Faradda 2024, bilancio positivo. Giovedì scorso l’Ottava dei Candelieri

Si spera, il prossimo anno, di ritornare a sciogliere il Voto in chiesa. Le parole di padre Salvatore Sanna e di Fabio Madau (Intergremio)

Sassari. Il classico augurio “A zent’anni” ha chiuso giovedì sera gli eventi della Faradda 2024. Nel giorno dedicato a Santa Maria Regina si celebra infatti l’Ottava dei candelieri, con il ritorno dei grandi ceri di legno nelle cappelle che li ospitano nel corso dell’anno. Una Discesa al contrario e alla spicciolata, carica sempre del fascino che caratterizza la festa di Sassari. I tredici candelieri hanno così attraversato la città, diretti chi verso il duomo di San Nicola (Calzolai e Fabbri, ma dallo scorso anno, provvisoriamente, anche Muratori e Autoferrotranvieri), chi verso Sant’Antonio Abate (Macellai, più, anche in questo caso in forma provvisoria, Contadini, Piccapietre e Sarti), in questo momento le due chiese che ne accolgono la maggior parte, e poi gli altri verso Sant’Agostino (Viandanti), San Francesco a Cappuccini (Ortolani, in attesa di rientrare a Santa Maria), il Santuario di San Pietro di Silki (Massai) e San Giuseppe (Braccianti). Con l’eccezione del candeliere dei Falegnami, spezzato alla base durante la Faradda, rimasto a Santa Maria: la base nella biblioteca, il fusto nel chiostro. Spostamenti, questi, che, si spera, il prossimo anno possano essere ridotti di numero. Il complesso francescano di Santa Maria di Betlem è infatti da sempre la casa dei candelieri, non solo perché qui viene sciolto il Voto all’Assunta, ma anche perché sono sette i ceri lignei ospitati nelle cappelle (e nei secoli i gremi che qui avevano la cappella sono stati anche di più).

Padre Salvatore Sanna guida la preghiera all’Assunta nel chiostro di Santa Maria

«È bello concludere con l’Ottava la Festa grande della nostra città – ha detto il padre guardiano del convento francescano Salvatore Sanna (OFMConv) –. Ogni anno c’è qualche episodio che la caratterizza. Stavolta abbiamo avuto la situazione del gremio dei Falegnami che ha visto il loro candeliere spezzarsi. Un imprevisto che ha toccato il cuore di tutti. Del resto, Gesù Cristo stesso ci ha mostrato come la nostra vita si rinnova e si ricostruisce. Con questa fiducia abbiamo fatto per l’Ottava una grande festa, purtroppo ancora qui nel chiostro ma con la speranza che l’anno prossimo potremo riprendere anche con la processione con l’Assunta, come facevamo prima della chiusura della navata della chiesa per il cantiere». Il Voto nel 2025 ha buone probabilità di ritornare a essere sciolto all’interno di Santa Maria, non in piazza, come avvenuto negli ultimi due anni. «È una speranza concreta, almeno da quanto ci dice l’impresa che sta portando avanti i lavori». I sassaresi sono molto attaccati alla loro festa. «È un qualcosa che si tramanda di generazione in generazione. E ogni anno trova il senso e il motivo e il valore in quello che capita. È allora il trovare il senso a tutte le nostre vicissitudini, che a volte pesano. Ma niente può spezzare questo legame», ha concluso padre Salvatore.

Al termine della messa, il chiostro ha accolto gremianti, portatori e tanti fedeli per una preghiera all’Assunta. Subito dopo i candelieri, con le musiche della Banda Città di Sassari in sottofondo nella fase di preparazione, sono usciti dal portone laterale per un ultimo ballo in piazza al ritmo del tamburo, per poi dirigersi con i portatori verso le altre chiese.

Fabio Madau, presidente dell’Intergremio

«Il bilancio di quest’anno è davvero positivo – ha commentato Fabio Madau, presidente dell’Intergremio –. Innanzitutto, perché la Faradda si è svolta in un clima di compostezza, a differenza di quanto accaduto nei due anni precedenti. E poi perché abbiamo mantenuto fede agli impegni che per un anno abbiamo promosso, ovvero di finire in tempi ragionevoli e sostenibili senza derogare alla festa. Siamo arrivati in piazza ben due ore e mezza prima rispetto allo scorso anno, in un clima, ripeto, molto sereno». Unità tra i gremi nel solidarizzare con i Falegnami, che hanno visto rompersi il loro candeliere. «È stato un bel segno, nella sfortuna. I gremi si sono riuniti per dare un segnale di solidarietà e permettere di sciogliere il Voto con il candeliere in piazza al fianco degli altri. Tutti i gremi hanno aiutato i Falegnami a portare il candeliere e a sistemarlo in una posizione non proprio normale, è rimasto adagiato in orizzontale». E per il prossimo anno? «Puntiamo a migliorare quanto fatto quest’anno. Ci sono ancora alcuni accorgimenti che dobbiamo prendere non solo in termini di tempi. Certamente lavoreremo per fornire una nuova veste all’Intergremio, per renderlo più attuale». E il Museo dei candelieri? «È una grande speranza che nutro, che si possa iniziare da subito a realizzarlo. I primi segnali sono positivi, ho già avuto delle indicazioni in tal senso positive. È cruciale disporre di un museo, come di piccole sedi museo dei singoli gremi. Perché su tutto questo possiamo basare una valorizzazione efficace della nostra Festa».

Luca Foddai

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