Sassari

Giunta comunale, adesso la verifica politica

Con l’elezione di Antonio Piu alla presidenza del Consiglio si consolida il canale di dialogo con gli 11 consiglieri del Pd. Tre assessorati sono stati messi a disposizione dallo stesso Nicola Sanna. Tonino Falchi fuori dalla maggioranza? «Mi interessa unicamente lavorare per il bene della città»

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Nicola Sanna

Sassari. «Giuro di osservare lealmente la Costituzione Italiana». Alla seduta di insediamento del Consiglio comunale è la formula che il primo cittadino eletto deve pronunciare di fronte all’assemblea. Venerdì mattina per Nicola Sanna è il momento del primo discorso nell’aula di Palazzo Ducale in qualità di sindaco. Parole di apertura e di richiamo al dialogo, per tutta la cittadinanza. «Nell’occasione voglio rivolgere un grande grazie alle cittadine ed ai cittadini della nostra Città, indistintamente e con lo stesso rispetto e simpatia sia per coloro che mi hanno votato e che sono stati così tanti come mai è avvenuto nella storia democratica della nostra comunità, sia per quelli che non l’hanno fatto ma sono stati partecipi del più importante evento democratico cittadino. A coloro che invece sono rimasti a casa, che si sono astenuti, rivolgo un appello e annuncio il mio impegno affinché superino questo momento di sfiducia nei confronti delle istituzioni democratiche, affinché si aprano alla partecipazione attiva, alla vita politica cittadina. La politica è occuparsi dell’insieme delle cose della “città”, occuparsi degli affari pubblici e, insieme, la conoscenza della cosa pubblica e l’arte del loro governo. La politica non indica l’esercizio di un potere qualsiasi sugli uomini, ma indica invece quel tipo di potere che esercitandosi su uomini liberi e uguali si fonda sul loro consenso e ha per fine il bene dei governati. La politica è stata considerata dai grandi filosofi per esempio, da Aristotele e Tommaso d’Aquino, come una dimensione naturale dell’uomo, la sola che garantisce le condizioni entro cui può realizzarsi la pienezza della vita umana».

ConsiglioComunaleInsediamento«Il Consiglio Comunale, così rinnovato anche nell’aspetto generazionale e finalmente ricco di una accresciuta presenza femminile attiva e capace, la Giunta, l’intera e complessa macchina amministrativa del Comune di Sassari – ha detto ancora Nicola Sanna – sono chiamati a garantire il massimo impegno per la città tutta, senza distinzioni, senza nessuno strascico da campagna elettorale. Manterremo questo Palazzo sempre a contatto con la città, non vogliamo compartimenti stagni, tra chi amministra e chi viene amministrato. Il nostro obiettivo è di unire e non di dividere, cercare unione di forze, sinergie, per far crescere e sviluppare Sassari ed il suo territorio, con la cooperazione di tutti, dai singoli, alle categorie, alle associazioni. Siamo qui per guardare avanti, affinché Sassari possa riemergere da questo momento di crisi. Ancora un saluto ed un ringraziamento».

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Antonio Piu e Nicola Sanna

L’accordo nel Pd e il clima più sereno nel centrosinistra. Ma la prima seduta del Consiglio è anche il momento per fare il punto su quanto accaduto negli ultimi giorni nel Pd sassarese. Giovedì notte l’accordo in extremis con gli 11 consiglieri del Partito Democratico che solo lunedì avevano ribadito la richiesta di un azzeramento della Giunta e mercoledì partecipato ai vertici solo con una delegazione. L’elezione di Antonio Piu alla carica di presidente del Consiglio comunale ha senza dubbio rasserenato il clima. Un nome su cui è stato possibile trovare una prima intesa. Il sì a Piu, il più votato (1250 preferenze) alle elezioni dello scorso 25 maggio, è però solo il primo passo. Lo stesso Nicola Sanna ribadisce che ci sono i tre assessorati da riassegnare. «Nel formulare i miei auguri di buon lavoro, comunico inoltre che al termine della verifica politica in corso comunicherò a questo Consiglio le eventuali variazioni», dice all’Assemblea subito dopo avere letto i nomi degli assessori e le rispettive deleghe. «I tempi adesso sono conseguenti alle condizioni politiche. Più facilmente si raggiungono gli equilibri politici – nel nostro caso soprattutto nel Pd, ma anche con le altre formazioni politiche – più velocemente si attueranno gli aggiustamenti. Ma questo è nella normalità delle cose. Quello che è avvenuto oggi è che non c’è più nessun atteggiamento pregiudiziale. Si può lavorare più sereni, sapendo che la Giunta opera sotto la responsabilità del sindaco e di tutti i gruppi della maggioranza». E le posizioni di Giancarlo Serra, unico rappresentante del Partito dei Sardi che però non riconosce l’assessore Ottavio Sanna, e di Tonino Falchi, che aveva chiesto per se stesso la presidenza del Consiglio? «Ci sono alcuni personalismi. Ma sono stati candidati in alcune liste, quasi come indipendenti, e spetta a quei partiti costruire un rapporto che non sia di indipendenza totale ma di relazione politica, trovando un dialogo che non comprometta la maggioranza ed il governo della città. La maggioranza è fatta di rapporti di forza. Ma non bastano i numeri, ci vuole anche la politica, questa è la cosa più importante».

