Faradda 2024, dopo lo scioglimento del Voto l’Intregu a Palazzo Ducale

I Massai e la Municipalità rientrano nella sede del Comune per la restituzione del gonfalone e il passaggio della bandiera del gremio al nuovo obriere maggiore

Sassari. Stasera, al termine della messa delle 19 a Santa Maria di Betlem (nella parte rimasta agibile), la Faradda compirà l’ultimo atto. Subito dopo le 20 i candelieri ritorneranno nelle cappelle dove sono abitualmente ospitati nel corso dell’anno. La casa principale (per parecchi di loro) è in realtà la stessa Santa Maria, ma per il perdurare del cantiere per la messa in sicurezza della navata i grandi ceri di legno che qui rimanevano hanno trovato ospitalità in altre chiese, come il duomo di San Nicola e Sant’Antonio Abate.

Facciamo adesso un passo indietro, alla notte tra il 14 e il 15 agosto. La Faradda, intesa come festa della città, non termina infatti con lo Scioglimento del Voto. C’è un ultimo atto che deve essere svolto a Palazzo Ducale. Dopo il saluto dal padre guardiano del convento francescano e la benedizione dell’arcivescovo, i Massai e la Municipalità, con il sindaco e gli assessori, rientrano al palazzo comunale (non Palazzo di Città ma proprio Palazzo Ducale), insieme alle due bande che aprono e chiudono la Discesa, compito quest’anno assegnato alla Banda “Giuseppe Verdi” (in apertura) e al Corpo Bandistico “Luigi Canepa” (in coda, insieme a Massai e Municipalità).

Al rientro a Palazzo Ducale poco prima delle due (lo scorso anno invece si erano superate le tre) è stato rinnovato l’Intregu dei Massai. È questo, infatti, l’ultimo atto dell’intera Faradda, si diceva, che completa altri due momenti della giornata del 14 che vedono protagonisti i Massai. Al mattino – quest’anno intorno alle 9 –, i Massai si recano a Palazzo Ducale: in piazza del Comune si unisce a loro il sindaco con gli assessori. Tutti insieme si recano a Palazzo di Città. Qui, nella sala dell’Intregu, avviene la “vestizione” della bandiera bianca del gremio, che viene subito esposta al balcone, dove rimane fino alla cerimonia del brindisi “A zent’anni”, la sera, nella stessa sala, in coda al corteo dei Candelieri. Se nel 2023 l’augurio, come da tradizione alla presenza delle più alte cariche cittadine, era stato formulato alle 21,50, stavolta è avvenuto intorno alle 21,20. Contestualmente l’obriere maggiore subentrante dei Massai prende in consegna il gonfalone del Comune, che quindi sfila alla Faradda nelle mani del gremio, mentre l’obriere uscente riceve dal primo cittadino la bandiera rimasta esposta al balcone per tutto il giorno. I Massai invitano quindi il sindaco a unirsi al corteo.

A notte inoltrata, dopo avere sciolto il Voto a Santa Maria, si rientra così a Palazzo Ducale, dove avviene il passaggio inverso, l’Intregu appunto: il gonfalone del Comune viene restituito al sindaco. Secondo il disciplinare che sovrintende alla Faradda, al termine dello Scioglimento del Voto a Santa Maria il vicesindaco anticipa sindaco e Municipalità e si avvicina a Palazzo Ducale. Qui attende l’arrivo del primo cittadino. Quest’anno ha esordito nel ruolo Salvatore Dau, che all’1,55 ha accolto sul portone il sindaco Mascia, al quale il Gremio dei Massai ha reso un ultimo omaggio con la bandiera. Poco subito, nell’androne di Palazzo Ducale, dopo la restituzione del gonfalone del Comune al primo cittadino, si è svolto l’Intregu tra obriere maggiore uscente e nuovo obriere maggiore del Gremio dei Massai, con la bandiera passata direttamente dal sindaco. Edoardo Usai è il nuovo obriere maggiore per il 2024-25 e subentra a Gavino Venerdini, che assume la carica di fisco maggiore. Obrieri minori sono Marcello Pittalis ed Emilio Polo. Il sindaco in carica, per tradizione, è socio onorario.

Il Gremio aveva ufficializzato le cariche sociali già il 1° maggio, in occasione della Festa Maggiore: solo al termine della Faradda sono diventate però effettive.

Come noto, il candeliere dei Massai – completamente rinnovato nel 2015 con un nuovo cero ligneo – è l’ultimo a partire da piazza Castello e anche ad arrivare a Santa Maria, dove tutti gli altri ceri lignei lo attendono. È infatti il primo a entrare in chiesa, insieme al sindaco, anche se quest’anno, come nel 2023, la cerimonia finale si è tenuta in piazza.

I Massai sono storicamente gli agricoltori-proprietari, dediti alla coltivazione dei cereali e delle campagne. Lo stendardo è in damasco di colore bianco: sul lato destro è raffigurata la Madonna delle Grazie, sul sinistro i Protomartiri Turritani.

Luca Foddai

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