Italia Unica: «Le sale da gioco rimangano fuori dal perimetro urbano di Sassari»
Non solo quelle nuove. «L’area di via Vardabasso è strutturalmente incompatibile». Il 26 febbraio incontro-dibattito dedicato all’impatto sociale della presenza di sale da gioco in città
Sassari. Le attività di gioco, accompagnate da luoghi ludici con attività di ristorazione e ritrovo ai fini di una ordinata pianificazione urbanistica, devono ricadere all’esterno del perimetro urbano, ovvero in prossimità di quelle zone urbanistiche nelle quali trovano collocazione principalmente “insediamenti a carattere terziario di completamento”. È quanto sottolinea il dipartimento attività economiche di Italia Unica a Sassari – di cui fanno parte il coordinatore Gianfranco Meazza, Alessio Paganini e Gianni Pandino –, che interviene sul caso della sala da gioco che sorgerà in città in via Vardabasso. La notizia, riportata inizialmente sui social network e poi ripresa dagli organi di stampa, ha sollevato – e la discussione continua – un grande interesse da parte dei cittadini, per la maggior parte contrari.
«Il buon senso civico e la buona amministrazione suggerisce, come in tutte le città ben amministrate, la necessità di circoscrivere e soprattutto di allontanare tali attività ludiche dalle residenze, nonchè dalle sedi di scuole, parrocchie, luoghi di sport ed aggregazione giovanile, strutture residenziali operanti in ambito sanitario e socio-assistenziale, strutture ricettive per categorie protette e similari», fa notare il dipartimento attività economiche di Italia Unica. Le zone esterne periferiche sono le più adatte ad ospitare strutture di tal genere anche perchè, peraltro, generano soprattutto un carico urbanistico anche veicolare di difficile gestione. La zona di via Vardabasso, ad alta densità residenziale, nella quale sono presenti strutture sanitarie, è strutturalmente incompatibile con la presenza di una casa da gioco perchè priva di sufficienti aree o spazi dotati di aree a parcheggio pubblico. «Non presenta quindi i requisiti di destinazione d’uso per attività di tal genere per la confusione urbanistica e l’eccesso di carico urbanistico che ne deriverebbe, con rischio di collassamento della zona e pregiudizio a chi vi abita».
«È importante evidenziare che sono possibili limitazioni urbanistiche per la realizzazione di sale giochi, sale ballo, discoteche e attività similari (Consiglio di Stato 3589/2010). L’Amministrazione comunale ha il potere discrezionale di pianificazione e di regolamentazione. Lo può fare in ogni tempo (ancora il Consiglio di Stato, IV, 13 gennaio 2010, n. 50). Risulta, pertanto, legittimo lo spazio di discrezionalità di cui gode il Comune, non solo nel procedere a ridisciplinare solo alcune zone, ma addirittura nell’escludere alcune zone dalla definizione degli interventi (ovverossia dei mutamenti di destinazione d’uso) non ammissibili», sottolinea il dipartimento di Italia Unica, in cui si tenga conto dell’impatto dell’attività sul contesto urbano e sulla sicurezza urbana, nonché dei problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica.
Sassari risulta al primo posto in Sardegna e tra i primi in Italia, con una percentuale parametrata al numero di abitanti, per presenze di sale da gioco; e ai primi posti anche come numero di pazienti in cura al Serd per dipendenza da gioco. Sul tema, il prossimo 26 febbraio alle 18,30 Italia Unica organizza nella sala conferenze dell’Hotel Carlo Felice un convegno dedicato all’impatto sociale della presenza di sale da gioco a Sassari.