In Giunta quindi nei prossimi giorni ci potrebbe essere un immediato avvicendamento. Con l’elezione a presidente di Antonio Piu, espressione del gruppo del Pd che ha eletto Salvatore Demontis consigliere regionale, non è venuta meno la necessità di assicurare un’adeguata rappresentanza alle componenti che avevano appoggiato Angela Mameli alle primarie di aprile. Chi dovrà lasciare tra Luca Taras (componente Dettori-Manca), Maria Francesca Fantato (civatiani) e Luigi Polano (Spanedda-ex Progetto Sardegna)? Tutti e tre? E chi subentrerà, consiglieri o esterni? Per il momento rimane la formula ipotetica nella sua prima versione, due assessori presi tra i consiglieri ed un terzo esterno. «Alcune cose cambieranno. Siamo partiti con una Giunta che doveva operare e governare subito. Ho però lasciato sempre la porta aperta. Adesso lavoreremo dando priorità alle cose da fare per la città ma anche agli equilibri politici», spiega Nicola Sanna. E i tempi della politica possono essere rapidissimi ma anche lunghi.

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Esmeralda Ughi

Intanto il gruppo degli 11 consiglieri appare quanto mai unito. A leggere bene la votazione è facile notare che il voto a Piu è stato espresso in differenti modalità, esattamente come accade a Montecitorio quando si elegge il presidente della Repubblica: “Antonio Piu”, “Piu Antonio”, semplicemente “Piu” e, guarda caso, sono stati proprio 11 coloro che hanno scritto “Piu A.” sulla scheda. «Noi siamo sempre stati aperti al dialogo e lo abbiamo detto più volte», spiega Esmeralda Ughi, il cui nome nei giorni scorsi sembrava il più gradito per la guida del gruppo consiliare del Pd. «Poiché da parte del sindaco c’è stata un’apertura nei nostri confronti in questo momento siamo in una fase di dialogo. Sono convinta che a breve avremo la ripresa di rapporti finalmente franchi, cordiali e reciprocamente responsabili che ci porteranno ad amministrare la città come tutti insieme vogliamo fare». E gli assessorati? «Non ci sono questioni di ruoli, a noi interessa la città. La nostra campagna elettorale l’abbiamo fatta con Nicola Sanna sindaco. L’apertura nei nostri confronti è stata un po’ tardiva, ma c’è e lo apprezziamo. Nei prossimi giorni vedremo i frutti di questo dialogo che potrebbe anche portare a rivedere alcune cose nella Giunta», conclude Esmeralda Ughi.

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Tonino Falchi

Giancarlo Serra e Tonino Falchi. Per Giancarlo Serra il punto è solo uno: se non ci saranno novità a breve nella prossima seduta di Consiglio comunale prenderà la parola e ribadirà la sua posizione di rappresentante del Partito dei Sardi che sconfessa l’assessore Ottavio Sanna – che è anche coordinatore provinciale del PdS –, nominato senza che lui, unico consigliere eletto, sia mai stato sentito. «Oggi non è possibile intervenire perché il regolamento non lo consente. Ma alla prossima seduta esporrò le mie ragioni. Ho già parlato con Nicola Sanna. Vedremo», spiega. Anche per Tonino Falchi non è detto che il passaggio all’opposizione sia davvero dietro l’angolo. «Mi ero proposto per la presidenza dell’Assemblea. Non mi hanno eletto ma non ne faccio un dramma. Il mio interesse è unicamente lavorare per il bene della città. Questo rimane il solo obiettivo», assicura Tonino Falchi, che a 79 anni punta a migliorare il suo stesso record di permanenza a Palazzo Ducale, dove siede sin dal 1975, con una pausa tra il 2010 ed il 2014. Qualcuno, venerdì mattina, ha individuato nello stesso Falchi colui che ha scelto Dolores Lai prima e Stefano Perrone dopo nelle due votazioni per l’elezione a presidente del Consiglio comunale. Chi è stato veramente e che segnale voleva mandare? A capirlo. Del resto il voto è segreto…

Luca Foddai

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