Giorgia Meloni: «Anche la Sardegna ha bisogno di infrastrutture»

Giovedì sera la leader di Fratelli d’Italia era a Sassari per un incontro elettorale. «Il reddito di cittadinanza crea discriminazioni»

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Giorgia Meloni

Sassari. «Un entusiasmo che ci ripaga della fatica del tour di questi giorni. Solo oggi abbiamo fatto 50 km. Fratelli d’Italia è il movimento che in Parlamento ha parlato di più della Sardegna. Noi vogliamo la Zona Franca fiscale, affinché questa terra possa competere nel mercato della globalizzazione alla pari. Oggi è il governo che ci deve dire se la vuole fare o no». Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia è in questi giorni in Sardegna. Giovedì sera è intervenuta a Sassari per presentare i candidati al Consiglio regionale nella circoscrizione del nord ovest dell’isola.  Con lei il deputato Sasso Deidda e i vertici locali del partito. Poco prima di prendere la parola in piazza Castello, ha incontrato i lavoratori della Secur attendati in piazza d’Italia da più di un mese. La visita elettorale in Sardegna proseguirà stamattina a Oristano e si concluderà in serata a Cagliari. Fratelli d’Italia alle elezioni del 24 febbraio sostiene il candidato presidente della Regione Christian Solinas per la coalizione di centrodestra, civica, sardista e autonomista.

GiorgiaMeloni2Innanzitutto la protesta dei pastori sul prezzo troppo basso del latte. «Se il governo ci avesse dato ascolto due mesi fa di aprire un tavolo con i pastori oggi tutto sarebbe diverso. È la difesa del piccolo e delle specificità agroalimentari nei confronti della globalizzazione selvaggia. Quelle dei pastori che buttano il latte nelle strade sono immagini molto forti», ha detto Giorgia Meloni. La Sardegna è una regione che può avere molto di più. Bisogna semplicemente avere il coraggio di portarle avanti e di difenderle. No al voto facile. Qui servono infrastrutture, ci vuole la continuità territoriale. Invece si rischia un isolamento ulteriore, perché adesso ci dicono che un sardo che vive fuori se torna deve pagare un biglietto che costa il triplo», ha proseguito la presidente di Fratelli d’Italia. «Senza infrastrutture noi italiani saremo cancellati. Abbiamo un ministro, l’unico al mondo pagato per non fare le opere», ha ripreso, sottolineando i limiti del Governo. «Sulla Tav ricordo che la Ue dice che entro il 2050 occorrerà spostare il 50 per cento del trasporto delle merci su ferro. Se rimaniamo esclusi da questo traffico, saremo semplicemente esclusi dal commercio mondiale. È chiaro, Toninelli? Non ci sarà più niente. Questi signori della commissione costi-benefici della Tav sono un po’ come quelli che hanno fatto la giuria d’onore di Sanremo. Dicono che non conviene fare la Tav perché se si sposta il trasporto delle merci dalle autostrade alla ferrovia i camion e i tir non fanno più benzina e non entrano più accise nelle casse dello Stato. Eppure l’Istituto Einaudi dice che oggi l’Italia perde 70 miliardi di euro perché mancano le infrastrutture commerciali. E poi non capisco: hanno messo l’ecotassa, una norma completamente cretina che colpisce gli automobilisti e i produttori italiani di auto, perché le auto ibride, benzina-elettrico, le fanno in Giappone e non da noi. Un capolavoro. Il problema delle accise c’è solo sulla Tav?».

GiorgiaMeloni3Il sud, e anche la Sardegna, subisce gli errori del Governo proprio sulle infrastrutture bloccate. I fondi sono ripartiti al 66 per cento a favore delle regioni del nord e per il restante 34 per il sud.

Bocciato il reddito di cittadinanza. «È sbagliato sul piano culturale mettere sul piano dell’assistenza un disabile e chi non lavora. Lo Stato si deve occupare dell’assistenza di chi non può lavorare, per gli altri ci vuole il lavoro. Con il reddito di cittadinanza il disoccupato prenderà 780 euro, il disabile continuerà a prendere 270 euro di pensione di invalidità. Un provvedimento che crea discriminazione. È un metadone di Stato», ha detto Giorgia Meloni.

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