Il futuro dell’Isola secondo l’Ance Centro-Nord Sardegna

Tavola rotonda per i 75 anni dell’Associazione. «Le sfide del futuro? Spopolamento e nuove strategie di crescita»

Sassari. Nel 2070 in Sardegna la popolazione residente sarà inferiore di un terzo rispetto a quella di un secolo prima. Il dato sull’allarmante tendenza, registrata dall’Istat per Intesa Sanpaolo, ha aperto la tavola rotonda “Verso il terzo millennio. Quale futuro?” organizzata da Ance Centro-Nord Sardegna ieri, nella sala Sciuti del Palazzo della Provincia in piazza d’Italia a Sassari, in occasione dei 75 anni dell’Associazione territoriale dei costruttori edili. Il tema dello spopolamento è stato al centro dell’incontro che ha raccolto in sala Sciuti – riaperta per l’occasione dopo dieci anni di lavori – i rappresentanti delle forze imprenditoriali, sociali e politiche non solo del territorio. A chiudere i lavori è stata la presidente nazionale di Ance Federica Brancaccio: «Dobbiamo riempire il Paese di giovani, remando tutti verso la stessa direzione», ha detto, lanciando comunque un messaggio di speranza: «Guido l’associazione da un anno e mezzo e non ho mai visto come ora una simile unità di intenti». Silvio Alciator, numero uno di Ance Cns ha detto: «La Sardegna è la regione italiana dove si fanno meno figli, un trend negativo consolidato negli ultimi trent’anni e che prefigura il dimezzamento della popolazione entro la fine del secolo, scendendo sotto il milione di abitanti tra poco meno di cinquant’anni. Se non invertiremo la rotta, interi centri tra pochi anni spariranno, con effetti devastanti sull’economia». Sulla stessa linea Alessandra Casu, prorettrice all’edilizia dell’Università di Sassari, che ha spiegato come l’ateneo sassarese abbia rilevato come il primo effetto dello spopolamento sia «l’abbandono dei luoghi della storia e dell’identità delle nostre comunità». «Due terzi della popolazione sarda è ultrasessantenne», ha aggiunto il presidente della Fondazione di Sardegna, Giacomo Spissu, sottolineando che «le politiche su natalità, donne e infanzia non si improvvisano» e che «il Mezzogiorno investe molto sulla formazione dei propri giovani che poi, però, emigrano, contribuendo così allo sviluppo del resto d’Europa».

L’incontro, moderato dal direttore del quotidiano “La Nuova Sardegna” Giacomo Bedeschi, è stato aperto dai saluti istituzionali dell’amministratore straordinario della Provincia di Sassari Pietrino Fois, del sindaco Nanni Campus e del presidente del Consiglio regionale Michele Pais. Tra le altre autorità politiche presenti, i sindaci di Cagliari Paolo Truzzu e di Porto Torres Massimo Mulas, insieme al capo di gabinetto del presidente della Regione, Quirico Sanna: «La Sardegna è una terra di imprenditori onesti che amano profondamente questa terra».

Altro tema d’attualità incastonato nel dibattito allo Sciuti è stato il Superbonus 110%. «È una misura corretta che ha permesso ai sardi di efficientare il patrimonio immobiliare – ha detto il presidente regionale dell’Ance, Pierpaolo Tilocca –. Dovrebbe diventare strutturale, non essere cancellata, avendo portato il Pil a valori mai visti dal dopoguerra. Un contributo fondamentale alla discussione è stato portato dai sindacati di categoria: «L’Ance ha 75 anni e se li porta benissimo – ha detto Antonio Di Franco, segretario nazionale Fillea-Cgil», parlando di sicurezza sul lavoro, citando la strage di Brandizzo e chiedendo un progetto del comparto da realizzare coi fondi del PNRR. Cristina Raghitta, segretaria nazionale Filca-Cisl, ha rivendicato la primogenitura delle Casse edili sul tema del precariato: «Abbiamo bisogno di incentivi che aiutino le famiglie in difficoltà con contributi strutturali». Vito Panzarella, segretario nazionale Feneal-Uil ha chiesto attenzione sul tema della formazione, «strategica in questo Paese – ha spiegato – prima di tutto per le imprese, anche per i lavoratori che arrivano dall’estero almeno per i prossimi 15 anni».

Nel corso della serata, introdotta da un video celebrativo della storia dell’Ance-Cns sono state inoltre assegnati dall’Ance Centro-Nord Sardegna due riconoscimenti: il primo, idealmente, al principe Karim Agha Khan per essere riuscito «a trasformare una costa quasi disabitata nel paradiso ancora oggi ammirato in tutto il mondo, totalmente immersi in un insieme di bellezza unica»; il secondo a Emiliano Cesare Serra «per aver contribuito allo sviluppo economico della provincia di Oristano, costituendo un modello avanzato di gestione delle imprese, attento ai valori del territorio e della sostenibilità ambientale».

La giornata celebrativa si è chiusa con lo spettacolo Mannequin. Storie di sarti e di legami con gli acrobati della compagnia di danza verticale Cafelulè, con immagini create ad hoc e proiettate sulla facciata del palazzo della Provincia in piazza d’Italia. Uno show straordinario, totalmente gratuito per il pubblico e inedito in città che l’Ance Centro-Nord Sardegna ha voluto condividere con la comunità.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio