Toschi Pilo, cento anni nel Gremio dei Viandanti

L’11 giugno 1914 il capostipite Edoardo indossò per la prima volta il “cugliettu” dei novizi. Domenica prossima il sorteggio degli obrieri in occasione del Corpus Domini

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Il Gremio dei Viandanti a Sant’Agostino insieme al direttore spirituale, monsignor Antonio Tamponi, ed al generale Manlio Scopigno, comandante della Brigata Sassari

Sassari. In questi giorni la famiglia Toschi Pilo compie un compleanno centenario: quello di appartenenza al Gremio dei Viandanti. Era infatti l’11 giugno 1914 quando Edoardo Toschi Pilo vestiva per la prima volta il “cugliettu” tipica divisa dei Novizi dei Viandanti. In quel lontano “Corpus Domini” accettava e faceva proprio il giuramento che ancora oggi ogni viandante rinnova, di vivere secondo le leggi di Dio e della Chiesa divulgando la devozione a Nostra Signora del Buon Cammino «così come trasmesso dagli antichi padri». Non fu casuale la scelta di Edoardo di associarsi ai Viandanti, ma imparò la devozione alla Patrona da suo padre Bastiano il quale non apparteneva al Gremio, ma aveva ricevuto numerosi favori celesti da Nostra Signora e tutti gli anni si onorava di portare sulle spalle il simulacro in processione. In quello stesso 1914 Edoardo divenne per la prima volta padre: il 6 dicembre, infatti, nasceva Bastiano. Il giovane Edoardo mosse i primi passi nel Gremio durante i tormenti della Grande Guerra che provarono inevitabilmente il Gremio e lo ridussero nei numeri. Determinato e caparbio ripopolò la Confraria con i suoi figli trasmettendo quella forte e tenera devozione per la Vergine.

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Sebastiano Toschi Pilo, primogenito di Edoardo, negli anni ’30.

In casa Toschi il Gremio è di casa. La Festa della seconda domenica di agosto costituisce il perno intorno al quale ruota tutta l’attività dell’anno. Edoardo aveva ereditato dal padre delle case in vicolo Dussoni meglio noto come “lu pusthiggari”, in via Sant’Apollinare, doveva viveva con i figli e le rispettive famiglie e quello divenne il quartier generale del Gremio. Lì si organizzava la Festa della Madonna mentre le donne erano intente ad inamidare e stirare le divise spagnole di mariti e figli. Dopo la ripresa del dopoguerra, nel 1937 il cavalier Giovanni Lavagna, presidente della Commissione per le arti popolari, convocò Edoardo e gli chiese di prelevare dal Museo Sanna l’incatenato Candeliere dei Carrodori, riconoscendo nei Viandanti i legittimi proprietari. Ma lui, consapevole del fatto che il Voto di Ferragosto il “suo” Gremio lo scioglieva presenziando alla Faradda con la Bandiera, rifiutò preferendo concentrare ogni possibile sforzo per la Festa della seconda domenica di agosto. Nel 1941 lo stesso Lavagna impose il Candeliere ai Viandanti con “l’obbligo di portarlo tutti gli anni alla Discesa”.

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Agosto 1948: Edoardo Toschi Pilo con il figlio Pasquale, che ha appena ricevuto la bandiera

Il clima di particolare tensione agli albori del secondo conflitto mondiale non lasciava spazio a rifiuti. Così Bastiano, primogenito di Edoardo, divenne il primo Obriere di Candeliere. Il contesto sociale andò sfaldandosi con i guai della guerra e le cerimonie si dovettero sospendere. Ma la seconda domenica di agosto è un appuntamento fisso, preso con Nostra Signora del Buon Cammino e che a tutti i costi deve essere rispettato. Così Edoardo, sfollato nelle sue tenute di Bancali, non si perde d’animo: veste la Bandiera ed organizza con i figli un piccolo giro nella campagna per onorare quel giorno santo. Forse cogliendo un po’ tutti di sorpresa, ma il sangue gli ribolliva nelle vene nel veder passare quel giorno inosservato e dunque incoraggiò tutti: «Oggi è Boncaminu!». L’amore per la Patrona è più forte della Guerra. In quegli stessi anni il figlio Pasquale, arruolato nell’Arma dei Carabinieri, viene rapito dai tedeschi e condotto alle fosse Ardeatine per la fucilazione. Ancora oggi, con i grandi occhi celesti, lucidi, racconta di essersi messo in ginocchio dentro la camionetta pregando la “sua” Madonna perché si potesse evitare il dramma della fucilazione. Mentre era assorto in preghiera uno scoppio per un guasto al mezzo creò scompiglio nella colonna d’auto e così, con il suocero, riuscì nel trambusto a scappare. CandeliereViandanti“Zio Pasqualino” non si stanca di raccontarlo con orgoglio e fede. E durante i festeggiamenti annuali della Madonna insegna che lui è lì presente a “vegliare la Madonna” così come la Madonna ha vegliato su di lui nell’ora tragica.

Tutti i figli di Edoardo, dunque, entrarono nel Gremio, oltre a Bastiano e Pasqualino, Salvatore, Antonino, Angelino e Costantino, Giovanni no: si dedicò allo studio ed al lavoro insegnando fino a pochi anni fa nell’Istituto d’Arte Figari. La figlia Cristina morì troppo giovane, ma Lucia lavorò, per la sua parte, come un gremiante vero e proprio. Tutti avrebbero qualcosa da raccontare e testimoniare interventi della Vergine nell’esperienza personale.

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1949: il piccolo Edoardo Toschi Pilo viene vestito al Gremio da suo nonno di cui vanta l’omonimia

È bello vedere che dopo cento anni la famiglia è rimasta indissolubilmente legata al Gremio, anche se il Gremio si compone in prevalenza di “non” Toschi. Dal padre di Edoardo ad oggi sei generazioni si susseguono nella devozione alla Madonna del Buon Cammino e – ricorda il segretario del Gremio dei Viandanti Cristian Zedda –domenica prossima 22 giugno, solennità del Corpus Domini e Festa del Sorteggio degli Obrieri, saranno tutti a Sant’Agostino, chiesa delle gioie e dei dolori dei Toschi, dei loro battesimi, matrimoni e anche dei funerali, perché si nasce sotto la protezione di “Nosthra Signora” e si conclude là l’esperienza terrena. Alle ore 10,30 il Gremio rinnoverà il Giuramento e sorteggerà gli Obrieri, ma pregherà anche per i Sassarini in missione perché lo spirito è divulgare la devozione e il legame con la Brigata “Sassari” testimonia il fatto che la storia è fondamentale, ma è altrettanto indispensabile esser attuali e vivi. Questo era lo spirito di Edoardo che cento anni fa entrò nel Gremio, questo era il volere di Sebastiano che cento anni fa vedeva la luce, questo è l’orgoglio di Pasqualino che vive questa stagione fiorente del Gremio con i figli dei fratelli, Edoardo (primogenito di Sebastiano) in primis, e i nipoti tutti di vari gradi. Ancora oggi la seconda domenica di agosto richiama, dopo cento anni, a Sant’Agostino il clan della grande famiglia Toschi Pilo.

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