Ripartire da centro storico e periferie
Sinistra Sarda e RossoMori uniti a sostegno di Nicola Sanna. Un nuovo partito della sinistra sarda l’obiettivo della lista: ma prima le elezioni comunali a Sassari. Giovedì mattina la presentazione dei candidati
Sassari. Costruire un soggetto tutto sardo, un vero e proprio partito della sinistra isolana. È l’obiettivo alla base della collaborazione tra Sinistra Sarda e Rossomori, insieme in una lista a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Nicola Sanna. Un’unione che non si limita a mettere insieme sigle partitiche. «È un percorso che ci vede uniti sui dodici punti del programma del candidato sindaco Nicola Sanna. Ma è solo il punto di partenza», ha esordito Peppino Ibba, coordinatore provinciale di Sinistra Sarda-Pdci, che ha aperto giovedì mattina la presentazione della lista e dei candidati. Sono intervenuti anche il presidente dei RossoMori Gesuino Muledda, il coordinatore sassarese dei RossoMori Sergio Berlinguer e Giovannino Deriu, coordinatore regionale di Rifondazione Comunista. La conclusione è stata affidata al candidato sindaco Nicola Sanna.
L’obiettivo, come detto, è far convergere la sinistra isolana in un progetto unitario. «Siamo convinti che in Sardegna sia possibile costruire un partito sardo della sinistra, chiamiamolo come vogliamo. E pensiamo che a Sassari stiamo compiendo un primo tratto di strada», ha detto Gesuino Muledda. «Non si tratterà di un cartello elettorale ma di un progetto politico che stiamo tentando di costruire, un processo unitario che non può essere che autentico. E a Sassari abbiamo costituito un passo importante», ha detto Giovannino Deriu. «Non c’è solo una lista della spesa ma anche un’idea di città, che favorisca un’autentica partecipazione democratica. È una lista che merita, con persone e proposte nuove, perché la sinistra se non è innovatrice non è sinistra. Non è fatta di personalismi ma di squadra e coralità. Di questo c’è bisogno in una elezione che in realtà è più politica che amministrativa. Sassari ha i tratti tipici di una capitale», ha proseguito Deriu.
«La nostra preoccupazione adesso è sostenere Nicola Sanna. Ci sono punti programmatici di tutta la coalizione che riteniamo di cruciale importanza e che possono essere qualificati come di programmazione politica. Innanzitutto le periferie, da considerare il punto di partenza», ha detto Sergio Berlinguer.
«Conosco Sassari perché ho studiato al Liceo Azuni. Ho visto la città com’era. Sono poi stato anche assessore regionale all’Urbanistica all’inizio degli anni ’80. E adesso quando vengo qui perdo la pazienza. Uno dei punti di debolezza della città ritengo sia il fatto che tante famiglie sono andate a vivere fuori. Vedo il centro storico, che non è più vitale. Un dato tendenzialmente in comune con Cagliari», ha ripreso Gesuino Muledda. Al presidente Pigliaru può essere proposto un grande progetto di riqualificazione del centro storico, partendo dai servizi, dal recupero degli edifici pubblici e dai consumi energetici.
«Il centro storico non possiamo abbandonarlo. E allora se dobbiamo riproporre un’idea di ripopolamento forse dobbiamo “conquistare” gli immigrati. Ci sono tra loro persone che conoscono fino a tre lingue, lu sassaresu puru. E i nostri ragazzi tre lingue non le conoscono. Gli immigrati hanno insomma un’energia che noi sappiamo cos’è: lo dico perché sono figlio di emigrati sardi in Germania», ha risposto Nicola Sanna, tra l’altro legato a Gesuino Muledda da una militanza di vecchia data nel Pci. «Il centro storico è così perché negli anni ‘70 e ’80 furono favorite le cooperative edilizie per spostare gli abitanti da veri e propri tuguri a nuovi quartieri come Latte Dolce. La borghesia sassarese ha costruito invece villette a Monte Bianchinu. In quasi 40 anni abbiamo spopolato il cuore della città. Il centrosinistra in questi nove anni di governo ha fatto parecchio, a cominciare dai sottoservizi. Dobbiamo proseguire». Ed ecco la proposta. «Sabato sarà a Sassari l’assessore regionale dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda. Gli proporrò di mettere a punto insieme un programma di social housing, con un ricorso ai fondi della Cassa Depositi e Prestiti. Questo consentirebbe a chi sceglie di vivere al centro storico di non pagare l’Imu e di non dovere intervenire per la manutenzione delle facciate. Si potrebbe avviare così un ciclo virtuoso».
«Non siamo una città ai confini dell’impero – ha detto ancora Nicola Sanna –. Ho da poco scoperto, del tutto casualmente e me ne dolgo perché non ne ero a conoscenza, che c’è un gruppo di 35 ingegneri informatici che realizzano le centraline delle auto della Bmw, della Ferrari e della Fiat, apparecchi spettrofotometrici di ortodonzia e adesso in Giappone un sistema di transponder per la comunicazione in una miniera. Ho allora pensato: perché non sviluppare un applicativo per gli smartphone, che segnali grazie ad una foto lo stato delle strade o dei cassonetti? Gli addetti del Comune potrebbero così intervenire più celermente».L’agro. «Abbiamo costruito troppo negli anni passati e spesso senza fognature. Dobbiamo fare allora in modo che le famiglie si dotino di idonei sistemi di smaltimento, con incentivi come per esempio uno sconto di tre anni sull’Imu». Senza tralasciare gli aspetti culturali. «Riflettiamo sui nomi delle strade vicinali. Spesso dietro si cela la presenza di una chiesetta o di un nuraghe. Coinvolgendo i consorzi delle strade vicinali, possiamo recuperare finanziamenti». Infine un appello ai candidati in sala: «Cercate di convincere a votare coloro che si sono astenuti tre mesi fa. Occorre coinvolgerli», ha concluso Sanna. Sono inoltre intervenuti i candidati Ornella Porcu, Francesco Fiori, Marco Cornaglia e Nicola Culeddu.
I candidati: Simona Manca, Marco Piu, Rossana Maria Marras, Raimonda Fais, Marco Cornaglia, Leonardo Meazza, Simone Marini, Silvia Pittalis, Ilenia Nieddu, Maurilio Cossu, Ornella Porcu, Carlo Piero Mereu, Genesio Pistidda, Valeria Pintore, Omar Garau, Mario Pasquale Candido Migheli, Nicola Culeddu, Anna Rita Erre, Francesco Fiori, Daniele Pierpaolo Mura, Tonino Marco Usai, Fabio Mario Fara, Gianfranco Fancellu.