Solinas e Moro rieletti segretario e presidente del PSd’Az, Maieli e Chessa si autosospendono

«Un partito in balia della “vecchia guardia”, che rifiuta il confronto e il rinnovamento, che vuole distruggere e non costruire»

Il consiglieri regionali Piero Maieli e Gianni Chessa

Sassari. Domenica si è concluso ad Arborea il congresso del PSd’Az, che ha visto la conferma al vertice del segretario Christian Solinas e del presidente Antonio Moro. Un esito che non ha convinto i consiglieri regionali Piero Maieli e Gianni Chessa, che hanno annunciato in serata l’autosospensione dal Partito. Contestata in particolare, a quanto trapela, soprattutto la conferma di Moro alla presidenza, avvenuta dopo un passaggio contestato, ovvero la non ammissione della candidatura di Quirico Sanna, che alla fine ha comunque ritirato la proposta. A favore della conferma del gruppo dirigente uscente invece il terzo consigliere regionale, Alfonso Marras.

«A seguito delle conclusioni a cui si è addivenuti quest’oggi (domenica 21 aprile, ndc), alla fine dei lavori Congressuali del Partito Sardo d’Azione, è con rammarico che, io e l’onorevole Gianni Chessa, intendiamo sospendere momentaneamente l’attività politica all’interno del partito, partito del quale siamo stati e siamo orgogliosi membri e sostenitori. Sin dall’inizio dei lavori congressuali di ieri (sabato 20 aprile, ndc), insieme al collega in Consiglio Regionale Gianni Chessa, e molti altri tesserati, abbiamo mostrato numerose perplessità circa la riconferma della classe dirigente del partito. Classe dirigente cieca, poco democratica e priva di responsabilità politica».

«Nella giornata odierna – prosegue Maieli nella nota stampa –, abbiamo assistito ad un Congresso che lascia l’amaro in bocca, composto da una classe dirigente che, non ha fatto tesoro dalla recente sconfitta elettorale, non ha preso coscienza dell’attuale contesto politico, che non si è domandato il perché molti dei suoi tesserati, uomini validi e competenti hanno lasciato il partito, classe dirigente che rifiuta il confronto, il rinnovamento; una classe dirigente priva del senso di democrazia, responsabilità politica, morale e intellettuale. Un Partito, in balia della c.d. “vecchia guardia”, che rifiuta il confronto e il rinnovamento, che vuole distruggere e non costruire. Siamo certi di rappresentare una parte fondamentale dei sardisti che, anche grazie al personale risultato ottenuto alle recenti elezioni, vuole ed ha cercato durante tutti i lavori congressuali, di proporre une tesi alternativa alla continuità, alternativa a quella di chi ha perso confronti elettorali e credibilità».

«Il malcontento e il dissenso che noi oggi esprimiamo non è il dissenso di pochi. Siamo certi che in un futuro, non molto lontano, anche altri sardisti, ispirati dal nostro stesso senso del dovere politico, prenderanno coscienza che il PSd’Az è un partito che deve essere rinnovato e ci seguiranno, per far capire, prima di tutto ai sardi che, noi non abbiamo mai agito e mai lo faremo, per ottenere e spartire prebende. In virtù di quanto espresso, io e Gianni Chessa sospendiamo momentaneamente la nostra attività all’interno del partito, in attesa di chiarimenti su quanto successo in questo amarissimo week-end, necessitando di un momento di confronto con i cittadini che ci hanno dato fiducia e hanno creduto in noi e nel Partito che rappresentiamo, convinti che, la nostra riflessione sia utile a far acquisire i giusti stimoli, per percorrere la strada del rinnovamento e cambiamento», conclude Piero Maieli.

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