Spendere per selezionare manager
Sinistra Sarda: «No allo spreco di 40mila euro per individuare il nuovo amministratore unico di Abbanoa»
Cagliari. «Abbiamo appreso dalla delibera della Giunta Regionale n. 10/29 del 28 marzo scorso che, per la selezione del nuovo amministratore unico di Abbanoa, la Regione destinerà 40mila euro ad un’azienda italiana specializzata nel settore del reclutamento del personale». È quanto scrivono in una nota Alessandro Corona (segretario Partito dei Comunisti Italiani) e Giovannino Deriu (coordinatore Partito della Rifondazione Comunista) per Sinistra Sarda.
«Salutiamo con favore la determinazione della Giunta Pigliaru nel voler assicurare alla Regione un ruolo di ancora maggior rilievo nella gestione della società Abbanoa considerata anche la particolare situazione problematica della Società. Evidenziamo tuttavia che in questo tentativo di rinnovamento e rilancio di Abbanoa vi siano dei punti poco chiari, se non contraddittori. Pur sostenendo la necessità di procedere con trasparenza alla nomina di una figura di alto profilo professionale, esprimiamo perplessità per l’affidamento della selezione ad una società privata continentale; non è chiaro se anche detta società sarà oggetto di selezione oppure no. L’Assessorato regionale dei Lavori Pubblici, a partire dalla figura del direttore generale non ha forse la competenza per predisporre l’avviso pubblico di selezione con conseguente commissione per il nuovo manager? E’ proprio necessario spendere 40 mila euro prelevandoli con carattere d’urgenza dal fondo di riserva del bilancio regionale? Piuttosto, richiamiamo l’attenzione dell’assessore competente e del presidente sui pericolosi effetti della Delibera Regionale del 28 agosto 2013 “Provvedimenti urgenti per la continuità dell’erogazione del servizio pubblico di acquedotto, fognatura e depurazione”. Cosa ne pensano il presidente e l’assessore del fatto che tale Delibera preveda la possibilità di affidare al mercato privato, il futuro di Abbanoa una volta che venga a scadenza la concessione da lei posseduta e successivamente al raggiungimento dello status di “socio di maggioranza” da parte della Regione Sardegna? Non dovremo forse preoccuparci con urgenza, come centro-sinistra sardo, di questa chiara promessa di privatizzazione? Concludendo, riteniamo doveroso manifestare la nostra perplessità verso meccanismi che, di fronte a una criticità evidente, pongono come unica soluzione l’affidamento a consulenze esterne che non garantiscono da sole la risoluzione dei problemi e delle profonde complessità. Non vorremmo che la individuazione del nuovo Amministratore si traducesse in un dannoso e costoso aggiramento dell’ostacolo».