Il Gremio dei Sarti ha un nuovo candeliere
Venerdì sera a Santa Maria la presentazione e la benedizione del cero ligneo che riprende il disegno stile “Impero” di quello vecchio
Sassari. Tanta emozione e la consapevolezza di partecipare ad un momento storico per Sassari. Il Gremio dei Sarti ha un nuovo candeliere. Venerdì sera una chiesa di Santa Maria di Betlem gremita all’inverosimile ha accolto con un grande applauso la presentazione e la benedizione del nuovo cero ligneo. Una cerimonia intervallata dalla proiezioni di alcuni video, che hanno ricordato il passato del Gremio e la storia del vecchio candeliere, con il suo caratteristico braciere che sostituisce i capitelli dei ceri lignei degli altri gremi. Ma anche una serie di foto sulle fasi di realizzazione del nuovo candeliere, il cui inizio data al 24 ottobre dello scorso anno.
«Quella di oggi è una giornata storica per il Gremio dei Sarti», ha detto in apertura il presentatore della serata, il giornalista Marco Sanna. «Il cero che stiamo per presentare è completamente costruito ex novo. La Faradda è dall’Unesco considerata un bene immateriale dell’umanità, ma tradizione non significa avere oggetti da chiudere in un museo». In realtà, un aspetto museale ci sarà: il vecchio candeliere, che finora sfilava alla Faradda e poi rimaneva custodito a Santa Maria (anche se da ultimo non stava nella sua cappella, la seconda a sinistra rispetto all’ingresso, da qualche anno smantellata ed in attesa di un intervento di restauro), non poteva più essere utilizzato. Si tratta del resto di un bene culturale, una vera e propria opera d’arte, che con il suo stile “Impero” mostra il periodo realizzativo, il XIX secolo.
«Era il 2012 quando ci decidemmo a fare costuire un nuovo candeliere. Come si può capire, l’ostacolo erano i fondi per realizzarlo. Il primo che interpellammo fu l’allora sindaco Ganau, che non mi diede immediatamente una risposta, ma dallo sguardo capii che qualche “punto” voleva metterlo. Nel dicembre 2013 andammo a Baku per il congresso dell’Unesco. Al ritorno, all’aeroporto, mi chiese a che punto eravamo con il candeliere. Risposi che stavamo cercando una soluzione. E l’abbiamo trovata», ricorda al microfono il presidente del Gremio Salvatore Spada (che è anche il presidente dell’Intergremio, l’associazione che riunisce i gremi e sovrintende alle iniziative della Faradda). «Sì, sembrava una follia. Ma eccoci qua. Il riconoscimento dell’Unesco dimostra, lo ricordo, che i Candelieri sono una tradizione che sopravvive con grande energia e vitalità», ha detto poco dopo Gianfranco Ganau, oggi presidente del Consiglio regionale.
«È stata una sfida anche economica per il Gremio. Abbiamo deciso di chiedere alle istituzioni, innanzitutto a quelle private. E abbiamo contattato gli istituti di credito isolani», ha spiegato Alessandro Pinna Spada, che per il Gremio ha seguito le fasi di raccolta dei fondi. A finanziare la costruzione del nuovo candeliere sono stati così il Banco di Sardegna, la Fondazione Banco di Sardegna e la Banca di Sassari (già soci onorari). Un ringraziamento particolare è andato al compianto professor Vanni Palmieri, che da vicepresidente della Banca di Sassari sposò subito il progetto. A tutti gli ospiti che venerdì hanno portato il saluto dell’ente che rappresentavano è andato un piccolo candeliere di legno realizzato da Nanni Pasca. Sono intervenuti Simonetta Sanna (vicepresidente) per la Fondazione Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese (direttore generale) per il Banco di Sardegna, Lucio Panti (direttore) e Salvatore Rubino (vicepresidente) per la Banca di Sassari e il dirigente Antonello Bellu per la Provincia di Sassari, oltre al presidente Gianfranco Ganau. E il sindaco Nicola Sanna. «Sto pensando a tutto il peso della grande storia di Sassari. La Faradda è una festa che affonda le radici nell’anima della nostra città. Stasera abbiamo la dimostrazione che quei mestieri con le loro corporazioni l’hanno saputa fare grande», ha detto il primo cittadino.
Come ogni opera d’arte anche il nuovo candeliere dei Sarti ha i suoi autori. Sono artigiani sassaresi, apprezzati per le loro competenze. Il candeliere è stato realizzato dai fratelli Sini (della ditta Salvino Sini e figli); il braciere invece da Gianfranco Poddighe; le preziose rifiniture e decorazioni, e soprattutto i disegni, sono di Salvatore Sechi De Gonare. Anche a loro un minicandeliere di Nanni Pasca in omaggio.
E poi i frati di Santa Maria, presente il provinciale sardo dei Minori Conventuali, padre Salvatore Sanna. È stato padre Ettore Floris a benedire il nuovo candeliere, sistemato al centro, sotto la “zimboina”, dai portatori guidati da Gianfranco La Robina. Oltre all’effigie della Madonna di Monserrat, patrona del Gremio dei Sarti (in sassarese “li trappèri”), il cero ligneo porta una novità: è stato disegnato anche il volto di padre Francesco Zirano, beato sassarese, frate conventuale che ai primi del 1600 fu martirizzato ad Algeri. A Mirco Moracini (obriere maggiore) e Alessandro Vozzo (obriere di candeliere) l’onore di scoprire il nuovo candeliere.
Nel 2014: Gremio dei Sarti, Intregu e processione
E adesso occorre solo attendere la sera del 14 agosto per vedere il nuovo candeliere “ballare” e poi, a Santa Maria, inchinarsi di fronte all’Assunta.
Galleria fotografica

























