Quando la Medicina incontra l’Archeologia

Sabato al Catalunya di Alghero una giornata dedicata alla paleopatologia, lo studio delle malattie delle popolazioni del passato attraverso l’esame dei resti umani

Alghero. Sabato 20 maggio a partire dalle 9 nella sala meeting dell’hotel Catalunya è in calendario il convegno “Quando la Medicina incontra l’Archeologia”, a cura di Across Sardinia Congressi e con il patrocinio dell’Università di Sassari. Il responsabile scientifico è Antonio Uneddu. Interverranno docenti, archeologi e ricercatori. I lavori saranno aperti dai saluti del rettore Gavino Mariorri e del rettore emerito Attilio Mastiano. Al termine della giornata, alle 18, prenderà il via una tavola rotonda tra gli studenti della laurea magistrale in archeologia e delle scuole di specializzazione in medicina e in beni archeologici. Le sessioni saranno coordinate al mattino da Marco Fadda e Gianni Garrucciu e al pomeriggio da Luciano Arru e Gian Nicola Cabitza.

Nella pratica quotidiana della medicina ci si chiede spesso se le malattie che oggi si incontrano siano da tempo presenti, quando siano state individuate e come siano state scoperte. Anche l’archeologo quando localizza antichi corpi non può fare a meno di interrogarsi se sia davanti ad un evento naturale o ad un decesso dovuto ad una evidente patologia acuta, cronica e/o a traumatica. Comune ad entrambe le professioni è la curiosità di conoscere, di saperne di più. Da ormai molti anni la paleopatologia studia le malattie delle popolazioni del passato attraverso l’esame dei resti umani fino a diventare attualmente una scienza autonoma, branca della medicina, ma con forte carattere di interdisciplinarietà con la storia, l’archeologia, l’antropologia, l’anatomia patologica, la microbiologia, la biologia molecolare, ecc.

Ma non tutto può essere letto nel semplice approccio ad uno scheletro o ad una mummia: gli archeologi oggi studiano anche gli antichi paesaggi dei nostri antenati, per chiedersi come vivevano, cosa mangiavano, cosa producevano e commerciavano. Anche da questa ricerca la medicina può ricavare importanti insegnamenti, confrontare le certezze acquisite con le epoche precedenti, studiarne la qualità della vita, dell’ambiente, far esperienza di quello che viene portato alla luce per correggere eventuali errori e migliorare le terapie.

In tutto il mondo archeologia e medicina in qualche modo si confrontano, ma soprattutto in Sardegna indagare ed interrogare il passato, prima e dopo la civiltà nuragica, ha condotto ad importanti risvolti sulla comprensione delle patologie presenti nel nostro territorio.

Non sembra quindi fuori luogo, con particolare riferimento alle ricerche svolte nell’ambito regionale da specialisti di indubbio prestigio internazionale, portare in un ambito di un convegno scientifico le reciproche esperienze e divulgare il loro lavoro. Con l’occasione, si intende anche proporre approfondimenti di malattie comuni o rare con una riflessione sulle esperienze acquisite e uno sguardo ma proiettato alla ricerca futura. Tra le situazioni che verranno analizzate quelle dell’alimentazione in età nuragica, la peste nel medioevo e le epidemie in età moderna fino al covid 19.

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