Giancarlo Carta: “Sassari, città allo sbando”
Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia interviene sulla crisi a Palazzo Ducale. «Avremo ancora come minimo altri dieci giorni di totale abbandono»
Sassari. «Leggiamo sconcertati e preoccupati dell’ennesimo rinvio della risoluzione della crisi che ormai da anni blocca la nostra città. Come minimo altri 10 giorni di totale abbandono, di non governo, di mal governo da parte di questi dilettanti allo sbaraglio». Lo scrive il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giancarlo Carta dopo avere appreso che solo venerdì prossimo il Pd si riunirà per definire il documento sul futuro della Giunta Sanna.
«Questi signori – prosegue Carta – aspettano che a decidere siano i loro piccoli leader locali che spesso sono in vacanza a Cagliari e non hanno tempo per pensare ai problemi di Sassari e sanno sfornare solo comunicati stampa illeggibili. Il Pd e i loro leader sono proprio senza vergogna, imperterriti davanti a questo disastro fanno spallucce e se ne fregano dei problemi dei cittadini che non sanno più come mettere insieme il pranzo con la cena. E nel frattempo si narra di ulteriori arrivi di migranti a Sassari, si parla di 250 esseri umani che invaderanno le nostre strade a chiedere l’elemosina e ingrassare le lobby dell’accoglienza. Tutto ciò nel più totale menefreghismo, di sindaco e consiglieri del centro sinistra e continua questa assurda invasione. Mentre questi signori si trastullano nelle loro beghe di partito il centro storico di Sassari è perennemente senza acqua e in balia di circoli abusivi regno di spaccio e delinquenza. Le periferie e le campagne di Sassari sono abbandonate e sommerse di rifiuti. Le tasse locali aumentano senza che ci sia un aumento dei servizi. Una città letteralmente allo sbando».
«Suggerisco una cosa al nostro sempre più precario sindaco – conclude Giancarlo Carta –. Nei cartelli all’ingresso della nostra comunità si potrebbe scrivere questa frase da far leggere ai pochi e frastornati turisti che si avventurano da noi: Benvenuti a Sassari, regno del Pd, lasciate ogni speranza voi che entrate».
