Forza Italia: Ganau, nove anni fallimentari

Bilancio totalmente negativo secondo Carta, Alivesi e Uneddu. Carmelo Porcu: «Per le comunali la nostra lista è quasi pronta». Manca però il nome del candidato sindaco. Il commissario? Sechi=Ganau

Conf stampa Forza ItaliaSassari. Forza Italia si sta organizzando per le prossime elezioni comunali. Ma ancora non c’è alcun nome da proporre come candidato sindaco. «Dopo 9 anni di amministrazione di sinistra, con Ganau primo cittadino, crediamo molto che adesso si possa cambiare. Siamo convinti che i sassaresi si rendano conto in quali condizioni è ridotta la città. Viviamo nel mezzo di una crisi epocale e, certo, non siamo sciocchi nel credere che sia colpa solo dell’Amministrazione comunale. Che in ogni caso non ha attivato nessun tipo di iniziativa per alleviare l’attuale disastro sociale», ha spiegato sabato mattina Carmelo Porcu, affiancato dai consiglieri comunali Giancarlo Carta e Manuel Alivesi e da Giampiero Uneddu, consigliere comunale rientrato a pieno titolo nel gruppo politico di Forza Italia (dopo l’uscita dal Pdl era rimasto nel gruppo misto a Palazzo Ducale insieme a Gigi Pisanu). «Siamo fiduciosi che i sassaresi faranno scelte autonome e controcorrente. Intendo dire che oggi viviamo in un panorama politico totalmente dominato dalla sinistra, dal Governo, alla Regione, al livello locale. Questo scenario si era verificato solo negli anni ’90, con Prodi, Palomba ed Anna Sanna. Adesso l’obiettivo è cambiare almeno il livello sassarese», ha proseguito Porcu, che traghetterà il partito, insieme al resto del gruppo dirigente (erano assenti per impegni politici ed istituzionali Antonello Peru e Marco Tedde), al congresso di giugno.

CarmeloPorcu
Carmelo Porcu

«Contesto che ci sia stato un plebiscito di Ganau alle elezioni regionali. È vero che ha avuto un numero notevole di preferenze, ma il cuore della città, l’opinione pubblica, non è andata a votare». Ma Forza Italia ed il centrodestra ha un nome per Palazzo Ducale? Ancora, pare di capire, non c’è. «Ci sarà senz’altro e sarà un nome di grande prestigio, in grado di aprire la coalizione a tutta la città. Ricordiamoci che il 50 per cento dei cittadini non è andato a votare alle regionali», ha proseguito Porcu. Primarie per il centrodestra? Manco a parlarne. «Non ci sono i tempi». Grillo? «Siamo disponibili a dialogare con tutti».

Giampiero Uneddu
Giampiero Uneddu

«Sarà una lista innovativa e competitiva, con i consiglieri uscenti e con giovani, donne e altre personalità che interpreteranno la città. Siamo in una situazione difficile, eppure, stranamente, a differenza di cinque anni fa, siamo già a buon punto tanto che possiamo dire che la lista è quasi pronta», ha concluso Carmelo Porcu. Saranno ricandidati i tre consiglieri uscenti quindi? Non proprio. Sarà della partita sicuramente Manuel Alivesi. Meno convinto Giancarlo Carta, che ancora sente la delusione alle elezioni regionali di febbraio (nonostante la buona affermazione personale è risultato il primo degli esclusi, principalmente a causa della sconfitta di Cappellacci). Giampiero Uneddu invece non si ricandiderà. «Preferisco che al mio posto vada un giovane. Posso fare dall’esterno ciò che adesso faccio dall’interno, predisporre i programmi, per esempio».

