna di Valverde

Conclusi gli eventi iniziati la settimana scorsa. Domenica il rito dell’Intregu e la processione con tutti i gremi

Sassari. Con la messa di lunedì sera in onore dei defunti del gremio e la “svestizione” della Madonna di Valverde si sono conclusi gli eventi organizzati dal gremio degli Ortolani per la propria Festa Maggiore, che secondo tradizione cade nella Domenica in Albis, ovvero la prima dopo Pasqua. Quest’anno, a causa della ristrutturazione della chiesa di Santa Maria di Betlem, il gremio si è però dovuto spostare nel santuario di San Francesco d’Assisi a Cappuccini. Un ritorno, seppure temporaneo, dopo circa 500 anni in quella che è stata la prima casa dell’antico sodalizio, nato qui alla fine del 1300. Successivamente, per poter esercitare i diritti di sepoltura – nella chiesa di San Francesco non vi era più spazio – si trasferì a Santa Maria di Betlem, acquistando nel 1521 la cappella di Santa Lucia, demolita a metà del 1800. Da allora ha sede nella cappella delle Anime del Purgatorio.

Domenica, come detto, la giornata più importante della Festa Maggiore. Alle 11,30 nella chiesa di San Francesco il parroco padre Isidoro De Michele (OFMCappuccini) ha presieduto la messa, con i canti del Coro Polifonico Turritano. Al termine è stato rinnovato il rito dell’Intregu, con il passaggio di consegne tra l’obriere maggiore uscente Vannuccio Dettori e il nuovo obriere Francesco Lemìri. Ufficializzate le altre cariche gremiali: Domenico Sanna è il nuovo obriere di candeliere, mentre obriere di cappella e Michele Casu, il fisco maggiore è Giovanni (Vannuccio) Antonio Dettori; gremianti eletti sono Giovvani Ruiu, Giuseppe Frigau, Andrea Ruiu e Andrea Salvatore Casu. Presenti in chiesa l’assessora comunale alla Cultura Laura Useri, il consigliere regionale Antonio Piu e il presidente dell’Intergremio Fabio Madau.

In serata, intorno alle 19, sempre dalla chiesa di San Francesco, è partita la processione con la partecipazione di tutti e 13 i gremi cittadini, con il simulacro della Madonna di Valverde portata in corteo (dall’Arciconfraternita dei Misteri in abito bianco) per le vie del centro storico seguendo un inedito percorso che ha toccato viale San Francesco, via Rosello, via Lamarmora, piazza Tola, via Cesare Battisti, corso Vittorio Emanuele, piazza Azuni, via Luzzatti, piazza Castello, via Politeama, viale Umberto, viale Trieste, con rientro finale a San Francesco. L’accompagnamento musicale è stato curato dalla Banda Città di Sennori, diretta dal maestro Giuseppe Ruiu.

Il simulacro della Madonna di Valverde viene “vestito”, sempre secondo tradizione, il giovedì che precede la Festa Maggiore. Quest’anno il rito è avvenuto nel convento di San Francesco a Cappuccini, alla presenza delle famiglie dei gremianti. Ultimata la “vestizione” l’effigie sacra viene collocata a lato dell’altare maggiore della chiesa francescana. Un tempo la procedura della vestizione della Madonna di Valverde era curata dalle suore di Sant’Agnese e successivamente il gremio in corteo accompagnava l’effigie nella chiesa di Santa Maria di Betlem.

In origine il gremio degli Ortolani onorava con la Festa maggiore il giorno della Natività di Maria l’8 settembre. La data fu poi mutata nel 1754 quando il nuovo obriere Antonio Soro, che doveva ricevere la bandiera dall’obriere uscente Salvatore Pilo, passò improvvisamente a miglior vita. I senatori del gremio decisero allora di spostare la festa maggiore dall’8 di settembre alla data fino a qual momento riservata alla Festa piccola, ovvero la domenica in Albis (la domenica dopo Pasqua). Ancora oggi infatti la Festa Piccola cade l’8 di settembre mentre la Festa Grande la domenica in Albis, aprendo così il calendario annuali delle feste dei gremi.

Il candeliere degli Ortolani è sempre stato presente alla Faradda del 14 agosto. È il quinto a entrare a Santa Maria di Betlem. Dal 1989 viene utilizzato un candeliere nuovo. Quello originario, vincolato dalla Soprintendenza, è uno dei più antichi e risale al XVII secolo.

La bandiera del gremio è verde, gallonata d’argento. Il colore verde, unico fra tutto i Gremi sassaresi, è un chiaro riferimento al mestiere svolto dai consociati e al titolo mariano (Madonna di Valverde).

La divisa del gremio, di chiara origine spagnolesca, varia a seconda del ruolo. I novizi indossano un abito classico con cravatta nera e pantaloni neri, guanti neri e una ricca cappa nera di origine spagnola. L’obriere di candeliere indossa la buttunera, corpetto in raso nero arricchito da bottoni in filigrana d’argento e stretta da un panciotto in argento, lu briccu, pantaloni neri, guanti neri e cappa nera. L’obriere maggiore indossa una ripiglia, giacca spagnola seicentesca in panno con maniche in damasco nero, arricchita da ricchi pizzi bianchi, una piccola mozzetta in pizzo bianco detta bavaru, guanti neri, bandoliera, spada e spadino. Infine, gli anziani eletti indossano un’alta uniforme nelle occasioni importanti, ovvero una ripiglia arricchita da un nastro di pizzo e da un grande fiocco verde, pantaloni neri, cappa nera e guanti neri. Nelle occasioni comuni indossano invece lo stesso abito dell’obriere di candeliere.

Il gremio è gemellato con i Viandanti (che avevano un legame con un altro gremio oggi estinto, quello dei Carradori, tanto che ne hanno ereditato il candeliere). L’elemento in comune era quello del trasporto delle merci, tra le quali i prodotti degli ortolani. Il rapporto è oggi testimoniato dall’uso della spada e dello spadino, preso in prestito dai Viandanti. Da notare che due eletti del gremio dei Viandanti, la sera della processione della Madonna di Valverde, scortano la bandiera degli Ortolani fino al rientro a casa dell’obriere maggiore. A parti invertite, avviene lo stesso alla processione di Nostra Signora del Buon Cammino, patrona dei Viandanti.

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