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Rosanna Arru: Un progetto per Sassari

Lunedì prossimo la presentazione del programma della candidata sindaco del centrodestra. «Sono una progressista ed il mio percorso professionale lo dimostra». L’intervista

Rosanna Arru
Rosanna Arru

Sassari. Lunedì prossimo, nella sede operativa della lista civica “Sassari Progetto Comune” in viale San Francesco, la candidata sindaco del centrodestra (che comprende anche Forza Italia, Udc e Fratelli d’Italia) Rosanna Arru illustrerà alla stampa il suo programma. Un vero e proprio progetto di cambiamento per Sassari.

Professoressa Arru, come nasce la sua candidatura?
«Devo confessare che tutto è iniziato in occasione di una chiacchierata con amici, indecisi se andare a votare o no alle amministrative. Una posizione, comune a tanti, che a me dispiace moltissimo sentire. Finora non ho mai saltato un appuntamento elettorale, referendum compresi. Si tratta inoltre della elezione del sindaco, in cui sono importantissimi candidato e squadra, con affidabilità e competenze che non sono necessariamente legati, come scelta, ad uno schieramento partitico. Ho incontrato quindi un gruppo di cittadini, per l’esattezza quelle persone che stavano proponendo Stefano Sardara. Nel frattempo si sono svolte le Primarie del Pd, abbiamo valutato come sussistessero ancora delle condizioni e dei margini per ricompattare il gruppo. Alla Vigilia di Pasqua ci siamo incontrati anche con i partiti del centrodestra, a cui è piaciuto il nostro programma. E, lo dico a loro merito, hanno fatto un passo indietro e hanno addirittura scelto una figura femminile».

RosannaArruprescandidati4Ed è la prima novità.
«Non è stato un passaggio facile. Neanche per me propormi, perché anche nel mettere insieme la lista ho notato che noi donne facciamo molte riflessioni prima di decidere. La prima scommessa è stata trovare trenta persone che volevano correre con me, con questi intenti e queste caratteristiche. Se escludiamo la giusta esperienza di un candidato che ha fatto politica amministrativa, siamo tutti nuovi. Più vado avanti più mi convinco che devo essere orgogliosa della scelta che ho fatto di impegno politico. Penso che tutti nella vita dovrebbero provare a fare quest’azione di servizio».

Al servizio dei sassaresi.
«Mi rivolgo a quei cittadini che attendevano una proposta alternativa e nuova. Ma anche a quelli che credono che le competenze ed i progetti concreti possano valere più di uno schieramento politico».

Tutto è iniziato comunque con la lista civica.
«Era la condizione iniziale. Non avrei mai accettato una candidatura di partito. Perché, lo dico, quell’amaro in bocca nei confronti della politica tradizionale ce l’ho anch’io. Non ho mai avuto tessere. Anzi, confesso di avere partecipato alle Primarie del Pd. L’ho fatto perché pensavo di dare un contributo per poter smuovere “le acque”. Ma è la stessa analisi che mi ha portato a fare questa scelta di candidatura».

Secondo lei si ragiona ancora, ed ad torto, secondo etichette politiche superate?
«Indubbiamente. Sono schemi che stanno saltando completamente, categorie novecentesche superate. Può rimanere in piedi quella distinzione tra conservatori e progressisti. E io mi annovero tra questi ultimi: il mio percorso professionale (docente di materie letterarie, è dirigente dell’Istituto Agrario “Pellegrini”, ndr) lo dimostra. Non sono mai stata, neanche scolasticamente, per la tradizione. O sulla parità di genere. Semmai dico un’altra cosa. La sinistra continua a contraddirsi, proprio sulla presenza femminile in politica. Un po’ come accadde per la tassa sul macinato, imposta alla classe contadina da un governo di sinistra alla fine dell’Ottocento. Sono insomma loro che fanno cose contrarie al programma. Gli altri invece non dicono e con le azioni però dimostrano. Per il nostro manifesto abbiamo scelto una frase, in versione completa (lo slogan di Nicola Sanna è “Sassari guarda avanti”, ndr), di Alcide De Gasperi: “C’è qualcuno che guarda ancora a destra e a sinistra, noi guardiamo avanti”».

E il programma?
«Lunedì lo renderemo pubblico. Attenzione, io non butto a mare ciò che è stato fatto a Sassari dalla sinistra. Ci sono cose buone, indubbiamente, ma non condivido il metodo, troppo dirigistico, nel quale non riesco a riconoscermi. E questo lo dirò meglio lunedì prossimo».

In caso di ballottaggio come vi comporterete con gli altri schieramenti?
«Inizio con i “grillini”: non so se loro sono disponibili al confronto. Su certi temi di partenza abbiamo sensibilità e visioni comuni. Rimane differente il metodo, diverso da quello della sinistra e probabilmente anche dal loro. Ma la bontà delle proposte potrebbero metterci d’accordo. Non dobbiamo essere contro a priori. Alla fine si deve dimostrare di fare qualcosa. Certo, la contrapposizione paga nell’immediato. Mentre si protesta le cose vanno avanti. Gli altri partiti… Vediamo. Ci sono sigle che non hanno seguito la mia candidatura ma che sono di area e ritengo che con loro sarà più facile avviare una discussione».

Luca Foddai

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