Comune di Sassari, tutti a casa

Domani, giovedì 27 marzo, scadono i 20 giorni a disposizione di Ganau per ritirare le dimissioni. Non ci sono però spiragli perché questo accada: mancano i tempi per la dichiarazione di incompatibilità. Adesso arriva il commissario. Si vota il 25 maggio

Consiglio comunale 25 marzo 2014Sassari. Consiglio comunale, ultimo atto. Ancora mancano gli ultimi passaggi formali, ma di fatto l’Assemblea civica sassarese ha recitato martedì pomeriggio gli ultimi scampoli di mandato. Proprio stamattina il presidente del Consiglio regionale e sindaco dimissionario farà chiarezza sugli ultimi dubbi. Confermare o no le dimissioni da primo cittadino protocollate lo scorso 7 marzo? Rimane ferma la data delle elezioni, il prossimo 25 maggio, election day in tutta Italia per le europee; meno sicuro invece il passaggio dei prossimi giorni. Se infatti ci dovesse essere (e lo si capirà stamattina quindi: i margini sono però quasi nulli) la possibilità di ritirare le dimissioni e dichiarare l’opzione a favore del Consiglio regionale per incompatibilità con la carica di sindaco, il Consiglio comunale, ma anche la Giunta, rimarrebbe in attività fino al 25 maggio. In caso contrario, è giocoforza necessario non ritirare le dimissioni, protocollate il 7 marzo “in via precauzionale” disse lo stesso Ganau: il 27 marzo, quindi, Consiglio e Giunta vengono sciolte e la Giunta regionale, già venerdì, nel corso di una seduta dedicata in larga parte alle elezioni amministrative, ha la possibilità di nominare il commissario che guiderà l’Amministrazione comunale fino alle elezioni. Tutti a casa, e da subito, consiglieri ed assessori. E questa seconda ipotesi sembra la più probabile, anzi, certa: i comizi elettorali vanno convocati almeno 55 giorni prima delle elezioni, perché così stabilisce la legge (lo farà il presidente Pigliaru già venerdì). Con tanto malumore e strascichi polemici anche interni alla maggioranza.

«Intervengo con un pizzico di commozione. Gli ultimi avvenimenti in Regione hanno fatto sì che si arrivasse ad oggi come data ultima del Consiglio. Avendo il sindaco dato le dimissioni il 7 marzo domani o dopodomani (mercoledì o giovedì, ndr) scadono i 20 giorni previsti dalla legge per poterle ritirare», dice in apertura di seduta il vicesindaco Gavino Zirattu, che avrebbe guidato la città per i prossimi due mesi nel caso in cui le dimissioni fossero state ritirare. «Il regolamento prevede che in questi casi non avendo il sindaco ritirato le dimissioni il Consiglio decada. Molti di voi so che si dedicheranno agli impegni elettorali del 25 maggio e altri potranno continuare ed essere eletti. In funzione di questo non posso che fare gli auguri e ringraziare quanti hanno collaborato con me, come vicesindaco ed assessore. Buon prosieguo».

FrauPanu
Piero Frau e Pierpaolo Panu

Tutti a casa? Non proprio. Secondo i consiglieri Piero Frau e Pierpaolo Panu, sostenuti dal terzo “dissidente”, Giancarlo Rotella, i margini per poter andare avanti fino al 25 maggio ci sono ancora. La proposta è di fare votare al Consiglio una “Presa d’atto”. «Dato che il giorno 20 marzo 2014 il sindaco Gianfranco Ganau è stato convalidato consigliere regionale della Sardegna e che lo stesso, in detta seduta del Consiglio regionale, è stato eletto presidente dell’Assemblea regionale – rimarca Frau –; preso atto che il sindaco di Sassari ha definitivamente optato per la carica di consigliere regionale; considerato che il sindaco, in data 7 marzo 2014 ha presentato al protocollo del Comune di Sassari le dimissioni dalla carica di sindaco e che le stesse diventano efficaci trascorsi 20 giorni dal deposito al protocollo; visto l’art. 69 del D. Lgs. 267/2000 comma 5°; ritenuto pertanto di non dover attivare la procedura di contestazione delle cause di incompatibilità per acclarata scelta dello stesso di optare per la carica di consigliere regionale prima, e successivamente per la carica di presidente dell’Assemblea regionale da parte dello stesso sindaco. Il Consiglio comunale lo ritiene quindi decaduto dalla carica di Sindaco. Per le ragioni su esposte si impegna il Consiglio comunale di Sassari a dichiarare decaduto il Dott. Gianfranco Ganau dalla carica di sindaco del Comune di Sassari a far data dal 20 marzo 2014 e di ritenere ininfluente li termine di efficacia delle dimissioni presentate dallo stesso; si chiede inoltre, ai sensi dell’art. 42 del regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, che il Consiglio proceda alla votazione con voto segreto».

ConsCom25marzo2015b«Questa richiesta ha un obiettivo ben preciso – spiega ancora Piero Frau –. Vogliamo evitare il commissariamento di due mesi e fare proseguire il Consiglio fino al 25 maggio». «Occorre consentire di approvare il bilancio. Chiediamo al Consiglio un atto di responsabilità. La nostra proposta non ha una targa politica», aggiunge subito Pierpaolo Panu. Il problema è però un altro. «Chiedo al segretario comunale se è ammissibile una discussione di questo tipo in presenza di dimissioni del sindaco», fa subito notare Gianpaolo Mameli (Pd). C’è però poco da discutere. Dopo un paio di sospensioni, di cui una molto lunga per un vertice di maggioranza, è solo tempo di votare. Prima il voto sul… voto. «Metto in votazione la proposta tendente a provocare il voto sull’incompatibilità di Ganau», dice il presidente dell’Assemblea Luciano Chessa. Il Pd (tante le assenze), Ora Sì e Sergio Scavio (Sel) dicono no; a favore invece tutta l’opposizione più Antonio Sanna (Sel), Dario Satta (Sinistra Sarda-Prc) e Tore Dau (Idv). Il risultato è di 20 a favore, con 7 contrari. La “Presa d’atto” può insomma essere votata. «Mi sembra di discutere di argomenti alla azzeccagarbugli. Ricordo la volontà espressa dal sindaco al momento della presentazione delle dimissioni. Ieri (lunedì, ndr) ci ha detto che i tempi tecnici per la dichiarazione di incompatibilità non ci sono, sono molto stretti e non è il caso di rischiare. Giovedì sarà quindi sciolto il Consiglio e decadrà la Giunta. Il bilancio è in realtà già pronto: il commissario che arriverà potrà approvarlo. Mi chiedo allora che senso ha questo atto che stiamo per votare», spiega ancora Gianpaolo Mameli.

La presa d’atto è comunque accolta dal Consiglio comunale, votata dall’opposizione, ma anche da due consiglieri di maggioranza, Roberto Ara e Antonio Sanna, mentre il capogruppo del Pd Gavino Pinna, a nome di tutti gli altri, rimasti fuori dall’aula, è contrario.

La seduta non è ancora finita. Si prosegue. Manca però il numero legale. «Signor presidente, ho un’ultima proposta», dice ancora Piero Frau. «Convochiamo il Consiglio per mercoledì sera, alle 20. I tempi ci sono: la comunicazione di almeno 24 ore prima c’è, perché i consiglieri sono qui presenti. Bisogna approvare i provvedimenti fiscali, dalla tasi alle aliquote imu». Niente da fare. «Non si può. Le pratiche non sono state licenziate dalle commissioni consiliari competenti», risponde il presidente Luciano Chessa.

Si va a casa. Deciderà il commissario.

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