Enti locali in affanno, appello alla Regione

Un fronte unico per scongiurare il default di numerosi enti locali e la soppressione di servizi fondamentali per le comunità territoriali. Vertice promosso dal Consiglio provinciale e dalla Presidenza della Provincia. L’intervento di Nicola Sanna

PalazzoProvinciaSassari. «Un fronte unico per chiedere alla Regione uno sforzo eccezionale che scongiuri il default di numerosi enti locali e la soppressione di servizi fondamentali per le comunità territoriali». L’appello del Nord Ovest Sardegna parte dalla sala congressi del complesso provinciale all’interno dell’ex Convento carmelitano di viale Umberto, a Sassari. I primi a lanciare l’allarme erano stati proprio gli amministratori provinciali, la presidente Alessandra Giudici in testa, annunciando non più tardi di una settimana fa il rischio che a queste condizioni diventi difficile anche solo riaprire le scuole all’inizio del nuovo anno didattico.

Oggi, su iniziativa del Consiglio provinciale e della Presidenza della Provincia, il dibattito è stato allargato a tutti gli attori istituzionali e politici che rappresentano il territorio. Insieme a loro i rappresentanti sindacali e i vertici della Multiss, la società in house della Provincia di Sassari e di Olbia-Tempio. «Il taglio dei servizi coinciderà con il rischio che molti lavoratori perdano il proprio posto», denunciano i sindacati. La presidente della Provincia, i consiglieri provinciali e i sindaci si appellano ai consiglieri regionali eletti nel collegio nord-occidentale e ai deputati che rappresentano questa parte di Sardegna.

AlessandraGiudici
Alessandra Giudici

Il dibattito, introdotto da Alessandra Giudici e dal presidente della Commissione Finanze del Consiglio provinciale, Paolo Bussu, nel giro di due ore mette tutti d’accordo. «Con un colpo di magia sono stati fatti sparire 56 milioni di euro dal fondo unico – viene ripetuto a più livelli – bisogna semplicemente fare in modo che l’attuale Giunta regionale possa rimediare a quel danno compiuto dall’esecutivo precedente a pochi giorni dalla fine del mandato». La Provincia di Sassari lamenta un buco di 5milioni di euro senza il quale non sarà possibile chiudere il bilancio di previsione, a meno di effettuare una serie di tagli per cui pagherebbero le conseguenze i cittadini.

È a rischio la riapertura della scuole, sono a rischio i servizi di trasporto e assistenza per gli studenti, sono a rischio le pulizie e la manutenzione ordinaria, la pulizia dell’alveo dei fiumi e, di conseguenza, tanti posti di lavoro. «La situazione interessa e coinvolge tutto il territorio e tutta la Sardegna – ricordano alcuni consiglieri regionali – perciò siamo pronti ad attivare ogni mezzo necessario per fare in modo che le Province, finché vivranno, possano lavorare regolarmente, disponendo delle risorse umane e finanziarie che spettano a ogni ente locale».

I numeri. L’incontro di oggi ha colto l’obiettivo di chiarire le gravissime conseguenze a cui va incontro il territorio e la sua Comunità in caso di mancato ripristino da parte della Regione Sardegna, delle risorse del Fondo Unico per gli Enti Locali. La scelta della Giunta Cappellacci di sottrarre 55 milioni di euro dal Fondo Unico destinato agli Enti Locali, votata nella legge finanziaria dal Consiglio regionale nel gennaio 2014, ha privato gli enti locali, e quindi anche la provincia di Sassari, di risorse indispensabili per il mantenimento dei livelli minimi di servizi sia di manutenzione di strade e immobili, sia di assistenza ai disabili nelle scuole e in tema di diritto allo studio. Per la sola Provincia di Sassari si tratta di oltre 4.300.000 euro che incidono pesantemente sulla manutenzione e gestione degli Istituti Superiori presenti nel territorio di competenza, per i quali nel 2012 sono state spesi, come spesa corrente, 3.962.000 euro, e sulle manutenzioni delle strade , con una spesa corrente consolidata che supera il 1.500.000 euro: manutenzioni e ripristini riportati alla ribalta dall’ultima calamità naturale che si è abbattuta sui comuni di Sorso e Sennori.

