Comandini-Fantato, insieme per rilanciare il Pd in Sardegna

Il 26 febbraio le primarie aperte a tutti. È importante il gioco di squadra, coinvolgendo iscritti, militanti ed elettori. Basta con un partito chiuso

Sassari. Sarà una corsa a due per la guida del Pd sardo. Da una parte Piero Comandini, dall’altra Giuseppe Meloni. Il 26 febbraio il voto di elettori e simpatizzanti, non solo degli iscritti. Saranno insomma primarie aperte a tutti, un aspetto sul quale lunedì mattina, nel corso di un incontro con i militanti organizzato alla Libreria Koinè di Sassari. «Non c’è un accordo tra noi due, c’è amicizia», ha puntualizzato Piero Comandini, che nei giorni scorsi ha ricevuto il sostegno di Maria Francesca Fantato, la quale ha ritirato la sua candidatura. Nessuna spartizione degli incarichi, nessun accordo politico insomma. Solo un rapporto di amicizia e di vicinanza di idee. «Dobbiamo cambiare il Pd, che oggi è visto come immobile», ha ribadito Fantato in apertura di incontro. Presenti diversi esponenti dem del territorio, da Gavino Manca, ex deputato, a Massimo Mulas, sindaco di Porto Torres, da Antonio Sau, sindaco di Ittiri, a Gavino Zirattu, ex vicesindaco di Sassari e attualmente presidente del Consorzio di Bonifica della Nurra, oltre a Giovanni Merella, già consigliere regionale, Gianpaolo Mameli, ex consigliere comunale a Sassari, e Luigi Lotto, già consigliere comunale e prima ancora assessore comunale a Sassari con le giunte di Anna Sanna e Gianfranco Ganau.

Congresso regionale Pd, Piero Comandini e Maria Francesca Fantato

«Dobbiamo comunicare un modo nuovo di vivere e costruire la Sardegna. A livello nazionale sosteniamo Elly Schlein, per cambiare davvero. E il Pd non si salva con un uomo solo al comando», ha detto ancora Fantato. È importante, insomma, il gioco di squadra, coinvolgendo iscritti, militanti ed elettori. Basta con un partito chiuso. «Il nostro progetto è nato per unire. So bene che il Pd nasce mettendo insieme le tradizioni socialiste, democristiane e comuniste. Ma sui temi dobbiamo trovare un’identità. Per esempio, sul lavoro abbiamo fatto scelte che non andavano nella giusta direzione, anche perché non siamo come nei paesi anglosassari dove si può cambiare facilmente occupazione», ha proseguito Comandini. «Trovo positivo che ci siano quattro candidati alla segreteria nazionale. Però tutti insieme poi dobbiamo lavorare per una comunità, quella del Pd. E la prima cosa è esaltare quello di positivo che abbiamo fatto nel passato, perché abbiamo la nostra storia. Maria Francesca è stata generosa. Viene da un mondo, quello della sinistra, che arrichirà la mia mozione con i temi del sociale e dei diritti civili. E la sinistra deve proprio fare questo, guardare a chi sta peggio. Dobbiamo andare di più nelle strade e nelle associazioni. Sassari è importantissima per il Pd. Occorre una classe politica che sappia costruire una alternativa alla destra in città e in Regione – ha conluso Comandini –. Ringrazio anche Giuseppe Meloni per essersi candidato anche lui alla segreteria. Il confronto fa solo bene. Ma poi dobbiamo lavorare tutti insieme. Il passato non deve essere più un incubo».

L.F.

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