Dinamo, due vittorie per chiudere l’anno e trovare continuità di rendimento e risultati

In ventidue gare ufficiali disputate i sassaresi hanno vinto dodici volte e perso dieci. Il punto di Aldo Gallizzi

Una vittoria da portare a casa nel recupero di mercoledì contro Cremona, per passare un Natale sereno, in attesa di chiudere possibilmente in bellezza l’anno in casa contro un Brescia rivitalizzato dalla cura Buscaglia. Servono vittorie, servono punti a questa Dinamo per dare uno scossone ad una classifica insipida, in attesa di uno scatto che possa dare un volto più preciso alla stagione. Una stagione che fino a questo momento è stata un vero slalom fra imprevisti e difficoltà e che non ha consentito a Poz e ai suoi ragazzi di trovare quella continuità di risultati che rappresenta la benzina per il morale e per l’entusiasmo, che fanno prendere corpo alle ambizioni. Ieri sul campo delle scarpette rosse, la Dinamo non è andata lontana dall’impresa che avrebbe bissato quella centrata di recente a Bologna contro l’altra corazzata del torneo, ma alla lunga quando Milano ha stretto le maglie in difesa e ha investito con una grandinata di triple la retina biancoblù, i giochi si sono chiusi. A Milano si poteva perdere e si è perso, nessun dramma. Caso mai è una partita come quella con i danesi del Bakken Bears che non si doveva perdere e che ora ha complicato, anche se non compromesso, il passaggio del turno in Champions.

Comunque sia, dopo ventidue gare ufficiali disputate da inizio stagione, con un bilancio di 12 vittorie e 10 sconfitte, ce n’è abbastanza per tracciare una riga e ragionare su quanto fatto e su come correggere il correggibile. Le certezze di questo Banco sono i giocatori più importanti, che stanno confermando sul parquet il loro valore e il loro peso. Il riferimento è ai vari Bilan, Bendzius e Spissu. La rivelazione è sicuramente Burnell, che seppur molto diverso da Pierre, è già diventato insostituibile e imprescindibile. Chi è in crescita continua è sicuramente Stefano Gentile, rallentato da alcuni inconvenienti fisici a inizio stagione ma che ormai si è conquistato stabilmente starting five e minuti. Se per Katic, appena arrivato al posto dell’infortunato Pusica, il giudizio è momentaneamente sospeso, altrettanto non si può dire per Kruslin e soprattutto Tillman, che viaggiano sotto la sufficienza. Kruslin alterna discrete prestazioni ad anonime comparsate e spesso non garantisce continuità neanche all’interno della stessa partita. Tillman è discreto seppur monocorde in attacco, ma ha grossi problemi in difesa e a rimbalzo. Altro discorso è quello riguardante Treier, un giovane debuttante ai massimi livelli che non può ancora garantire chissà che, ma che ha fisico, testa e qualità per diventare un giocatore vero in ottica futura. È chiaro che aggiustare in corsa in una stagione contrassegnata da mancati incassi non è semplice, perciò non ci si può e non ci si deve aspettare chissà quale colpo di teatro, ma di sicuro il giemme Pasquini e la Società, se si dovessero presentare delle opportunità e delle contingenze favorevoli, proveranno a coglierle, soprattutto nel reparto lunghi. 

Aldo Gallizzi

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