Dinamo, è il momento di agire
La società è chiamata a prendere delle decisioni drastiche per cercare di raddrizzare una stagione nata sotto una cattiva stella. Da oggi squadra in ritiro a Nuoro. Stasera alle 20.30 in campo le Women
La brutta sconfitta di ieri con i tedeschi del Ludwigsburg è solo la punta di un iceberg che anziché sciogliersi con il passare delle settimane si è purtroppo ingigantito. Non c’è dubbio che la stagione della Dinamo Banco di Sardegna sia nata sotto una cattiva stella, l’infortunio di Bendzius, quello di Tyree, i problemi di ambientamento e il rendimento decisamente al di sotto delle aspettative e delle sue qualità di Whittaker, i problemi fisici di Diop, eccetera, eccetera.
Ce n’è abbastanza per buttar giù un elefante che per ovvi motivi poi fa fatica a rialzarsi. Vedere il linguaggio del corpo scoraggiato e quasi inerme di un allenatore navigato come Piero Bucchi, la dice lunga sulla portata delle problematiche con le quali si stanno facendo i conti e sul fatto che ci sia ormai la piena consapevolezza che senza andare sul mercato non siano risolvibili. Le sta provando tutte il coach bolognese per cercare di scuotere una squadra che ha prima di tutto grossi problemi di fiducia e durezza mentale, oltre a mancanza di leadership e con un livello di talento ai minimi storici da quando si gioca nella massima serie nazionale. La realtà è che fare le nozze coi fichi secchi è difficile se non impossibile per chiunque, sia che ti chiami Bucchi e sia che ti chiami, Messina o Popovich.
Se si potesse, sarebbe da cambiare mezza squadra, ma probabilmente sarà già tanto se arriverà un giocatore. Questa almeno è la sensazione, il budget è bello che andato e per fare qualunque mossa è necessario uno sforzo extra, cosa non affatto semplice di questi tempi. In gioco però c’è tanto e per tanto parliamo della categoria, perchè in certi momenti è fondamentale avere la lucidità per una visione realistica dei valori e questa Dinamo così com’è non è competitiva a questo livello e può e deve pensare solo a salvarsi, tutto il resto è fuffa, per dirla in gergo popolare. Perciò diventa fondamentale che la società faccia uno sforzo e provi a rimediare agli errori o alla sfortuna che dir si voglia e lo faccia senza perdere ulteriore tempo. In campionato c’è solo da ringraziare che Treviso e Brindisi finora abbiano fatto ancora peggio, ma attenzione, entrambe si stanno attrezzando per provare ad invertire il trend e se dovessero riuscirci i sassaresi rischierebbero di essere spinti nello scivolo che porta dritto al secondo campionato nazionale. Disfattismo e pessimismo? No, semplice realismo c’è molto poco da scherzare.
Intanto a proposito di mercato, non è stato confermato dalla società l’interesse per Markus Keene che era dato per vicino alla chiusura dell’accordo con la Dinamo da tutti i siti specializzati. La sensazione è comunque che, Keene o non Keene, per Whittaker quella di sabato con Scafati abbia tutta l’aria di essere l’ultima partita con la maglia della Dinamo. Insistere con lui significherebbe solamente che, non ci sono le risorse per cambiare con buona pace di tutti e il rischio concreto di essere abbandonati da buona parte dei tifosi, almeno quelli che si professano tali solo quando si vince, in un momento storico nel quale in città il calcio è tornato ad essere decisamente più popolare. La prima mossa della società per cercare di trovare la strada giusta è stata comunque quella di cercare tranquillità e serenità a Nuoro, dove da oggi andrà in ritiro in vista delle partite con Scafati e Milano.
Intanto questa sera alle 20.30 al PalaSerradimigni saranno di scena le Women di Restivo che se la vedranno con le ceche del Chomutov, già battute all’andata, in una partita chiave per l’accesso ai playoff di Eurocup. Passano le prime due, Sassari vuole fare di tutto per staccare il pass europeo.
Aldo Gallizzi