A Francesco Demuro il Candeliere d’oro
Assegnati anche i premi per i candelieri d’oro, d’argento, di bronzo. Collegamento diretto con la Brigata Sassari in Libano. In piazza il candeliere di San Sebastiano

Sassari. È andato al tenore Francesco Demuro il Candeliere d’oro speciale 2016 che porta così a 26 il numero dei primi assegnati dal 1991, anno della sua istituzione. Sono quattro in tutti i premi consegnati sabato sera, vigilia della Faradda. In piazza del Comune, oltre al Candeliere consegnato al tenore portotorrese, sono stati attribuiti anche il Candeliere d’oro e quello d’argento. Ribattezzato “Premio della Nostalgia”, fu creato nel 1963 dall’allora presidente della Pro Loco Raimondo Rizzu insieme al caposervizio della cronaca della Nuova Sardegna Roberto Stefanelli. Da un paio di anni è stato introdotto anche il Candeliere di bronzo, giunto alla sua terza edizione.
La scelta del premio all’apprezzato tenore è stata fatta dalla Commissione presieduta dal sindaco Nicola Sanna e composta da Antonello Mattone, docente dell’Università di Sassari, dall’assessore regionale al Turismo Francesco Morandi, dall’amministratore straordinario della Provincia Guido Sechi, dal presidente dell’Intergremio Salvatore Spada, dalla coordinatrice tecnica dell’associazione “Le feste delle grandi macchine a spalla” Patrizia Nardi e da Antonio Arcadu, già presidente dell’Azienda di soggiorno e turismo.
«Sono emozionatissimo. Mi sembra un sogno, tutta la mia vita è un sogno. Anzi, tutte le due mie vite, perché prima, fino a 29 anni, ero un cantante folk, poi mi sono ritrovato a girare il mondo nei più grandi teatri. Quando ti arrivano questi riconoscimenti capisci che ti hai fatto qualcosa di importante. Certo, se penso che la signora che ha preso il candeliere d’argento e che aspettava dagli anni ’60… invece ne arrivo io “freschu freschu da Posthudorra”…», ha scherzato Francesco Demuro, che, su invio del sindaco e accompagnato al pianoforte da Michele Nurchis, ha cantato “Granada”, in sassarese “Li Candareri” di Ginetto Ruzzetta e in conclusione “Nessun dorma”, tratto dalla Turandot di Puccini.
Prima dell’intervento di Demuro sono stati assegnati anche gli altri tre premi. Il Candeliere d’oro, destinato al sassarese che da più tempo vive all’estero e che arriva in città in occasione del Ferragosto, è stato assegnato a Paolo Negroni, nato a Sassari il 3 maggio 1946 e residente nel Kent, in Gran Bretagna, dal 3 giugno del 1968. «Sono arrivato a Londra in realtà in vacanza. Lì stava già mio cugino, che lavorava al Cancer Council. E poi sono rimasto», ha spiegato al microfono. Il Candeliere d’argento, destinato al sassarese che da più tempo vive nella Penisola e che torna in città in occasione del Ferragosto, è stato assegnato a Graziella Lixy, nata a Sassari il 10 settembre 1931 e residente a Buonalbergo, in provincia di Benevento, dal 1 novembre 1958 ed ora residente a Roma. «Un premio che attendevo dal 1963. Per me è un sogno raggiunto», ha commentato. Infine, il candeliere di bronzo, rivolto agli “accudiddi”, a coloro cioè che pur essendo nati altrove vivono in città da almeno 50 anni, è stato vinto da Maria Caterina Carta (il premio è stato ritirato dalla figlia).
Una targa speciale è stata consegnata ad Anna Maria Pasca, nata nel 1915. Sassarese doc, figlia di un “sassarino”, ha sempre vissuto nel cuore del centro storico e dal 1920 a oggi ha assistito a tutte le Discese. Consegnato anche un altro premio speciale, a Maria Giuseppa Cherchi che da undici anni esatti e senza interruzioni concorre per il candeliere d’argento, salendo quasi sempre sul podio ma senza mai riuscire a vincerlo.
In conclusione della serata, a sorpresa, è arrivato il saluto via web della Brigata Sassari, impegnata in Libano nell’operazione Unifil che vede al comando proprio il generale dei sassarini Arturo Nitti. «La chiave delle operazioni di peacekeeping è il rapporto con le comunità e solo con il supporto delle popolazioni è possibile realizzare progetti umanitari così come adesso sta facendo la Brigata Sassari in Libano», ha detto il comandante, che ha concluso l’intervento con il classico “Forza paris”.
Presente in piazza, ancora una volta, il Candeliere di San Sebastiano, quest’anno con una novità importante: a farlo “ballare” c’erano anche due ospiti del carcere di Bancali, già coinvolti due giorni prima nel consueto evento nell’istituto penitenziario.
Tanti gli ospiti istituzionali che hanno assistito alla cerimonia. A parte le presenze sassaresi, come il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e il prefetto Giardina, hanno seguito la serata alcuni dei rappresentanti delle città che, con Sassari, nel 2013 hanno ottenuto il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Unesco e che fanno parte della Rete delle grandi macchine a spalla. Tra il pubblico erano seduti il sindaco di Nola Geremia Biancardi con Giovanni Giugliano, Aiello Cassese e Gianfranco Cassese in rappresentanza della Comunità di Nola, l’assessore di Gubbio Giordano Mancini e Fabio Mariani, presidente dell’Università dei Muratori, Scalpellini e Arti Congenite depositari della festa. Il sindaco di Palmi, Giovanni Barone, non presente alla serata, ha inviato a Nicola Sanna i saluti. Erano presenti anche la vicesindaca di Bratislava, Ludmila Farkasovska, la presidente della commissione turismo Sona Svorenova e l’addetta al protocollo internazionale Natalia Bendikovà.
In piazza l’accompagnamento musicale è stato curato da Cristian Zedda (piffero) e Angelino Russo (tamburo e voce) che hanno rinnovato il classico “Bandu di lu candareri”.



















