Palazzo Ducale, approvate le linee programmatiche della Giunta Sanna

Sì anche dal gruppo del Pd, ma con alcune assenze significative. Il voto finale parla di 19 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti. Restano le tensioni interne al Partito Democratico. Tutto rimandato a dopo la pausa di agosto

Consigliocomunale11agosto2014Sassari. Con 19 voti favorevoli (18 consiglieri più il primo cittadino), 6 contrari e 4 astenuti (con il presidente Piu che per prassi non ha partecipato alla votazione) questo pomeriggio il Consiglio comunale ha detto sì alle linee programmatiche del sindaco Nicola Sanna. Un esito tutt’altro che scontato, che se da un lato rasserena il clima politico in città alla vigilia dei Candelieri, dall’altro pone semplicemente un rinvio alla risoluzione definitiva dello scontro tutto interno al Pd. Molto probabilmente occorrerà attendere l’appuntamento congressuale di ottobre, quando le componenti interne al partito potranno pesare meglio il loro seguito tra gli elettori. Intanto, almeno per adesso, la Giunta Sanna ha superato il primo scoglio delle dichiarazioni programmatiche. Al momento del voto però un consigliere per componente non era presente in aula. È stata Esmeralda Ughi, poco prima delle 18, a chiedere una sospensione dei lavori al termine del dibattito. Dopo pochi minuti, il gruppo del Pd è rientrato ma non al completo. Mancavano Pierpaolo Bazzoni (componente Demontis), Salvatore Sanna (componente Lai) e Gianni Crobu (componente Spissu), oltre a Stefano Perrone (ancora Spissu), che aveva lasciato la sala poco dopo l’appello, e Simone Campus (civatiano, schierato con Nicola Sanna fin dalle prime fasi delle Primarie di marzo-aprile), assente per altri impegni presi in precedenza (lo aveva preannunciato in Consiglio comunale un paio di sedute fa). Cinque voti in meno quindi, ma di fatto quattro (Simone Campus si sarebbe schierato per il sì), comunque appena uno sopra la maggioranza, fissata a 18. Un segnale inequivocabile. Se ne riparlerà a settembre.

Il dibattito. «Noi non siamo quelli che tengono in ostaggio l’aula. Quando si sono convocate le sedute eravamo sempre presenti, votando pratiche, eleggendo il presidente del Consiglio comunale e la Commissione elettorale. Non siamo i dannati, i ribelli, i dissidenti. Noi siamo il Pd, il Partito Democratico. Non rispondiamo a capobastoni o a caposervizio, ma solo ed esclusivamente alla città, alle migliaia di persone che ci hanno votato. E facciamo tutto solo nell’interesse della città», ha esordito Giuseppe Masala (Pd, componente Spissu-Ganau). «Cosa contestiamo da più di due mesi a questa parte? Il metodo nell’arrivare alle decisioni da parte del sindaco. Ho una lunga militanza politica, l’abc della politica me l’hanno insegnato ed è condivisione e partecipazione. Provo a darle un consiglio signor sindaco: le chiedo di rispettare i più basilari valori della rappresentatività. Li ripristini e raggiunga il massimo equilibrio tra tutte le sensibilità in campo. Allora sarà un sindaco forte ed in carrozza», ha proseguito. «Il programma del sindaco è suggestivo, ma il Patto di Stabilità non le consentirà di realizzarli. Ho comunque una domanda: ma non vi conoscevate prima delle elezioni? Com’è che questi contrasti sono venuti fuori dopo? Fuori c’è una città che aspetta», ha detto Sofia Fiorillo per il Movimento Cinque Stelle. Poco dopo ha preso la parola la collega di gruppo, Desirè Manca, che ha ricordato l’aumento della povertà in città.

