«Nessun tradimento. E restiamo nel Progetto Civico»

I consiglieri “espulsi” dalla maggioranza dal sindaco Campus chiariscono la loro posizione. «Abbiamo solo sollecitato una maggiore discussione»

Sassari. «Non abbiamo tradito la città, non abbiamo mai minato l’azione amministrativa portata avanti sino ad oggi né tantomeno la fiducia del sindaco. Rimaniamo consiglieri di maggioranza e continueremo a sostenere il Progetto Civico». I consiglieri che sabato scorsi sono stati messi fuori dalla maggioranza che sostiene il sindaco Nanni Campus replicano così al primo cittadino. Martedì mattina cinque di loro con una conferenza stampa a Palazzo Ducale hanno voluto chiarire la loro posizione. I quattro consiglieri di Sardegna Civica, Massimo Rizzu, Marco Manca, Pietro Demurtas e Sofia De Martis e Gian Carlo Serra (Gruppo Misto di Maggioranza) hanno ribadito di avere semplicemente richiesto un maggiore coinvolgimento nell’azione amministrativa e di non avere mai posto voti o chiesto poltrone. «Non abbiamo chiesto al sindaco di scendere a compromessi, ma solo sollecitato una maggiore discussione all’interno della maggioranza», hanno detto. Alla conferenza stampa mancava (per motivi di lavoro, la motivazione) Peppino Palopoli, che all’insediamento del Consiglio comunale si segnalò per non condividere la costituzione del gruppo unico e rimase capogruppo di se stesso tenendo il nome e il simbolo della lista con cui era stato eletto, Sassari Civica, che portò ben sei eletti, tra cui anche i quattro oggi in Sardegna Civica. «Avevamo chiesto sin da subito al sindaco di non costituire il gruppo unico, che pensavamo avrebbe creato problemi di comunicazione. E sabato scorso ha annunciato che smonterà il monogruppo, dandoci così di fatto ragione – hanno detto –. Vogliamo invertire questo modo di affrontare i problemi della cittadinanza. Continueremo a sostenere il Progetto Civico. Non possiamo essere definiti traditori della città o del patto politico o del Progetto civico», ha ribadito in apertura di conferenza stampa Massimo Rizzu, capogruppo di Sardegna Civica.

«Fare ricorso a espressioni come tradimento ci ha lasciato perplessi. Parlare di “agguato da dietro un muretto a secco”, oltre che essere termine inadeguato da un punto di vista lessicale, è un modo di fare che non ci appartiene – ha ripreso Marco Manca, che è anche presidente della Commissione Finanze –. In tutte le molteplici votazioni al 100 per cento abbiamo votato a favore della maggioranza. Solo in due mozioni consiliari, quindi neanche su pratiche di Giunta, abbiamo preferito non partecipare al voto. C’è stato insomma un corto circuito comunicativo. L’ultima volta lo abbiamo fatto per una scelta ideologica, tra di noi Pietro Demurtas è un medico, nella consapevolezza che la pratica non sarebbe passata. Ci sfuggono allora le ragioni che hanno portato il sindaco a dire quello che ha detto. Pesa la decisione del sindaco di creare un gruppo unico con un unico capogruppo. Avevamo criticato questa scelta. Adesso avremo i gruppi ma con un processo fatto in maniera inversa. Su una cosa voglio essere chiaro e categorico: mai e poi mai nessuno di noi ha chiesto poltrone o incarichi al sindaco, né direttamente né indirettamente. La nostra lista ha dato al Consiglio comunale sei rappresentanti. Ma mai abbiamo avanzato pretese di poltrone. Abbiamo sempre condiviso le richieste del sindaco in ordine alla formazione della Giunta e sui suoi collaboratori. Cinque giorni fa abbiamo esternato queste considerazioni con Murru, presente la consigliera Useri (M5S). Non abbiamo mai avuto problemi con i nostri colleghi consiglieri, lo stesso vale per gli assessori. In commissione nel rapporto con Sardara e Lucchi, assessori con cui mi relaziono più frequentemente non c’è mai stato uno screzio. Ci siamo riuniti più di 50 volte, adottando 105 provvedimenti». Ma quindi vi considerate ancora in maggioranza? «Certamente. Non siamo opposizione, siamo consiglieri di maggioranza. Non abbiamo tradito il patto con la cittadinanza, ribadisco. Anche se le affermazioni sul M5S che entra in maggioranza ci lasciano basiti, perché vengono meno i capisaldi del Progetto Civico», ha aggiunto Rizzu. «Lasciare la presidenza della Commissione? È un tema che non mi appassiona molto. Abbiamo pratiche urgenti, tanto che una riunione è calendarizzata durante le feste. Se però la condizione sarà di dimettermi ne prenderò atto senza problemi», ha detto ancora Manca.

