Sa Die 2021 e l’inno stracciato dalle voci stonate

La band dei Tazenda, stella di prima grandezza nel firmamento pop-rock nazionale e oltre, ha affrontato il “Procurade de moderare” con scelte musicali estranee alla normativa vigente

Mi ha colpito la foto del presidente della Regione Sardegna in piedi e con la mano sul cuore, forse per proteggerlo dalle voci stonate che, nel Palazzo della Regione, casa istituzionale di tutti i sardi, minacciavano di trafiggerlo pentagrammaticamente durante la celebrazione ufficiale de “Sa Die de sa Sardigna” 2021. La band dei Tazenda, stella di prima grandezza nel firmamento pop-rock nazionale e oltre, ha affrontato la performance dedicata all’Inno ufficiale della Regione Sardegna, il “Procurade de moderare” di Francesco Ignazio Mannu di Ozieri, con scelte musicali estranee alla normativa vigente. Considerato che si trattava della celebrazione ufficiale de “Sa Die de sa Sardigna” 2021, per mettere in musica i versi della “Marsigliese sarda”, i tre interpreti avrebbero dovuto utilizzare esclusivamente le note dei “Gosos”.

Il video pubblicato dall’Ufficio stampa del Consiglio regionale contiene invece una sorta di “ensalada” pentagrammatica, anziché poetica, con l’impiego delle diverse melodie che danno vita musicale al testo, compresa sa “Oghe de ballu”. La scelta, discutibile, sarebbe passata inosservata se fosse stata eseguita con correttezza musicale. Dispiace dirlo, ma le tre voci dei cantori hanno intrecciato contrappunti improbabili, generando clamorose stonature. Mi permetto di suggerire a chi governa la Regione Sardegna, rappresentando tutti i cittadini della nostra Isola, di scegliere in futuro compositori e interpreti competenti. Sarebbe una forma di rispetto nei confronti di tutti i sardi, della loro storia e dell’inestimabile patrimonio musicale della Musica popolare sarda, conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo. Abbiamo un Inno bellissimo, solenne come il monarchico “God save the Queen” della Gran Bretagna e possente come “La Marseillaise” rivoluzionaria della Francia. Si dovrebbe eseguire con Coro e Orchestra, come si conviene nelle occasioni ufficiali e, in particolare, nelle celebrazioni istituzionali de “Sa Die de sa Sardigna”. Si dovrebbe bandire un concorso di idee per scegliere l’elaborazione da codificare del “Procurade de moderare”, incardinata sulla melodia dei “Gosos”, fermo restando il ventaglio policromo di altre linee melodiche e di variegati arrangiamenti, dal pop-rock al jazz, dal bandistico al polifonico e al didattico. L’Inno ufficiale della Regione Sardegna andrebbe insegnato in tutte le scuole sarde di ogni ordine e grado, unitamente a quelli italiano ed europeo, e inviato a tutti i nostri emigrati nel mondo.

Quanto ai Tazenda, continuerò ad ascoltare e a insegnare le loro emozionanti canzoni. Ma il contrappunto non rientra nelle loro corde. In fondo, anche la polifonia e la polivocalità, patrimonio armonico peculiare della Musica popolare e d’Ispirazione popolare della nostra Isola, necessitano di appena cinque note: LA, SI, FA, FA-RE, da chi la sa fare!

Antonio Deiara
docente di Musica,
autore dello studio musicologico
sul “Procurade de moderare”

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