Riaprire il tavolo regionale sull’indotto a Porto Torres

Appello del sindaco Beniamino Scarpa :«È indispensabile. Bisogna far ripartire subito il processo di coinvolgimento delle istituzioni»

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Beniamino Scarpa

Porto Torres. Riattivare, con urgenza, il tavolo regionale sull’indotto del sito produttivo di Porto Torres: per il sindaco Beniamino Scarpa è fondamentale far ripartire il processo che responsabilizza le istituzioni locali alla tutela immediata dei lavoratori dell’area produttiva turritana. «Ieri l’amministrazione comunale ha partecipato in Provincia alla riunione con gli assessori regionali al Lavoro e all’Industria. Come già ribadito più volte, è indispensabile riattivare subito il tavolo istituito con gli accordi del 2011 e del 2012 – afferma Beniamino Scarpa – per individuare soluzioni immediate e utili al mantenimento delle unità lavorative impegnate nel sito».

«La nostra città è al centro di importanti investimenti che riguardano la chimica verde e le bonifiche, ma bisogna governare con grande attenzione i processi per la tutela dei lavoratori dell’indotto. Il tavolo – aggiunge il sindaco – deve essere riunito in Regione, periodicamente, in modo che tutti i soggetti coinvolti si adoperino per l’obiettivo comune: la conservazione di ogni singolo posto di lavoro delle persone che da anni operano nello stabilimento». «Regione, sindacati, associazioni di categoria e Consorzio industriale concordano sulla necessità di far ripartire il tavolo e i progetti di tutela dell’indotto attraverso l’Insar, società controllata dalla Regione – sottolinea l’assessore alle Politiche del Lavoro, Davide Tellini, presente alla riunione – che nei mesi scorsi, di concerto con le amministrazioni locali ha già realizzato iniziative che hanno tamponato l’emergenza occupazionale. Bisogna mettere in campo nuove azioni per mantenere attive le unità lavorative attualmente presenti in tutto il sito industriale e l’amministrazione comunale è pronta a confrontarsi sui progetti d’impiego delle persone che in questa fase non sono all’interno del sistema produttivo». «È positivo – commenta il vicesindaco Mauro Norcia, anch’egli presente all’incontro in Provincia – che sia emersa nel corso della riunione con gli assessori regionali la necessità di interessare direttamente il governo nazionale, che deve vigilare sul rispetto degli impegni assunti da Eni attraverso il protocollo d’intesa sulla chimica verde e verificare la situazione del sito di Fiume Santo, dove E.On dovrà chiarire la propria posizione in merito al futuro della termocentrale».

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