Dinamo ora è crisi profonda
I sassaresi sfiduciati, senza idee, talento e personalità si fanno travolgere in casa 97-80 da un Ludwigsburg che ha annientato i biancoblù con una partita di grande intensità. Ora la palla passa alla società
I buoi sono scappati dal recinto, una Dinamo allo sbando si fa travolgere in casa dal Ludwigsburg per 97-80, mandando all’aria anche il +10 dell’andata e compromettendo forse irrimediabilmente il passaggio del turno. Un aspetto questo che onestamente passa decisamente in secondo piano, se si considerano gli enormi problemi di una squadra in crisi profonda, senza identità e con un tasso di talento ai minimi termini da quando milita nella massima serie. Non solo non si sono registrati passi in avanti ma ora la sfiducia è totale e la società deve per forza intervenire e farlo alla svelta perché i rischi di finire male sono altissimi. Al PalaSerradimigni va in scena una partita chiave in chiave qualificazione. La Dinamo con una vittoria bisserebbe quella dell’andata e si metterebbe in una situazione di comodo in caso di arrivo a pari punti coi tedeschi, il Ludwigsburg non può consentirlo. In caso di sconfitta per Sassari sarebbe importante quantomeno preservare la differenza canestri, difendendo il +10 maturato in Germania.
I tedeschi iniziano con determinazione e aggressività difensiva e attaccano bene il canestro (3-8) provando subito a scappare. Il Banco ha poca fluidità offensiva e spesso forza le conclusioni (5-12 dopo 4 minuti). Per fortuna Tyree è ispirato dall’arco e tiene a galla i suoi. Quando riesce a correre grazie alle buone difese, la Dinamo è incisiva e trova buone soluzioni con McKinnie e Gombauld (11-15) limando qualcosina. Tyree potrebbe portare a -2 i suoi, ma sbaglia un agevole appoggio da sotto e sul contropiede Hammond infila la tripla del nuovo + 5 per gli ospiti. Sassari a -2 ci arriva, ma nell’ultimo minuto subisce un mini break che la ricaccia a -6 per il 18-24 con il quale va in archivio il primo quarto.
Bucchi abbassa il quintetto spostando Treier da 5 e dando un po’ di riposo a Gombauld. La fisicità di Polas e Childs nel pitturato è difficilmente arginabile per il Banco e Ludwigsburg allunga (22-31) toccando i nove punti di vantaggio. La tripla di Melson vale il -10 con la Dinamo in evidente difficoltà, evidenziata anche dalla zone press incessante degli ospiti. Sul 28-39 (-11) coach Bucchi è costretto a chiamare due volte un time out nel giro di un minuto minuto (31-44) a 4.36 dal riposo. Quella che si sta vedendo è una Dinamo disordinata, senza idee e se vogliamo anche piuttosto scoraggiata. Rientra Gombauld per un tutto sommato positivo Treier. Le bombe e le iniziative di Charalampopoulos danno un minimo di slancio all’attacco e consentono di riavvicinarsi (39-47) sotto la doppia cifra. L’intensità messa in campo dai tedeschi però, sommata al superiore tasso tecnico, evidenzia in maniera impietosa i limiti dell’attuale Banco che, sprofonda a -15 e va negli spogliatoi in ritardo di 13 lunghezze sul punteggio di 41-34. Impietosi i numeri a metà gara, 40 vs 70 di valutazione, 12 vs 20 alla voce rimbalzi, 6/13 da tre punti vs 4/11.
La musica al ritorno in campo non cambia (41-60) anzi peggiora e il coach sassarese è costretto a chiedere un time out dopo un minuto e mezzo. con i suoi in totale sfiducia e lo sguardo perso. La partita è a senso unico (41-66) e dagli spalti inizia ad arrivare qualche fischio. L’aggressività e triple di Graves tengono la forbice ben larga (47-62) e il terzo quarto va in archivio sul 52-75 con i tedeschi in totale controllo.
L’ultimo periodo è puro garbage time per due o tre minuti, poi il Banco da qualche segnale e piano, piano, si riavvicina (67-80), mentre fra i tedeschi inizia ad emergere un pizzico di nervosismo. La zona dei sassaresi mette qualche granello di sabbia negli ingranaggi perfetti del Ludwigsburg (70-82) e si intravvede la possibilità di riuscire a conservare la differenza canestri. Graves però è micidiale da fuori e ne mette tre pesantissimi che riportano a +16 gli ospiti (72-88 a 3.53 dalla sirena) e di fatto spengono definitivamente le residue speranze della Dinamo di rimetterla in piedi. A 2.38 dalla fine il presidente Sardara abbandona gli spalti con la sua squadra sotto 73-93 e la partita virtualmente chiusa. Al termine il tabellone indica Dinamo 80, Ludwigsburg 97. La palla passa ora alla società.
Dinamo Banco di Sardegna – MHP Riesen Ludwigsburg 80-97
Progressione quarti: 18-24 / 34 -41 / 52-75 /
Arbitri: Castillo (Esp), Horozov (Bul), Deman (Fra)
Dinamo: Cappelletti 3, Pisano, Treier 10, Tyree 18, Kruslin 2, Whittaker 8, Raspino, Gandini, Gentile 8, Gombauld 5, McKinnie 13, Charalampopoulos 13. All. Piero Bucchi
MHP Riesen: Hammond 3, Bahre 5, Jacob Patrick 8, Graves 20, Johannes Patrick, Buie 14, Lewis 10, Childs 8, Melson 6, Polas 11, Pleta, Edigin 12. All. Joshua King
Aldo Gallizzi