Sassari. È morto Gavino Musiu, più noto come “Gavino la cambiale”. Conosciutissimo a Sassari per la potenza della sua voce, megafono naturale che si poteva percepire nitidamente a centinaia di metri dal luogo di emissione, era in pensione da diverso tempo. Per anni aveva lavorato per Porcella Elettrodomestici, negozio che ha fatto la storia del commercio in città, con sede prima in piazza d’Italia (angolo via Roma) e poi in via Oriani (via Mossa). Si racconta che signor Porcella, titolare del negozio, mandasse Gavino a ricordare ai clienti morosi di pagare la (o le) cambiali scadute. «Signoraaa (o signoreee), la cambialeee!», gridava Gavino al citofono. In realtà, la sua voce arrivava a tutto il palazzo, anzi a tutta la via, per non dire a tutto il rione. E alla scadenza successiva il cliente pagava rispettando la data.
A 91 anni, nel 2021, a Gavino Musiu era stata conferita dall’allora presidente Salvatore Sechi la nomina a presidente onorario della Torres, di cui era da sempre tifoso e che seguiva allo stadio e in tante trasferte: «Per aver rappresentato l’immagine più pura della tifoseria rossoblù, con la presenza costante, la vicinanza ai giovani, l’allegria e la sportività che hanno sempre contraddistinto il suo sostegno alla Torres, a Sassari e negli stadi di tutta Italia». Una volta il cronista che scrive lo aveva incrociato in viale Dante: «La Dinamo? Sì, va bene, ma sempre “Forza Torrese!!”». L’altra sua passione era quella per il Grande Torino di Valentino Mazzola, squadra mitica di cui sapeva le formazioni e i risultati in campionato.
Il 27 dicembre del 2006 il presidente Giorgio Napolitano lo aveva nominato Cavaliere dell’Ordine dal Merito della Repubblica.
Nell’ultimo periodo le sue condizioni di salute si erano aggravate, rendendo Sassari più silenziosa e triste. La sua presenza simpatica si notava anche nei grandi eventi in città, come la Cavalcata Sarda, che seguiva dalle tribune di piazza d’Italia, o anche nella quotidianità, quando entrava nei supermercati del quartiere di San Giuseppe (anche nel 2020, nei mesi del covid), dove risiedeva e ovviamente si faceva sentire, spesso ricordando i bei tempi andati, dall’assalto ai forni con Berlinguer nel 1944 alla Cavalcata Sarda straordinaria del 1939 quando arrivò a Sassari il principe Umberto di Savoia insieme alla consorte Maria Josè, poi re e regina d’Italia nel maggio del 1946. (lu.fo.)