Francesco Desogus, «cittadino della Sardegna»

Il candidato presidente del M5s inizia da Sassari il tour nell’Isola. Dopo l’incontro con la stampa, una tappa in piazza d’Italia dai lavoratori Secur. I video

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Francesco Desogus

Sassari. Riforma della macchina burocratica, superamento dell’Ats e ripristino di un assetto dei servizi sanitari che tenga conto dei territori, continuità marittima con il coinvolgimento della Regione e nuova continuità aerea. Sono solo alcuni dei temi illustrati venerdì mattina nella sede del Meetup79 del M5s sassarese in via Grazia Deledda dal candidato alla presidenza della Regione Francesco Desogus. Con lui Maurilio Murru, consigliere portavoce a Palazzo Ducale (ha già annunciato che correrà per il Comune alle prossime amministrative di maggio), il senatore Ettore Licheri e i candidati al Consiglio regionale alle prossime elezioni del 24 febbraio.

Cagliaritano di Sestu, 59 anni, funzionario della Città Metropolitana, per Francesco Desogus è adesso il momento di toccare le realtà locali dell’isola. Il via al tour proprio da Sassari: subito dopo l’incontro con la stampa e con gli attivisti del M5s, una tappa in piazza d’Italia per portare la solidarietà ai 50 ex dipendenti Secur da 19 notti attendati sotto il palazzo della Provincia. E poi a Porto Torres e all’aeroporto di Alghero.

«Un cittadino della Sardegna». Si definisce così Francesco Desogus, che tra l’altro conosce bene Sassari perché qui ha studiato e si è laureato in Agraria. «La prima sfida sarà rivedere l’assetto dell’amministrazione regionale, che va semplificata e snellita, coinvolgendo di più i territori e i comuni», ha spiegato. Tra gli altri punti illustrati il sostegno alle zone economiche speciali (ma no alla zona franca integrale). Ma è importante soprattutto superare l’accentramento e dare voce ai territori. «Nella Giunta, e ho sentore che vinceremo, ci sarà un rappresentante per ciascun territorio. E lo faremo anche con quelli che chiamo i viceassessori, ovvero i capi di gabinetto», ha detto.

DesogusM5s1E la sanità? Le idee sono chiare. «L’Ats verrà superata e si ritornerà a 3-4 Asl, corrispondenti alle province. Rimarrebbe unica invece la centrale di acquisto di beni e presidi e di gestione del personale. Oltre a un organo collettivo con rappresentanti di Asl e Aou a decidere gli indirizzi amministrativi. L’obiettivo è riportare l’assistenza sanitaria sui territorio. Non gli ospedali, ma tutto il percorso sanitario, con medico e infermiere di famiglia, affinché l’assistito abbia la certezza che la sua patologia venga curata in maniera adeguata. E anche che gli ospedali minori abbiano quel minimo di garanzia sulle patologie più comuni per poter poi instradare i pazienti verso le strutture più grandi nell’isola». E i tagli e la rivisitazione territoriale della Giunta Pigliaru e dell’assessore Arru in particolare? «Quello legato al rispetto del decreto ministeriale 70 è un discorso ragionieristico. Gli standard vanno contestualizzati. In Sardegna abbiamo pesanti carenze nelle strutture viarie e ferroviarie e applicare quei parametri è impossibile».

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Foto di gruppo con i candidati al Consiglio regionale

Turismo. «Dobbiamo valorizzare tutte le forme di turismo che conosciamo. Per esempio mi sono arrivate indicazioni su turismo motociclistico. Ecco, puntare quindi a particolarità e specialità. Dobbiamo creare attrazione».

E la Città Metropolitana? Per Desogus «si tratta di etichette: città metropolitana, area urbana, unioni di comuni, province, ecc. Il dualismo iniziale è tra regione e comune, su questo bisogna lavorare. Gli enti intermedi sono utili quando hanno competenze. Fare piccole entità va bene se devi fare programmazione. Che senso ha avere una giunta e un consiglio provinciale nel momento in cui non ci sono risorse per gestire il territorio?». (lufo)

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