Trent’anni fa la prima edizione di Ichnos
Martedì prossimo 13 giugno a Sedilo l’Amministrazione comunale e la Fondazione Maria Carta propongono una serata celebrativa
Il 13 giugno del 1993 l’anfiteatro naturale dell’Ardia di San Costantino a Sedilo ospitava la prima edizione di Ichnos ospitava la prima edizione di Ichnos, una lunga maratona musicale durata l’intera giornata, grazie alla felice intuizione di quattro coraggiosi operatori del mondo della comunicazione: Leonardo Marras (l’ideatore), Giacomo Serreli, Paolo Fisichella e Nicola Corda. Si esibirono 26 tra gruppi e singoli artisti con una variegata offerta di stili, dal pop al rock, dalla rielaborazione della musica etnica alle espressioni della tradizione sino al jazz e alla canzone d’autore. A distanza di trent’anni esatti da quel concerto, nato sotto lo slogan “I sardi si incontrano per lasciare un’impronta”, il Comune di Sedilo e la Fondazione Maria Carta di Siligo si fanno promotori di un evento che intende ricordare quel primo Ichnos. Un invito a quanti c’erano e no, artisti e pubblico, a ritrovarsi martedì 13 giugno alle 18 nei locali de Sa Prima Ighina a Sedilo per rinverdire quei ricordi, lasciare testimonianze e riflessioni.
«Sono passati trent’anni ma quel ricordo è ancora vivo – dice Leonardo Marras, che ebbe l’idea di Ichnos e che oggi è presidente della Fondazione Maria Carta, che tra i suoi scopi ha anche la valorizzazione della cultura e della musica sarda –. Possiamo affermare che quell’iniziativa nata nel 1993 è entrata nella storia dei grandi eventi della Sardegna. E allora rivivere Ichnos è sempre una grande emozione. Non finiremo mai di ringraziare la comunità di Sedilo per averci accolto con calore e grande affetto. Grazie allora al sindaco Salvatore Pes per avere fortemente voluto questa giornata di ricordi».
Con Ichnos fu proposta una formula, sino ad allora inedita, di una nuova fruizione della musica dal vivo attraverso una maratona che prese le mosse dal mattino per concludersi a tarda notte. Fu anche occasione, anch’essa sino ad allora non ancora sperimentata, di incontro e confronto tra gli esponenti della scena musicale isolana. Ma la musica divenne elemento propulsore per diffondere un messaggio di riflessione e sensibilizzazione sul dramma degli incendi e della carenza di sangue per i talassemici, emergenze puntualmente ricorrenti alle porte dell’estate.
Va detto che a quell’edizione di Ichnos del 1993, che doveva restare un episodio isolato, ne fecero seguito altre dieci. Sette ancora nella sua sede naturale di Sedilo (1994, 1997, 2000, 2006, 2001,2013, 2019), altre a Milano (1996), L’Avana (1998), Sassari (2004). Sino all’ultima, a Sedilo nel 2019.
Durante l’incontro di martedì prossimo saranno proiettate le immagini relative a quell’evento di trent’anni fa; sarà possibile consultare ampie rassegne stampa e saranno esposti memorabilia legati a quell’evento. Ma la manifestazione in programma per il trentennale della kermesse musicale sarà anche l’occasione per ricordare quanti tra gli artisti sardi hanno calcato quel palco e oggi non sono più tra noi. Tra gli altri Maria Carta, Andrea Parodi, Marisa Sannia, Tancredi Tucconi e Piero Sanna dei tenores Remunnu ‘e Locu di Bitti, Aurelio Porcu, don Giovanni Dore sino all’ultima dolorosa e prematura scomparsa di Francesco Pilu dei Cordas et Cannas.