Tore Patatu e Mauro Tedde al festival letterario Ethno’s
A Martis fino al 6 novembre la seconda edizione. Domenica spazio alla natura con il professor Ignazio Camarda

Martis. Continuano gli appuntamenti del Festival Letterario Ethno’s. Ieri, al centro polivalente “V. Migaleddu”, sono stati ospiti due scrittori locali, Salvatore Patatu e Mauro Tedde, protagonisti di un interessante confronto che ha dato modo di approfondire il radicamento della cultura, in particolar modo letteraria, nei territori dell’Anglona e nei centri che, in passato, ricoprivano il ruolo di importanti presidi, come Nulvi.
Accompagnati dal coordinatore del festival Nanni Campus, i due autori hanno coinvolto il pubblico in un appassionante viaggio a ritroso nella memoria, raccontando storie e aneddoti legati alla visione culturale del passato e confrontandola con ciò che è diventata oggi. «Un tempo, la trasmissione della cultura passava attraverso le grandi narrazioni dei vecchietti al parco della rimembranza, a Chiaramonti – ha raccontato Tore Patatu –. Io, quando ero bambino, li ascoltavo con interesse, e da quelle storie ho preso spunto per i miei primi racconti». Lo scrittore, che di recente ha pubblicato “Semplicemente Enrico. Berlinguer e il compagno Patatù” (Edes, 2022), ha svelato simpatici retroscena legati alla figura del grande leader politico durante le sue estati a Stintino, all’inizio degli anni Settanta. Patatu era stato incaricato di occuparsi, dal Pci, della sicurezza di Berlinguer diventando, più che una guardia del corpo, un confidente.
Dalla narrativa si è passati a discutere di giornalismo, insieme a Mauro Tedde, corrispondente locale della Nuova Sardegna. «Sono un oscuro cronista di paese – ha ironizzato Tedde –. Ho scritto per più di quarant’anni di tutto ciò che capitava, poiché un tempo non si sceglieva mica quale argomento trattare, era così che si diventava dei veri e propri punti di riferimento per tutto il territorio». Il giornalista, durante il periodo più duro della pandemia, si è cimentato nella scrittura di piccole storie che sono poi state raccolte in un libro autoprodotto. «Sono storie che non avrebbero mai trovato spazio nei giornali, ho iniziato a pubblicarle su Facebook e la gente ha risposto positivamente. Ho prodotto ricordi ed è stata questa la cosa più bella».
Nanni Campus ha invitato i presenti a riflettere sugli effetti del cambiamento di cui sono attori i paesini del circondario di Martis, ponendo l’accento sull’esigenza di “fare rete” non solo tra i piccoli centri dell’Anglona. Si è parlato anche del ruolo cruciale che i festival, come Ethno’s, hanno nei paesi e dell’importanza di perseverare nel portare avanti progetti culturali di questo tipo.
La settimana si chiude sabato alle 21 con la presentazione del libro e con il concerto di Sabastiano Dessanay. Il contrabbassista, accompagnato al piano da Peter Waters e da Roberto Migoni alla batteria, racconterà il suo “377 Project”, diario di viaggio nei comuni della Sardegna, pubblicato da Touring Club Italiano.
Domenica 30 spazio alla natura con il professor Ignazio Camarda che, dopo aver parlato della sua ricerca sul campo, guiderà i presenti alla scoperta degli alberi secolari presenti sul territorio: la passeggiata terminerà con una degustazione di vini presso l’azienda vitivinicola Binzamanna (richiesta prenotazione al numero 3490660196).
Ricordiamo che tutti gli appuntamenti in programma sono consultabili sulla pagina Facebook del Festival www.facebook.com/ethnosletterario e su Instagram https://www.instagram.com/ethnosfestival_letterario/









