A Oristano a rischio anche il tribunale
Il sindaco Tendas prende posizione. «Lo Stato ci vuole condannare all’arretratezza e al sottosviluppo, privandoci di servizi fondamentali e facendoci tornare indietro di decenni»
Oristano. «Lo Stato vuole condannare il territorio della provincia di Oristano all’arretratezza e al sottosviluppo, privandolo di servizi fondamentali e facendolo tornare indietro di decenni». Il sindaco di Oristano Guido Tendas manifesta forte preoccupazione per la possibile chiusura del Tribunale di cui starebbe discutendo a Roma una commissione ministeriale presieduta dall’ex vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti.
«Non è ancora finita la battaglia in difesa della Prefettura che già si apre un altro fronte – dice il sindaco Tendas –. È uno stillicidio di notizie negative, ognuna delle quali porta con sé conseguenze pesantissime per il territorio sul fronte dei servizi e dei posti di lavoro. Si è iniziato anni fa con la Banca d’Italia, si è proseguito con la Provincia, la Prefettura e la Camera di commercio (solo per citare i casi più eclatanti). Oggi è in pericolo il Tribunale. Sull’altare della spending review e della razionalizzazione della spesa non si possono impoverire i territori. Isolarli significa costringerli all’arretratezza e obbligare i cittadini a pesanti disservizi. Il risparmio complessivo per le finanze pubbliche, poi, è tutto da dimostrare».
Il Comune di Oristano ha investito ingenti risorse per garantire il sistema dei servizi giudiziari in città. Nel 1959 il Consiglio comunale deliberò la costruzione del Palazzo di Giustizia che fu ultimato nel 1982 (il collaudo porta la data del 1984). Importante l’impegno finanziario anche per il funzionamento delle strutture, tanto che proprio nei giorni scorsi il Comune ha inviato una comunicazione al Ministero di Giustizia con la quale vanta oltre 1 milione 600 mila Euro di crediti per il periodo 2011-2014.
«Sul Tribunale occorrerà fare una battaglia politica altrettanto forte di quella in corso per la Prefettura – aggiunge il sindaco Tendas –. Bisogna fare fronte comune per impedire l’attuazione di un disegno scellerato che porta alla smobilitazione del sistema stato nel nostro territorio».






