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CinqueStelle, un programma nuovo, innovativo e concreto

Presentazione ufficiale del candidato sindaco Maurilio Murru e delle proposte per cambiare Sassari. In tutto 11 i punti del progetto

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Giuseppe Mascia e Maurilio Murru

Sassari. Iniziare una nuova fase della politica locale, con un processo culturale fondato sulla partecipazione reale dei cittadini e nel quale ogni persona deve sentirsi inclusa. Il Movimento 5 Stelle si presenta alla città di Sassari con un programma frutto di una intensa attività di studio svolta nei tavoli di lavoro, veri e propri laboratori di idee, attivata sin dal marzo del 2013 attraverso incontri con le associazioni di categoria, i lavoratori, i disoccupati, le associazioni culturali ed i singoli cittadini. «Un programma per i cittadini scritto dai cittadini», hanno rimarcato stamattina, nella sede elettorale di via Bellieni, Giuseppe Mascia, attivista, e Maurilio Murru, candidato sindaco, anzi, portavoce, naturalmente dei cittadini.

«Murru è stata la scelta di tutti coloro che partecipano alla vita del movimento. Non c’è nessuno criterio di superiorità. Lui è esattamente il frutto della nostra partecipazione», ha spiegato Mascia. Chiarito innanzitutto un equivoco. «Maurilio Murru anni fa era stato candidato in una lista del centrosinistra (con Sel alle comunali del 2010). Questo non è un problema, ma anzi ha un significato preciso: dimostra come una certa politica non possa dare spazio ad un’autentica passione civile. Naturalmente è poi approdato nel MoVimento, luogo naturale dove rilanciare questa passione civile».

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Maurilio Murru

«Il nostro è un programma, nuovo, innovativo e concreto, non solo nei contenuti. Ha l’ardire di riattivare pratiche politiche e di riavvicinare la gente alle istituzioni», ha aggiunto Mascia. «Dobbiamo spezzare quelle catene che tengono Sassari legata all’avidità dell’attuale classe dirigente e politica. Proponiamo un progetto nuovo venuto fuori dal confronto e dall’ascolto con i cittadini. Chi lo porta avanti è secondario», ha detto Murru. La sintesi comprende 11 punti. «Non ci sono effetti speciali. Sono tutte azioni semplici, perché di questo abbiamo bisogno. La differenza la deve fare la credibilità di chi propone i temi».

Innanzitutto il centro, per il quale servono politiche basate su abitabilità, accessibilità ed attrattività. Le persone devono tornare a vivere al centro: residenze universitarie diffuse, uffici, famiglie. No ad una Ztl imposta d’imperio, doveva e deve essere scelta dai cittadini. Poi la partecipazione: il question time in Consiglio comunale (ogni settimana domande rivolte dai cittadini al sindaco), l’obbligo del bilancio partecipativo (almeno il 5 per cento delle risorse per investimenti sia gestito direttamente dai cittadini che scelgono come spendere), il portavoce di quartiere e la Consulta dei Gremi (con Intergremio, sindaco e tutti i gremi), per programmare la cultura in città.

Ma ci sono anche le borgate, in cui vivono 30mila cittadini e che sono di fatto abbandonate. «L’Argentiera rappresenta il centro storico nel vero senso della parola, con cantieri che si aprono e non si chiudono più, ostelli aperti solo quando si presenta un vicesindaco. Dobbiamo fare in modo che anche le borgate si riapproprino delle loro peculiarità», ha detto ancora Murru. Poi altre proposte importanti come la connettività gratuita, i rifiuti zero o il porto urbano, ovvero un nuovo centro intermodale da cui partirebbero mezzi elettrici per le merci. «Basta con la banale distribuzione delle risorse per la cultura e gli spettacoli».

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Gli 11 punti del programma: cliccare per ingrandire

Nei primi cento giorni sarà presentato un progetto che porti subito opportunità lavorative. «Sassari è una città che si sta spopolando, il tasso di mortalità è compensato solo dall’arrivo degli immigrati. Dobbiamo fare in modo che i giovani abbiamo le occasioni giuste. È un impegno che ci prendiamo, per un progetto da definire insieme ai funzionari amministrativi», è stato spiegato. C’è poi il Puc. Se non riparte l’edilizia difficilmente si può comunque parlare di rilancio del lavoro e se non c’è una visione di come si vuole riqualificare la parte bassa del centro storico non sarà possibile rilanciare l’edilizia. «Istituiremo anche un ufficio tecnico che si occupi di andare ad intercettare risorse europee che ci transitano sotto il naso ma che qui non arrivano. Andate a vedere quelle che intercettano a Cagliari e quelle che attiriamo noi. Così possiamo trovare i finanziamenti per rilanciare il centro e fare tutte le infrastrutture necessarie».

«Siamo consapevoli che non è semplice amministrare una città come la nostra. Come programmazione Ganau ed il suo centrosinistra non lasciano nulla, come incompiute parecchio. Da qui partiamo per dare un nuovo volto alla città con la collaborazione indispensabile dei cittadini», ha concluso Maurilio Murru.

Luca Foddai

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