Giancarlo Carta
Giancarlo Carta

Il dopo Ganau. Ma la conferenza stampa di sabato mattina era soprattutto un atto d’accusa nei confronti del centrosinistra, che ha guidato Sassari negli ultimi 9 anni. «Ganau ha governato la città nella maniera peggiore che si potesse fare, utilizzando soldi che aveva ottenuto la precedente Giunta di centrodestra e lasciando all’interno del bilancio del Comune un’enorme voragine che si dovrà caricare il futuro sindaco, che avrà in regalo notevoli debiti fuori bilancio», ha detto Giancarlo Carta. «Sassari potrà avere nei prossimi mesi quasi quegli stessi problemi che ha avuto Roma. Le primarie del centrosinistra vedono come protagonisti assessori o ex assessori di questa Giunta, quindi compartecipi del malgoverno, o una presidente nota per il disastro che sta lasciando in Provincia, dove nessuno ne parla bene», ha proseguito Carta. Quattro invece i punti di critica toccati da Giampiero Uneddu: «la questione morale, che ha investito direttamente il “correntone” del Pd, oltre allo stesso Ganau; il fallimento del Puc, ancora non approvato dalla Regione, con il blocco dell’edilizia; le opere pubbliche incompiute; infine, le tasse, le cui aliquote sono sempre state aumentate al livello massimo possibile, anche per i meno abbienti (la Tia nel 2011 è aumentata del 28 per cento). «Voglio sottolineare un altro aspetto, finora sottaciuto – ha accusato Uneddu –. L’Amministrazione Ganau consente l’installazione di 11 pale eoliche nell’area di Fiumesanto, grazie ad una variante urbanistica. Nel settore ambientale c’è anche il punto delle energie rinnovabili. Siamo l’unica città in Italia che non ha un piano per l’utilizzo del fotovoltaico. E poi il problema della trasparenza: per vedere le sedute del Consiglio comunale sul pc ho richiesto l’intervento di un tecnico informatico, io ingegnere, scoprendo che era necessario installare Google Chrome».

Manuel Alivesi
Manuel Alivesi

«Ma la summa – ha proseguito Giampiero Uneddu – è la nomina del commissario straordinario da parte del presidente della Regione. Ganau disse in Consiglio: non mi dimetterò perché non voglio che la città sia commissariata. Invece eccolo qua il commissario. E chi ha reso possibile il suo arrivo? Ma Ganau stesso!». «Un capogruppo (Efreem Carta, di Ora Sì, ma il suo nome non viene fatto, ndr) ha detto l’altro giorno che Sassari in questi anni è migliorata. A me quest’affermazione ricorda Marlon Brando in “Apocalypse Now”, che a un certo punto del film definiva la guerra “orrore”. Ecco, quando ho letto quest’analisi ho provato autentico orrore. Non c’è settore della città che funzioni». Adesso per due mesi non ci sarà il Consiglio comunale. «Ieri abbiamo ricevuto una comunicazione dal segretario generale del Comune sulla nomina del commissario. Fino a giugno Sassari sarà messa in una sorta di congelatore. Rischiamo di restare senza bilancio, con la possibilità di spendere solo i “dodicesimi”. Eppure l’iter della pratica era già avviato in Commissione Finanze. Basta vedere l’ultimo ordine del giorno del Consiglio: ci sono bilancio, Tia, aliquote Imu, il regolamento sulla nuova Imposta Unica comunale. Il commissariamento sarà una vera e propria iattura per la città». Deciderà tutto, in ogni caso, il commissario, Guido Sechi, che avrà i poteri di sindaco, Giunta e Consiglio comunale. «Beh, Sechi è stato il direttore generale del Comune per i primi cinque anni della Giunta Ganau. Insomma, possiamo dire Sechi=Ganau. E prima ancora era il segretario generale con Anna Sanna», ha subito aggiunto Giancarlo Carta.

Conf stampa forza ItaliaL’ultimo punto di critica è proprio relativo al passaggio di poteri nelle mani del commissario. «L’ultima seduta del Consiglio, martedì scorso, ha costituito un’uscita indecorosa, con un balletto di cui è stato protagonista il centrosinistra, visibilmente spaccato e che ha passato tre ore a colpi di richieste di sospensione. Anche questo lo abbiamo interpretato come un’uscita di scena molto mesta», ha detto ancora Alivesi. «Ganau ci lascia in regalo un contenzioso con quasi 70 milioni di euro di debiti potenziali, a cui bisogna aggiungere 83 casi di lavoratori precari e 30 casi di lavoratori dell’Atp».

La conclusione di Giancarlo Carta: «Ganau ha protocollato le dimissioni il 7 marzo, ma la comunicazione è stata fatta il 12. Quale data conta per i 20 giorni dopo i quali si scioglie tutto? Qua abbiamo rischiato di tenerci il commissario per un anno e due mesi. E comunque ci teniamo i “regali” di Ganau. Le multe passate dai 600 milioni della Giunta Campus ai 5 milioni di oggi; la tassa rifiuti, passata da 11 milioni di euro a 23 milioni di costi; e le assunzioni interinali, per chiamata diretta, mentre noi facevamo sempre e solo selezioni con bando. Vedremo come andrà a finire. Il neo consigliere regionale Demontis disse in campagna elettorale: sono stato più bravo della Spanedda; che a sua volta è delusa da Ganau. Figuriamo quanto siamo delusi noi!».

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