Silenzio sulla residenza studentesca nella Caserma La Marmora

Interrogazione del capogruppo del M5S Maurilio Murru. «Quali azioni il sindaco sta mettendo in atto o intenda intraprendere per la realizzazione dell’annunciato progetto, affinché tutto ciò non resti solo ed esclusivamente uno spot?»

 

CasermaLamarmoraSassari. E la residenza universitaria da realizzare nell’edificio che in piazza Castello ospita ancora la Caserma Lamarmora, sede del comando della Brigata Sassari? Era il 26 settembre del 2014 quando il sindaco Nicola Sanna lanciò la proposta di riconvertire l’isola in nuova casa dello studente, in pieno centro. In realtà, già con le dichiarazioni programmatiche di mandato 2014-2019 (pagina 24) era stata preannunciata la sdemanializzazione della Caserma Lamarmora. Un passaggio ricordato dal capogruppo del M5S Maurilio Murru, che ha presentato un’interrogazione con la quale chiede al primo cittadino ed all’Amministrazione comunale «quali azioni stiano mettendo in atto o intendano intraprendere per la realizzazione dell’annunciato progetto, affinché tutto ciò non resti solo ed esclusivamente uno spot, ma riversi quanto prima sul territorio cittadino le sue potenzialità di crescita e sviluppo».

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Maurilio Murru

Quella proposta di riconvertire l’edificio di piazza Castello in residenza per studenti universitari si inserisce in un più ampio progetto di rivitalizzazione del centro storico che passa attraverso la presenza stabile degli studenti. Un’idea di città che era presente anche nel programma del candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, lo stesso Murru. «La proposta – scrive il capogruppo pentastellato –ha ottenuto un pressoché unanime riscontro da quasi tutte le forze politiche e associazioni di categoria. L’azione indicata avrebbe realmente il pregio di rivitalizzare il centro storico, oltre che risparmiare tempo e denaro in altri progetti di dubbia nonché ambigua realizzazione. L’attuale ministro della Difesa Roberta Pinotti ha recentemente dichiarato la disponibilità da parte del Ministero alla dismissione e alla valorizzazione degli immobili non più utili alle esigenze dello Stato. Già 13 caserme ormai in disuso, complessivamente collocate nelle città di Roma, Torino e Milano, avranno la possibilità di tornare a nuova vita per nuovi scopi di interesse pubblico. Lo stesso Ministero della Difesa ha siglato nel mese di aprile 2014 una intesa atta alla valorizzazione delle caserme della città di Firenze per verificarne la possibilità di un recupero a uso residenziale, turistico, ricettivo o commerciale, mentre sono in corso studi con le città di Piacenza e Bari».

Va anche richiamato «il comma 2 dell’art. 26 del decreto-legge 12 settembre 2014 n.133, convertito con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n.164 attraverso il quale il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia del Demanio hanno effettuato una prima ricognizione degli immobili non più necessari agli scopi originari. Con Decreto n. 32762 del 24 dicembre 2014 – prosegue Murru – il Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero della Difesa hanno pubblicato un primo elenco di immobili di proprietà dello Stato, compresi quelli in uso al Ministero della Difesa e non più utili alle finalità istituzionali del medesimo».

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