La Dinamo e il run & gun indigesto di Meo

Il passo indietro generale è stato evidente e non può giustificarsi con l’assenza di un giocatore e le condizioni non ottimali di qualche altro. Il punto di Aldo Gallizzi

 di Aldo Gallizzi

MeoSacchetti
Meo Sacchetti

Un anno fa capitò sul parquet di Brindisi, ieri è successo su quello di Cremona. Il run & gun di Meo Sacchetti si è rivelato ancora una volta indigesto per la Dinamo di Federico Pasquini. Parliamo di squadre diverse è chiaro, ma il risultato è stato identico. Tanti punti sul groppone e tutti a casa. A coach Meo va dato atto di essere riuscito in pochissimo tempo a trasferire la sua proverbiale identità di gioco alla Vanoli, che dopo il ripescaggio dell’ultim’ora è stata allestita in fretta e furia per affrontare il massimo campionato. Qualcuno potrebbe obiettare che il basket di Sacchetti è così semplice che non ci vuole chissà quanto tempo per assimilarlo, ma sarebbe un affermazione riduttiva e superficiale e in sassarese lui stesso potrebbe anche rispondere: “Fallu tu”.

Detto questo, è stato bello rivedere seppur a sprazzi e da avversario la classe di Travis Diener, mentre l’altro grande ex, il cugino Drake, al di là di una tripla e poco altro, è rimasto per lungo tempo seduto in panchina e non si è fatto rimpiangere. Nello specifico, al Pala Radi si è vista una partita tutto sommato gradevole e spettacolare, come spesso accade quando su una delle due panchine è seduto Meo. Il primo quarto è stato devastante, con ben 30 punti subiti dai Giganti biancoblù che non sono mai riusciti a trovare il ritmo difensivo per arginare Travis e company.

Nel secondo, le cose sono andate meglio e la partita è rimasta in equilibrio sino all’allungo finale dei cremonesi nell’ultimo periodo, che hanno chiuso in scioltezza, con i biancoblù incapaci di cambiare l’inerzia della partita.

L’altro ex di giornata, probabilmente il più avvelenato e sicuramente il meno rimpianto, ovvero Darius Johnson Odom, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, fornendo un ottimo contributo nel momento decisivo del match.

CanestroLe attenuanti per questa sconfitta, possono anche esserci, perché l’assenza di Stipcevic ha privato Pasquini di un uomo importante e di personalità, cosa questa che è un po’ mancata ieri. Così come è mancato Levi Randolph, limitato da un problema fisico non ancora risolto completamente. Al di là di tutto però, il passo indietro generale è stato evidente e non può giustificarsi con l’assenza di un giocatore e le condizioni non ottimali di qualche altro. Il roster della Dinamo è piuttosto lungo e attrezzato e soprattutto la Vanoli Cremona, per quanto bella e spettacolare, non può essere paragonata a un top team e come una squadra come l’Olimpia Milano non può consentirsi di perdere di 21 punti a Sassari, altrettanto una squadra come Sassari non potrebbe consentirsi di perdere di 15 a Cremona. Ovviamente, il tutto sulla carta, perché i veri valori li indicherà il campo e in questo momento la classifica dice che Sassari e Cremona si equivalgono.

Il tempo per deprimersi però, fortunatamente non c’è e da oggi Pasquini lavorerà con il suo staff per far sì che la sua squadra riprenda già mercoledì in Champions sul campo della Juventus Utena, il filo del discorso interrotto una settimana fa, quando le belle vittorie consecutive con Murcia e Milano avevano forse fatto pensare di aver definitivamente imboccato la giusta strada. Evidentemente c’è ancora tanto da lavorare, sia a livello tecnico tattico che mentale.

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