Sassari

Sergio Milia: Noi esclusi, altri no

Le elezioni comunali a Sassari potrebbero avere uno strascico giudiziario. L’Udc è infatti rimasta fuori per carenza di documentazione; non così altre due liste del centrosinistra, invece ammesse

Sergio Milia
Sergio Milia

Sassari. «Queste elezioni credo che avranno degli strascichi ancora difficili da prevedere». Sergio Milia, leader sassarese dell’Udc, questa mattina ha preannunciato alla stampa – convocata al Villino Ricci di viale Dante per un incontro con la candidata sindaco del centrodestra Rosanna Arru ed il consigliere regionale dell’Udc Peppino Pinna – che il suo partito, all’indomani della decisione del Consiglio di Stato – è passata una settimana – che ha confermato l’esclusione della lista dall’appuntamento elettorale del 25 maggio, «non se ne sta con le mani in mano. Chiunque ha interesse, per esempio uno dei mancati candidati consiglieri ma non noi come partito, può fare ricorso al Tar Sardegna». Due liste, oltre all’Udc, non rispettavano le prescrizioni imposte dalla Legge Severino. Nomi ufficialmente non pronunciati questa mattina: è stato solo rivelato che complessivamente potrebbero pesare il 10 per cento e che sono entrambe del centrosinistra.

Udc listaIl Consiglio di Stato, confermando la decisione del Tar Sardegna che lo scorso 9 maggio aveva escluso la lista dell’Udc per carenza di documentazione (mancavano le dichiarazioni di non incompatibilità relative ai singoli candidati consiglieri), ha detto anche altro. «Ha tracciato una linea che Tar e Commissione elettorale circoscrizionale non avevano preso in considerazione», ha spiegato Milia. Innanzitutto ha compensato le spese, divise tra ricorrente e convenuto: già questa è stata un’innovazione. Ma ha anche aggiunto qualcosa di importante in una materia non molto chiara. «La legge Severino prevedeva una dichiarazione contestuale di compatibilità da depositare con la lista. Noi nella fretta abbiamo presentato una dichiarazione senza le due righe imposte dalla normativa. Di questo ci assumiamo la responsabilità, perché abbiamo sbagliato». La legge prevede però che nelle 24 ore successive si possa integrare la documentazione. Già, ma, ha chiarito il Consiglio di Stato, entro soltanto il termine ultimo per il deposito delle liste. In parole povere l’Udc poteva sì integrare la documentazione, ma solo entro le 12 del 26 aprile. «Questo non ci è stato permesso. Ma ad altri sì», ha detto Milia.

Il Consiglio di Stato conferma: l’Udc rimane fuori. Le decisioni della Commissione elettorale circoscrizionale e del Tar Sardegna

Finora la questione non era stata presa chiaramente in considerazione dal Consiglio di Stato. In una sentenza dello stesso giorno la suprema magistratura amministrativa ha escluso, con le stesse motivazioni, alcune liste che parteciperanno alle elezioni regionali in Molise, dicendo anche che la dichiarazione è necessaria e deve essere ricompresa negli atti che a pena di inammissibilità non possono essere integrati nelle 24 ore successive alla scadenza. Insomma, chi sbaglia è automaticamente fuori. «Noi ci prendiamo le nostre responsabilità. E adesso saremo intransigenti», ha concluso Milia, preannunciando la presentazione del ricorso. Questione di giorni o perfino di ore.

Luca Foddai

© Riproduzione vietata senza autorizzazione

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio