Dinamo, una sconfitta che non deve preoccupare
Ieri a Montichiari contro Brescia è sembrato che i biancobà quasi stessero tirando il fiato dopo una striscia di cinque convincenti vittorie consecutive. L’analisi di Aldo Gallizzi
di Aldo Gallizzi
È vero, quella vista a Montichiari contro Brescia è stata una Dinamo bruttina, imprecisa e poco reattiva. È sembrato quasi che stesse tirando il fiato dopo una striscia di cinque convincenti vittorie consecutive, in vista dei prossimi importanti impegni di Champions e di Coppa Italia. I 48 punti segnati rappresentano il minimo storico in serie A, ma nonostante tutto non c’è da preoccuparsi, o meglio, c’è da preoccuparsi il giusto. Un passaggio a vuoto in questo momento della stagione e calendario alla mano, ci può stare e non intacca e tantomeno cancella quanto di buono coach Pasquini e i suoi giocatori sono riusciti a fare nelle ultime settimane. E pensare che in una giornata disastrosa la Dinamo nel finale aveva comunque avuto la forza di riportarsi a meno due dai padroni di casa con la possibilità, più volte sprecata, di operare il sorpasso cosa che avrebbe probabilmente messo pressione sui bresciani e cambiato l’inerzia della partita.
L’assenza di Savanovic ha accorciato le rotazioni, ma fondamentalmente ha privato Pasquini di un’arma letale, viste le caratteristiche bidimensionali del serbo. Si è rivisto in campo il buon Olaseni, tolto dalla naftalina dopo parecchie settimane, ma non è stato fortunato perchè oltre ai suoi evidenti limiti ha dovuto fare i conti con la giornata nera dei compagni, il che non l’ha certamente aiutato a ritrovare ritmo e fiducia dopo tanta tribuna. L’obbligo è comunque quello di voltare immediatamente pagina e concentrarsi con fiducia e convinzione sui prossimi appuntamenti ad iniziare da quello di mercoledì sera alle 20,30 al PalaSerradimigni con i cechi del Cez Nymburg, valevole per l’andata dei sedicesimi di finale della Champions League.








