Ballottaggio Primarie – Angela Mameli

Tre domande alla candidata che al primo turno delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Sassari ha avuto il 28 per cento dei consensi, prima tra i cinque aspiranti primi cittadini

OLYMPUS-DIGITAL-CAMERAAngela Mameli, 59 anni, avvocato, ha iniziato in politica come consigliere comunale a Sorso per il Pci negli anni ’70. Di area Pds, ha poi aderito ai Ds. Dal 2005 assessore comunale a Sassari, inizialmente con le deleghe a Programmazione e Bilancio e poi, dal 2006, alle Politiche Culturali ed alla Programmazione. Nel 1999 è stata nominata presidente dell’Ersu. Fa parte del comitato di indirizzo della Fondazione Banco di Sardegna.

 

Parliamo innanzitutto di programmi. Questa settimana è servita anche per cambiare qualcosa, dopo aver ascoltato cittadini ed associazioni di categoria?

«Ogni giorno questa città riserva sorprese, dunque da questo punto di vista certamente è servita. È servita per continuare ad ascoltare la gente ma anche per rafforzare la mia convinzione che sia necessario ragionare come città con un futuro metropolitano, con un ruolo guida per tutto il territorio. Solo in questo modo possiamo migliorare la mobilità, dare nuovo impulso al turismo, creare le condizioni per nuove opportunità di sviluppo».

 

Il primo turno è stato indubbiamente un successo sul piano della partecipazione. Le primarie sembrano funzionare. Sabato sarà un’altra giornata positiva per la democrazia.

«Avevo detto che mi aspettavo una festa della democrazia, è stato invece un trionfo della democrazia. Sono certa però che oggi si possa anche superare il numero di votanti perché la mia sensazione è che i sassaresi abbiano capito che non si sceglie solo il candidato del Pd o della coalizione di centrosinistra ma il futuro sindaco di Sassari».

 

Qualche contrapposizione di troppo tra i candidati c’è però stata. Cosa auspica per il dopo primarie?

«Le primarie devono essere un confronto sui programmi, il giorno dopo si deve lavorare tutti insieme per vincere le elezioni. Il mio non è solo un auspicio, è semplicemente il vero senso delle primarie».

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