Come prevenire e curare la Parodontite

I consigli della parodontologa sassarese Anna Maria Sanna per la cura della piorrea

Anna Maria Sanna
Anna Maria Sanna

Diciamo la verità: il suo nome, quello conosciuto un po’ da tutti e non quello tecnico, fa sempre un po’ effetto, per non dire che fa proprio paura. Stiamo parlando della Piorrea. Eppure, nonostante il timore che suscita al solo citarla, questa patologia viene spesso trascurata. I segnali, anche quelli evidenti come una gengivite che si manifesta con un sanguinamento delle gengive, non sempre vengono avvertiti come un pericolo reale e il rischio è di trovarsi di fronte ad un problema decisamente più serio. La parodontite, questo é il vero nome della piorrea, colpisce una percentuale elevatissima di persone, circa il 60% della popolazione nazionale. A fronte di dati così elevati si può affermare che ancora si possa e si debba fare tanto per la prevenzione di una malattia che, lo ricordiamo, può portare anche alla perdita dei denti nel caso di cure non immediate e non adeguate. È dunque importante non solo effettuare visite frequenti ma anche rivolgersi a specialisti di questa particolare patologia. In Italia non esiste la specializzazione in parodontologia, chi vuole effettuare un corso che possa avere un riconoscimento ufficiale deve per forza andare all’estero. Come Anna Maria Sanna, sassarese che ha scelto la prestigiosa e antica Università Cattolica di Lovanio in Belgio. Una scuola riconosciuta dall’EFP, l’acronimo di Federazione Europea di Parodontologia. Con questo titolo, quasi unico in Sardegna, Anna Maria Sanna si dedica alla cura della piorrea. É dunque la persona più adatta per parlare di questa patologia e per capire cosa fare non solo per prevenirla ma anche per curarla.

La prima domanda é la più scontata: chi soffre di piorrea.
È una malattia che può colpire tutti, dai bambini, ai giovani agli adulti.

Come si effettua la diagnosi e quali sono i sintomi più frequenti?
È molto difficile individuarla. Il primo segno è il sanguinamento della gengiva, un altro sintomo è l’alitosi, in fase terminale la mobilità dei denti.

Che differenza c’è tra la gengivite e la piorrea?
La gengivite è uno stato reversibile e può essere il primo stadio per arrivare poi alla piorrea che invece è un’infezione cronica.

Quali possono essere le cause di questa malattia?
Prima di tutto la formazione di batteri, di conseguenza una scarsa igiene orale é una delle cause più frequenti. Poi ci può essere una predisposizione genetica e dunque quando c’è una familiarità sarebbe meglio effettuare dei controlli accurati per verificarne la possibile presenza e infine anche il fumo è sicuramente un fattore aggravante.

Che tipo di prevenzione si può fare?
Prima di tutto una diagnosi precoce é certamente il primo passo per affrontare nella maniera migliore questo problema. Ricordo infatti che grazie ad una diagnosi tempestiva si può intercettare la gengivite ed impedire l’insorgere della parodontite.

Il paziente che arriva alla vostra attenzione si rivolge direttamente al parodontologo?
Nella maggior parte dei casi arriva da noi per una visita generale, in un secondo momento, accertato il tipo di problema si viene indirizzati al nostro specialista e nel caso specifico si viene affidati alle mie cure.

La piorrea colpisce anche i più giovani?
Esiste una forma molto aggressiva che può colpire i ragazzi.

Che tipo di cure devono essere effettuate
Per la gengivite ritengo che le cure migliori siano l’igiene orale professionale eseguita dall’ Igienista Dentale (figura professionale molto importante che affianca il parodontologo) e la capacità di istruire il paziente sui metodi di comportamento da tenere e gli strumenti da utilizzare, come ad esempio lo scovolino e il filo interdentale. É evidente infatti che rimuovendo la causa, e quindi la placca, con la pulizia dei denti, il problema venga risolto. Voglio sottolineare come i problemi siano legati alla presenza di batteri. Ecco il motivo per il quale é necessaria un’accurata pulizia di tutto il cavo orale.
La cura della piorrea avviene con la disinfezione della bocca, quindi delle tasche o sacche parodontali con il courretage sotto gengivale ed un mantenimento di questo stato di salute nel tempo tramite controlli e richiami periodici d’igiene orale professionale. É previsto solo eccezionalmente l’utilizzo di antibiotici, per esempio nelle forme aggressive giovanili e in quelle refrattarie.

C’è un messaggio particolare che in definitiva vorrebbe che venisse recepito dalla gente?
Vorrei che si capisse che le gengive e l’osso costituiscono le fondamenta dei nostri denti, dunque sia il check-up che il trattamento odontoiatrico deve iniziare sempre dalla parodontologia.  Vorrei poi dire semplicemente di star attenti al sanguinamento delle gengive e, nel caso, di rivolgersi immediatamente ad un odontoiatra per una visita generale e ad un parodontologo per un controllo più specifico. 

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