Biodiversità ed ecosistemi, il futuro del pianeta
Prima giornata del Simposio internazionale organizzato dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Fino a venerdì ad Alghero esperti da tutto il mondo
Alghero. Giornata di apertura per il Simposio internazionale sui temi della “Biodiversità del Mediterraneo e le sfide del cambiamento globale”. Questo pomeriggio, nella sala convegni dell’Hotel Carlos V ad Alghero, ad accogliere relatori e uditori internazionali che prenderanno parte alla tre-giorni di confronto e condivisione di esperienze è stata la professoressa Donatella Spano, docente del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e coordinatrice scientifica dell’evento insieme con il collega Giuseppe Brundu e con Simone Mereu del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR).
Focus dell’iniziativa, gli aspetti chiave del nesso tra Biodiversità e Funzioni Ecosistemiche, tema al centro delle attività del Centro nazionale per la Biodiversità (NBFC) e della Piattaforma digitale NBFC sulla Biodiversità nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Un evento scientifico di grande rilevanza per il sostegno alla conoscenza e alla valorizzazione della biodiversità e delle funzioni ecosistemiche, come sottolineato nel corso del saluto di apertura da Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, da Luigi Fiorentino, presidente del Centro Nazionale Biodiversità (NBFC), dal pro rettore vicario dell’Università di Sassari, Andrea Piana, e dall’assessore alla Cultura del Comune di Alghero Raffaella Sanna.
L’iniziativa farà il punto sullo stato dell’arte dell’attività e dei progetti scientifici che stanno dando e daranno uno straordinario contributo al raggiungimento dell’obiettivo richiesto dall’Unione europea per la protezione, entro il 2030, del 30 per cento del territorio italiano. Un obiettivo che potrà essere raggiunto anche grazie al lavoro di oltre 2mila ricercatori e ricercatrici che afferiscono al Centro nazionale per la biodiversità, provenienti da università, centri di ricerca e imprese che già da tempo portano avanti i loro progetti di ricerca e di innovazione dedicati alle tematiche della biodiversità, finalizzati all’individuazione di strategie utili al monitoraggio, alla salvaguardare e al ripristino delle biodiversità di specie, non solo attraverso l’attività di ricerca ma anche attraverso la diffusione della conoscenza.
Il focus di questa prima sessione è stato interamente dedicato all’importanza delle reti di monitoraggio già installate a livello nazionale, anche in siti naturali di grande rilevanza e scrigno di biodiversità, volte alla raccolta anche in tempo reale di dati sulle relazioni ecosistemiche, con gli interventi di Massimo Labra, docente dell’Università di Milano Bicocca e direttore scientifico dell’NBFC; Christian Messier, dell’Università del Québec-Canada; Antonio Pusceddu, dell’Università di Cagliari; Peter Reich, dell’Università del Minnesota; Riccardo Valentini, dell’Università della Tuscia.
I lavori del simposio proseguiranno domani (giovedì 21 novembre) a partire dalle 9 e fino alle 19, e venerdì 22 novembre, dalle 9 alle 13, con un programma fittissimo che nel corso della tre-giorni prevede complessivamente 180 interventi con relatori che arrivano da Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna, che si uniranno ai colleghi italiani per comporre e proporre soluzioni per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità del Mediterraneo.