«All’improvviso ho appreso che non siamo più in maggioranza. Eppure ricordo che non ho mai comunicato questo al sindaco. Tutt’altro insomma: mi trovo all’interno della maggioranza rispettando la volontà dei cittadini. Mi ha colpito, trovando il sindaco molto ma molto confuso, questo passaggio del tradimento. Avevo abbracciato subito la proposta di questa amministrazione civica. Ho dato una mano per la raccolta delle firme e ho portato in lista candidati, mettendo tra l’altro in pericolo la mia stessa rielezione – ha ricordato Gian Carlo Serra (Gruppo Misto di maggioranza) –. E poi mi si dice che ho tradito. Nell’ultima seduta, su quella mozione dell’opposizione, non avevamo avuto un’indicazione politica data da lui sul voto e siamo usciti dall’aula. Ho chiesto di riunire la maggioranza prima dei consigli comunali e non lo abbiamo fatto. Sono molto arrabbiato e a stento mi trattengo. Quando in Consiglio parla l’opposizione e la maggioranza non risponde è umiliante, perché evidentemente a lui (al sindaco, ndr) non interessa. Non sono un papero, posso ragionare male, ma non accetto che si faccia una cosa se prima non ne parliamo. Mi si dice che non vogliamo partiti all’interno di questa coalizione, ma alla fine mi mette dentro un M5S che ha una segreteria e una piattaforma che riunisce diverse posizioni: questo cos’è? Stato confusionale. Chiedo più partecipazione di alcuni assessori, che a volte con il disastro che abbiamo a Sassari non rispondono al telefono». Serra martedì mattina è un fiume in piena. «Ci ho messo la faccia, i consiglieri ci hanno messo la faccia, Nanni uguale e dovrebbe stare con i consiglieri comunali. Ha detto che il Consiglio comunale sarà il suo motore, ma allora questo motore sta perdendo cavalli. Ha perso sei consiglieri dilettanti e sono entrati tre consiglieri professionisti che sanno come si sta nel palazzo. Prima si diceva diversamente, adesso il presidente Murru dice “ci metto la faccia”. Non ho mai visto un presidente di Consiglio comunale passare in maggioranza nel corso del suo mandato. Andremo a chiedere un parere al prefetto e al presidente dell’Anci. I cittadini che ci hanno votato non meritano questo».

Insomma, nessuno ha lasciato la maggioranza. «Il Progetto Civico è un progetto di tutti i consiglieri. Ci sentiamo dentro il programma. Lo abbiamo appoggiato fino ad oggi e vogliamo continuare così», ha confermato Pietro Demurtas. «La formazione dei nuovi gruppi sarà un modo per lavorare meglio. Un solo capogruppo può creare errori nella comunicazione». «È necessario andare oltre le dinamiche politiche. Crediamo in quello che abbiamo fatto dall’inizio. Sono certa che questo tilt ci porterà ad avere un’intesa maggiore con sindaco. Invito tutti ad avere una veduta più ampia», ha concluso Sofia De Martis.

 

Il documento di Sardegna Civica

SARDEGNA CIVICA: Nessun tradimento, solo una richiesta di maggior coinvolgimento

Sono stati giorni di silenzio che hanno consentito di meditare attentamente ed evitare risposte frettolose e troppo impulsive.

Dopo 3 giorni dalla conferenza stampa del Sindaco Campus, come gruppo consiliare Sardegna Civica rispondiamo rispetto a quanto affermato dal primo cittadino.

È opportuno precisare che non ci sentiamo di aver tradito né il programma né la città, ma abbiamo richiesto solo un maggior coinvolgimento e una maggior partecipazione all’azione amministrativa in termini di idee e proposte a beneficio dell’intera collettività. Fino ad oggi sono state votate tutte le pratiche portate in Aula dal primo cittadino e dalla Giunta, e non abbiamo mai pensato di far venir meno la fiducia al sindaco, come riferito al presidente Murru in un colloquio avvenuto qualche giorno fa.

Un chiarimento, quello del gruppo, dopo l’accusa di aver tradito il patto con la città e dopo esser stati, ufficiosamente, cacciati dalla maggioranza.

Inoltre è assai importante chiarire che noi resteremo in maggioranza, facoltà che è demandata ai singoli consiglieri dal regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, perché siamo stati votati dai cittadini, che hanno premiato il progetto civico, in cui crediamo fortemente e auspichiamo possa diventare una realtà consolidata in tutta la Sardegna. Non abbiamo mai chiesto poltrone, benché fosse legittimo e nella normalità delle cose essere rappresentati in giunta, come le altre liste (essendo risultata la nostra lista la più votata della coalizione e che ha eletto il maggior numero di consiglieri), né tanto meno abbiamo sollevato veti di nessun genere, vogliamo solo il bene della città e lavorare per essa. E anzi, siamo contenti che verranno ricostituiti i gruppi, richiesta che avevo avanzato fin dal primo giorno, poiché sono lo strumento migliore per affrontare i problemi di comunicazione e presa di responsabilità.

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