A questo si aggiunge, problema ancora più grave, l’impossibilità di garantire agli studenti e studentesse disabili la necessaria assistenza e trasporto per la regolare frequenza negli Istituti superiori, e agli studenti fuori sede la permanenza nei diversi convitti. Nell’anno scolastico appena concluso, la Provincia ha garantito l’assistenza di base e specialistica a 126 ragazzi e ragazze disabili e ha provveduto al trasporto personalizzato di 71 studenti provenienti da 19 Comuni del territorio (Allegato 1). Il personale di diversa professionalità, a vario titolo impegnato nel servizio ai disabile, supera le 60 unità alle quali si aggiunge l’indotto e il trasporto.

Per quanto riguarda i Convitti, nell’anno scolastico 2013/14 sono stati accolti con il sostegno economico della Provincia 50 studenti dell’Istituto Alberghiero di Sassari e 130, tra studenti e studentesse, dell’Istituto di Alghero.

Nei lavori di manutenzione e gestione degli istituti scolastici, l’Ente ha impegnato sia la società partecipata Multiss, nella quale sono impiegati 180 lavoratori, sia numerose imprese che hanno operato con piena soddisfazione dei Dirigenti scolastici, pur nella cronica difficoltà economica dovuta alla continua riduzione negli anni dei fondi destinati all’Ente. Sulla base dell’analisi condotta dal Consiglio e dai dirigenti della Provincia risulta che, nell’arco di un anno (2013-2014), le risorse destinate alla Provincia di Sassari sono state decurtate di circa il 40%, passando da euro 11.853.642 a 7.553.616.

Oggi, la Provincia di Sassari, al pari dei Comuni e delle altri enti Provinciali, si trova nell’incresciosa condizione di dover obbligatoriamente definire il proprio Bilancio di previsione 2014 con scelte dolorosissime di ridimensionamenti dei capitoli specifici, pena il dissesto dell’Ente. Le conseguenze di un tale ridimensionamento avranno rilevanze sociali ed economiche difficilmente gestibili in un territorio già da tempo provato da un’epocale crisi economica e occupazionale.

Al Consiglio Regionale e alla Giunta Pigliaru, l’unanimità degli intervenuti ha chieste un forte impegno per assicurare il reintegro delle somme mancanti nella dotazione del Fondo Unico degli Enti Locali e, in particolare per la Provincia di Sassari, del ripristino dei 4.300.000 euro derivanti dall’inserimento nel Fondo Unico delle accise sull’energia elettrica provenienti dallo Stato, indebitamente decurtato di pari somma nella finanziaria regionale 2014.

È stata ribadita, infine, l’ assoluta necessità che siano stanziati, in tempi brevissimi, i fondi per far fronte ai danni provocati dalla calamità nei territorio nei comuni di Sorso e Sennori.

NicolaSannaInsediamento
Nicola Sanna

Il commento di Nicola Sanna. «Il Comune di Sassari ha subito 1.040.000 euro di tagli dal fondo unico per gli enti locali con un gioco di prestigio sull’addizionale dell’energia elettrica per i comuni che è stata inglobato nel fondo unico, determinando così lo sconquasso che tutti conosciamo». Sono le parole del sindaco di Sassari, Nicola Sanna, che questa mattina è intervenuto alla riunione convocata dalla Provincia di Sassari nell’auditorium di viale Umberto. «Chiedo ai consiglieri regionali – ha proseguito il primo cittadino sassarese – che il fondo unico sia ripristinato con le risorse previste negli anni precedenti, così che l’addizionale dell’energia elettrica (in precedenza data dallo Stato ai Comuni e poi dallo Stato alla Regione che l’ha inserita nel fondo unico) sia data nella sua totalità. Naturalmente, rispetto alla situazione rappresentata oggi, è necessario ripristinare le risorse per far funzionare i servizi essenziali, poi discuteremo di quale sarà il destino degli enti territoriali di coordinamenti che siano effettivamente operativi. Questa incertezza politica – ha detto ancora Nicola Sanna – che deriva dal referendum, non ha visto una accesa battaglia in difesa dell’ente. Ma il referendum ha visto una bassa partecipazione e un risultato improbabile. Al lato pratico siamo un anno e mezzo che discutiamo del destino delle Province ma non si dice cosa si farà né a livello regionale né a livello nazionale. È vero, si tratta di una operazione complessa, ma a me sembra si stia perdendo tempo. Qui occorre dare risposte immediate ai cittadini – ha detto con forza il sindaco di Sassari – e mi associo a eventuale documento che scaturirà da questa riunione. Dobbiamo stare uniti, come sindaci e come rappresentanti del territorio. Adesso bisogna dare risposte, sarebbe delittuoso non farlo con la celerità che merita».

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