I Progressisti: il centrosinistra ritrovi l’unità

Cagliari. Il coordinamento regionale dei Progressisti, schierati a sostegno di Renato Soru dopo avere lasciato il campo largo del centrosinistra che candida invece alla presidenza della Regione Alessandra Todde, riunito oggi per l’esame della situazione politica sarda, «prende atto – riporta una nota stampa – della divisione in due blocchi dello schieramento progressista, democratico, di sinistra ed ecologista, dell’autonomia e dell’autodeterminazione. Questo stato di cose si è determinato, purtroppo, per la rigida indisponibilità ad attivare forme di coinvolgimento, consultazione e co-decisione dei cittadini-elettori della coalizione nella elaborazione del progetto di cambiamento di cui ha bisogno la Sardegna e sulla scelta della/o candidata/o alla Presidenza della Regione. Indisponibilità connessa alla decisione adottata sulla candidatura alla Presidenza da Pd e M5S, nel quadro di un accordo nazionale tra loro. Questo fatto non poteva che determinare disagio e divisione con le forze democratiche identitarie e progressiste, connesse alla storia e alla cultura dell’autonomia sarda».

«Nonostante ciò – prosegue il coordinamento dei Progressisti –, continueremo fino all’ultimo minuto utile a insistere perché il nostro popolo, unito, diventi protagonista delle scelte politiche e amministrative che devono guidare il processo di cambiamento, rimuovendo la rovinosa gestione della destra sardo-leghista al governo della Regione. Continueremo a sostenere la necessità di un pieno e autorevole impegno dei tanti amministratori e consiglieri comunali del civismo democratico, progressisti, di sinistra e autonomisti che non possono essere tenuti da burocratismi di partito ai margini dell’impegno per lo sviluppo della società e dell’economia sarde. Le nostre autonomie locali sono corpo e anima dell’intera autonomia regionale. Crediamo, ancora, che la divisione dello schieramento democratico possa essere superata con un percorso condiviso di comparazione tra le candidature in campo e quelle che potrebbero manifestarsi come valide per assicurare la ricostruzione morale, istituzionale, culturale e amministrativa della Regione, ridotta in macerie dall’attuale Giunta. Tutto questo ci preoccupa e ci motiva a insistere affinché si uniscano le forze per concretizzare il lavoro svolto nel corso di questa legislatura nell’opposizione alle pratiche clientelari che hanno immobilizzato la Regione, bloccato e reso improduttiva la spesa pubblica, mortificato le professionalità di cui sono dotate dirigenza e personale regionale. Che hanno depotenziato e progressivamente dequalificato strutture sanitarie di rilievo regionale e desertificato il territorio dai necessari presidi di tutela della salute, compromesso le azioni per una effettiva continuità territoriale e per la qualificazione e il potenziamento del trasporto interno. Che hanno colpito il diritto allo studio, il valore dell’insegnamento, il ruolo della scuola pubblica e dell’Università in funzione della crescita civile e dello sviluppo economico della nostra Isola», concludono i Progressisti.

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