La Fondazione Maria Carta saluta Carla Fracci

Profondo cordoglio per la scomparsa di una inarrivabile stella della danza, dell’eleganza e della cultura. Otto anni fa le fu assegnato il Premio intitolato alla grande artista di Siligo

Carla Fracci e Leonardo Marras

Restò affascinata dal suono delle launeddas suonate da Orlando Mascia e lanciò un appello a non abbandonare quel tesoro rappresentato dalla tradizione. Carla Fracci, la grande danzatrice spentasi due giorni fa a 84 anni, sul palco del Teatro dell’Angelo a Roma il 21 settembre del 2013, ricevette dalle mani del presidente Leonardo Marras il premio istituito dalla Fondazione Maria Carta. Indossava un elegante abito bianco e non nascose la sua emozione nel ricevere quel premio e nel ricordare l’artista di Siligo, «questa straordinaria cantante – disse – che ha portato la tradizione, il canto con la sua sensibilità trasmettendo con la sua passione i colori, i profumi, gli odori della sua terra».

In quell’occasione Carla Fracci rivelò di avere ricevuto dal fratello di Maria Carta, Gigi, un biglietto di saluti e di auguri che lei stessa aveva inviato, a nome della sua famiglia, nel 1993 a Maria. La grande danzatrice ricordò la sua esperienza di assessore provinciale a Firenze, manifestando l’amarezza per l’abolizione di quell’ente. Nello stesso tempo lei, che dal novembre del 2000 al luglio del 2010 aveva anche diretto il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, lamentò la scarsa attenzione per la danza in un paese, l’Italia, dove non esiste una compagnia nazionale e dove spesso nei cartelloni dei teatri mancano spettacoli di danza o vengono invitate soprattutto compagnie straniere.

Nel ricordo di quella straordinaria giornata vissuta a Roma otto anni fa la Fondazione Maria Carta intende esprimere il suo profondo cordoglio per la scomparsa di una inarrivabile stella della danza, dell’eleganza e della cultura italiana, di cui è stata simbolo nel mondo.

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