Geasar e Sogeaal smentiscono la Regione: il 29 maggio verrà deliberata la fusione

Prosegue l’iter che porterà alla nascita della nuova società Aeroporti Nord Sardegna. «I soci pubblici avranno più del 20 per cento del capitale sociale»

Sassari. Geasar e Sogeaal replicano alla Regione, in particolare all’assessore dei Trasporti Antonio Moro, intervenuto in Consiglio regionale questa mattina sul progetto di fusioen delle due società di gestione degli aeroporti di Olbia e di Alghero. In particolare, le due società, con una nota congiunta, intervengono relativamente alle «notizie apparse sulla stampa in data odierna relative a dichiarazioni asseritamente rilasciate dall’assessore dei Trasporti della Regione Autonoma della Sardegna, Antonio Moro, in chiusura del proprio intervento nell’Aula del Consiglio Regionale». Quelle di Moro sono state parole relative al «contenuto di una comunicazione inviata da Enac alle società di gestione aeroportuale Geasar e Sogeaal, con la quale l’ente regolatore avrebbe interrotto il progetto di fusione – attualmente in corso – tra le due realtà industriali (“Fusione”), che porterà alla nascita dell’operatore Nord Sardegna Aeroporti SpA (“NSA”), si precisa quanto segue. La motivazione addotta da Enac per cui il progetto di fusione non potrebbe essere autorizzato ai sensi dell’art. 46, primo comma, del codice della navigazione risiederebbe in un paventato contrasto con le previsioni di cui al D.M. 521/1997. Si è sottolineato, in particolare, che, ad esito della fusione, Regione Sardegna e la collegata società finanziaria Sfirs si troverebbero a detenere, complessivamente, una quota del capitale sociale della risultante Nsa di poco superiore al 3 per cento e, dunque, inferiore al 10 per cento che, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera c) del citato D.M. 521/1997, individua la soglia minima per esercitare la facoltà di richiedere la convocazione dell’assemblea dei soci».

Aeroporti, l’Enac conferma lo stop alla fusione Olbia-Alghero

Si tratta di un calcolo errato, dicono Geasar e Sogeaal. «Si ritiene di avere ampiamente chiarito come la citata previsione del D.M. 521/1997 faccia inequivoco riferimento alla misura minima della partecipazione detenuta nel capitale delle società di gestione aeroportuale “dai soci pubblici” collettivamente considerati (e non da un singolo socio pubblico, quale Regione Sardegna). Al riguardo, si rappresenta che, ad esito della fusione, il capitale di Nsa sarà detenuto da soggetti pubblici per una quota complessivamente ben superiore al 10 per cento cui si riferisce la suddetta norma (in particolare: Camera di Commercio di Sassari 9,38 per cento, Camera di Commercio di Nuoro 7,89 per cento, Regione Sardegna, anche per il tramite della collegata società finanziaria Sfirs, 3,29 per cento, per un totale che rappresenta oltre il 20 per cento del capitale sociale di Nsa). Pertanto, ad esito della Fusione risulterà assicurato ai soci pubblici il diritto di chiedere la convocazione dell’assemblea di Nsa nel pieno rispetto della citata previsione».

«Ciò premesso – prosegue la nota –, in ottica di piena apertura e collaborazione nei confronti di tutti i soci pubblici (e non solo nell’interesse del socio pubblico Regione Sardegna), si conferma quanto rappresentato per le vie brevi ad Enac ovvero che è già in fase di discussione con alcuni soci pubblici la possibilità di procedere a una modifica dello statuto di Nsa, a seguito dell’efficacia della Fusione, per attribuire la facoltà di richiedere la convocazione dell’Assemblea dei Soci a tutti gli azionisti che detengano almeno il 2,5 per cento del capitale sociale di Nsa, al fine di agevolare la partecipazione dei soci di minoranza alla vita sociale di Nsa attraverso tale facoltà (soluzione già applicata e apprezzata dai soci pubblici in altri processi di aggregazione virtuosi portati a termine in altre Regioni d’Italia, tra cui l’integrazione Napoli / Salerno)».

Infine, una conferma, rivolta allo stesso assessore Moro: «l’assemblea degli azionisti di Geasar e quella di Sogeaal sono state convocate e delibereranno in merito alla fusione il giorno 29 maggio».

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