Alivesi (FI): «A Sassari Puc colabrodo»

«Il Comune di Sassari perde ancora una causa di fronte al Tar e viene anche condannato a pagare le spese», attacca il consigliere e commissario cittadino azzurro

ManuelAlivesi
Manuel Alivesi

Sassari. «Ennesima causa persa dal Comune di Sassari. Questa volta a farne le spese è il Puc, il Piano Urbanistico Comunale». È quanto mette in evidenza in una nota il consigliere comunale e commissario cittadino di Forza Italia Manuel Alivesi. «Con la sentenza del Tar della Sardegna pubblicata martedi 22 agosto, il Comune di Sassari subisce l’annullamento del Piano Urbanistico Comunale, nella parte in cui classifica urbanisticamente i terreni di proprietà del ricorrente come “zona H3.1”; nonché l’annullamento per la parte che rileva ai fini del presente ricorso, dei seguenti provvedimenti: 1) della deliberazione C.C. n. 43/2012 con la quale è stato “definitivamente adottato” il Puc di Sassari, con tutti i relativi allegati; 2) della deliberazione C.C. n. 35/2014 con la quale è stato “definitivamente approvato” il Puc di Sassari, con tutti i relativi allegati; 3) della determinazione n. 3280 prot. 52795 del 2.12.2014 con la quale la Regione, Direzione Generale della Pianificazione Urbanistica, ha dichiarato il suddetto Puc di Sassari “coerente con il quadro normativo e pianificatorio sovraordinato”; 4) della determinazione n. 3280 del 21.11.2013 con la quale la Regione, Direzione Generale della Pianificazione Urbanistica, ha determinato la “coerenza” del suddetto Puc di Sassari subordinatamente al recepimento di alcune prescrizioni ivi indicate; 5) dei singoli atti del quale il Puc si compone, ivi comprese le Nta e il Regolamento Edilizio e la Tavola n. 5.5.2014 allegata al Puc approvato».

Il titolare di una azienda agricola sassarese ha chiesto ed ottenuto l’annullamento delle previsioni contenute nelle norme tecniche di attuazione del Piano Urbanistico Comunale, con le quali è stata modificata la destinazione d’uso del suo terreno. Nella nuova pianificazione comunale, il terreno del ricorrente è ricompreso all’interno di un’ampia zona adiacente ai terreni presso cui, almeno fino al 1997, è stata esercitata una discarica di rifiuti solidi urbani, che secondo l’amministrazione presenta una situazione a livello ambientale non perfettamente conosciuta ma che giustificherebbe la destinazione in zona H, sottozona H3.1 (discariche dismesse), di tutela paesaggistica e ambientale. L’articolo 75 delle norme tecniche di attuazione del Puc di Sassari sul punto prevede che si intervenga attraverso progetti di recupero e che siano consentite esclusivamente le seguenti attività: interventi riguardanti operazioni di bonifica; interventi di messa in sicurezza e recupero; interventi che devono promuovere ove possibile il ripristino dei luoghi anche al fine della valorizzazione ambientale tenendo conto della conservazione dell’identità storica e culturale del paesaggio.

Contro queste previsioni urbanistiche sopra riportate, che il ricorrente ritiene lesive in quanto contrastanti con l’attuale destinazione agricola del fondo, con il ricorso sono stati sollevati vizi di eccesso di potere sotto diversi profili, essenzialmente incentrati sul difetto di istruttoria, errore sui presupposti di fatto, violazione dei principi di proporzionalità e ragionevolezza nell’esercizio della discrezionalità.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna, Sezione Seconda, si è definitivamente pronunciato sul ricorso accogliendolo e, per l’effetto, ha annullato il Piano Urbanistico Comunale nella parte in cui classifica urbanisticamente i terreni di proprietà del ricorrente come “zona H3.1”. Ha inoltre condannato il Comune al pagamento delle spese giudiziali in favore del ricorrente, per 3 mila e 500 euro, oltre accessori di legge.

«Stante la situazione illustrata nella sentenza – prosegue Manuel Alivesi – ci domandiamo quali potranno essere i riflessi negativi degli effetti di questa decisione sull’integrità dell’intero Puc. Si tratta infatti di una sentenza riguardate una delle moltissime contestazioni del Piano elaborato dall’Amministrazione di Palazzo Ducale. Oltre al danno della condanna al pagamento delle spese vogliamo sapere quali altri effetti negativi andranno a riverberarsi sulla città e, soprattutto, su chi attende da tempo regole certe e concretamente applicabili per promuovere investimenti e sviluppo per il territorio. Per tale ragione chiediamo che sindaco ed assessore riferiscano tempestivamente alla Commissione Urbanistica in merito a tale sentenza ed in merito ai suoi effetti sull’integrità del Piano, oltre che sul caso specifico delle Zone H3.1».

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