Carla-Fundoni«Rappresentiamo circa 10mila voti. Ci sono scelte che includono e altre che escludono. Lei ha scelto una giunta avulsa dal Consiglio comunale», ha detto Carla Fundoni, anche lei consigliere “dissidente” del Pd (componente Demontis). «Ho perplessità a darle una fiducia incondizionata, signor sindaco. Le linee programmatiche sono la certificazione di buone intenzioni, è un atto ambizioso per il futuro della città. Ma lei aveva l’obbligo di elaborare il programma con il suo gruppo, il Pd», ha aggiunto Pierpaolo Bazzoni, ancora Pd (componente Demontis), che ha poi rilanciato la proposta della grillina Desirè Manca sull’istituzione dell’infermiere di quartiere. «Ricordiamo che il gruppo del Pd rappresenta da solo il 54 per cento della maggioranza. E non siamo qui per i gettoni o per le poltrone. Ho una domanda: perché il commissario straordinario aveva detto che il Puc era pronto, e invece non è così?».

Tutto sui temi ambientali invece l’intervento di Lisa Benvenuto, sempre Pd (componente Demontis). «Leggendo le linee programmatiche, alcuni punti li trovo carenti, come il numero 7, sull’energia sostenibile e sulla raccolta differenziata». «Dopo la vittoria alle primarie abbiamo fatto cadere le appartenenze e la abbiamo appoggiata incondizionatamente, signor sindaco. Sovvertire il risultato elettorale comunque non giova alla democrazia», ha detto invece Valeria Fadda (Pd, componente Lai). Atteso l’intervento del capogruppo del Pd Esmeralda Ughi, in queste settimane portavoce degli undici “dissidenti”. «Dobbiamo responsabilmente governare perché questa città esca dalla terribile crisi che sta affrontando. Le primarie sono uno strumento di democrazia interna e servono per individuare il migliore per la gara elettorale. Lo abbiamo individuato in Nicola Sanna. L’assoluta trasparenza che ha condotto la nostra azione politica non può essere travisata. Noi non tramiamo nell’ombra. Credo che la disponibilità ci sia stata e c’è ancora. Non ci interessano né le deleghe né le poltrone. Abbiamo sempre solo voluto essere coinvolti. Questo è il mandato che abbiamo ricevuto».

«Se questa discussione avviene a 80 giorni qualcuno ne avrà la responsabilità. Spezzo una lancia a favore del sindaco. Qualcuno si sta preparando ad arrostirla stasera sulla graticola!», ha detto Manuel Alivesi, capogruppo di Forza Italia. «La invito a strappare la tessera del Pd, signor sindaco. Dimostri alla città chi è lei davvero», ha lanciato Maurilio Murru, capogruppo del M5S. Hanno inoltre preso la parola per il Pd anche Mario Pala e Lello Panu, oltre a Enrico Sini (Sassari è).

NicolaSanna11agosto
Nicola Sanna

«Al sindaco spetta il potere di governare. Abbiamo presentate agli elettori un programma che qualcuno ha detto ambizioso. Io dico che è realistico. Il sindaco doveva consultare le forze politiche e trovare una sintesi. Laddove non fossero mature doveva dare un governo alla città, che aveva bisogno di una giunta», ha replicato Nicola Sanna. «Da subito ho avvertito che si trattava di una Giunta provvisoria e che aveva bisogno di una definizione. Avverrà come ho solennemente proclamato all’insediamento».

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Esmeralda Ughi

Le dichiarazioni di voto. Hanno espresso il loro voto contrario Nicola Lucchi (Sassari è), Manuel Alivesi (Forza Italia) e Rosanna Arru (Sassari Progetto Comune). Maurilio Murru ha motivato l’astensione del Movimento Cinque Stelle: «I nostri elettori ci chiedono trasparenza ed intransigenza. Con responsabilità preannuncio che ci asterremo». Sì invece da Franco Era (Centro Democratico), Efreem Carta (Ora Sì), Giampaolo Manunta (Idv), Francesca Arcadu (Sassari Bella Dentro), Tonino Falchi (Upc) e Marco Manca (Sel). Infine Esmeralda Ughi (Pd): «La decisione iniziale della maggior parte di non partecipare al voto per responsabilità diventa voto a favore, anche per gli impegni di condivisione che il sindaco ha assunto. Siamo sicuri che questa sia una ripartenza, per costruire una efficiente ed efficace azione amministrativa».

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