Necessario un riequilibrio tra piccolo commercio e grande distribuzione

Gianni Carbini, candidato alle primarie per sindaco di Sassari: «La Regione si riappropri delle sue competenze». Serve una normativa moderna per il settore

Gianni-CarbiniSassari. La Regione deve riappropriarsi da subito delle competenze in materia di commercio. «La mia è una sollecitazione diretta al presidente Francesco Pigliaru, all’assessore al Commercio Francesco Morandi ed a tutto il centrosinistra: occorre legiferare in materia e bisogna farlo al più presto», dice Gianni Carbini, candidato alle primarie del centrosinistra per sindaco di Sassari.

«Come assessore comunale alle Attività produttive e Commercio, ho sempre espresso la mia contrarietà alla liberalizzazione selvaggia degli orari di apertura degli esercizi commerciali, in particolare nei giorni festivi. È questa la maggiore criticità del settore, sulla quale la Giunta Cappellacci non è intervenuta. In questi anni, in qualità di assessore, mi sono sempre mosso per un riequilibrio tra il comparto del piccolo commercio e la grande distribuzione», aggiunge Carbini.

Già nell’aprile dello scorso anno è stato fatto un passo ufficiale, in occasione di una riunione appositamente convocata del Tavolo del Commercio, contro le aperture selvagge. «Insieme ai sindacati, alle associazioni di categoria ed ai rappresentanti della grande distribuzione, abbiamo definito un percorso chiaro, rivolto alla Regione». Ma niente è cambiato. Il punto critico è costituito dalle aperture domenicali indiscriminate dei grandi centri commerciali, che penalizzano i lavoratori, le piccole e medie imprese e non garantiscono maggiori incassi.

«Non siamo aprioristicamente contrari alle aperture domenicali degli esercizi commerciali. Tutt’altro: in occasione di importanti eventi organizzati nel centro cittadino è opportuno anzi incentivarle. È ciò che abbiamo fatto già nel marzo del 2011 con l’“Accordo Quadro di Cooperazione sul Marketing Urbano” tra Comune di Sassari e Camera di Commercio del Nord Sardegna», spiega Carbini. Tra le manifestazioni promosse “C’era una notte a Sassari”, “Eco… il centro”, “Il centro in fiore”, “Dalla soffitta alla piazza”. «Se però i grandi centri commerciali sono sempre aperti è difficile agevolare le aperture dei negozi del centro città nelle giornate festive», fa notare Carbini.

Dal 2010, insieme alle associazioni di categoria, era stato definito un calendario annuale di aperture domenicali: per il 2011 tutto era andato bene; per il 2012 si stavano per individuare 24 possibili domeniche di apertura, di cui 10 riservate al centro cittadino. Tutto saltato, a causa della liberalizzazione introdotta nei primi mesi del Governo Monti, che ha cancellato qualsiasi vincolo per le giornate festive. Nel novembre del 2012 la Confesercenti unitamente alla Curia di Sassari avviò la raccolta delle firme per la proposta di modifica del decreto sulle liberalizzazioni degli orari. «Fu un’iniziativa alla quale io e l’Amministrazione comunale avevamo aderito con convinzione. Purtroppo però quelle norme introdotte dal Governo sono ancora in piedi». È nei poteri della Regione legiferare in materia. Si deve tornare ai principi della legge regionale n. 5 del 2006 che, nel rispetto del federalismo commerciale voluto con la riforma del titolo V della Costituzione, dava la possibilità ad ogni singolo comune di definire i calendari di apertura nei giorni festivi. «È un’esigenza da affrontare e risolvere al più presto», è l’appello finale di Gianni Carbini.

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