“Freemmos” a Verona, Padova e Trieste
La Fondazione Maria Carta ha incontrato i locali circoli culturali dei sardi. Un fitto calendario di impegni con un format ormai consolidato che mette insieme momenti di riflessione e analisi con la musica della Sardegna
Nello scorso fine settimana la Fondazione Maria Carta è stata impegnata in una serie di eventi tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Un calendario fitto di impegni, con il progetto Freemmos che ha toccato le città di Verona, Padova e Trieste. Dal 2017 la Fondazione collabora con il mondo dell’emigrazione per far conoscere anche fuori dalla Sardegna una iniziativa nata con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sulle gravi conseguenze che derivano dallo spopolamento dei piccoli centri della Sardegna e non solo. Ecco allora dibattiti, analisi, proiezioni video ma anche la collaborazione di musicisti che aderiscono al progetto.
Il primo incontro è stato venerdì 20 settembre con soci e simpatizzanti dell’Associazione dei Sardi “Sebastiano Satta” di Verona, presieduta da Francesca Sanna. Nella sede del sodalizio, la proiezione di un breve filmato che racchiude sette anni di Freemmos è stata presentata da Giacomo Serreli, responsabile del comitato scientifico della Fondazione. Leonardo Marras, presidente della stessa Fondazione Maria Carta, ha tracciato le linee guida e gli obiettivi che stanno alla base del progetto. «I dati statistici ci dicono che nell’arco dei prossimi cento anni la popolazione della Sardegna scenderà sotto il milione di abitanti. Non possiamo permettere un simile disastro», ha sottolineato Marras. A seguire, lo spettacolo musicale affidato al duo Fantafolk, con Andrea Pisu alle launeddas e Vanni Marsala all’organetto, e il concerto di Maria Giovanna Cherchi.
Un format collaudato, che il giorno successivo è stato replicato a Padova nelle sale del cinquecentesco Palazzo Zacco. A fare gli onori di casa è stata la presidente del Circolo Culturale Sardo ”Eleonora D’Arborea”, Maria Elena Tanda.
Domenica a Trieste ultima tappa del tour. Loredana Sumas, presidente del locale Circolo dei Sardi, che nelle scorse settimane è stato intitolato a Maria Carta, ha accolto gli ospiti nel santuario mariano di Monte Grisa. L’incontro nel capoluogo giuliano si è svolto in una data importante, il 22 settembre: esattamente trent’anni fa Maria Carta ci lasciava.
Durante gli eventi nelle tre città è stato proiettato il video di “Ambasciadores de Sardigna”, canzone omaggio ai sardi nel mondo e prodotta dalla Fondazione Maria Carta: il testo è di Angelo Curreli, originario di Lodè ed emigrato a Trieste, coordinatore dei circoli dei sardi del nord est, con la musica di Gino Marielli dei Tazenda e l’interpretazione di Maria Giovanna Cherchi.
A Verona, Padova e Trieste sono state giornate di incontri con realtà associative sarde particolarmente attive, tutte e tre presiedute da donne. Non è del resto un caso se tra le motivazioni della scelta di intitolare il circolo della città giuliana all’artista di Siligo si legge: «Come sosteneva lo scrittore Giuseppe Dessi, dopo aver conosciuto Maria Carta, ancora una volta affermo che i grandi uomini della Sardegna sono le nostre donne».