Comune di Sassari, ancora 24 ore per la nuova Giunta
La direzione regionale del Pd discute del caso Sassari. Mancherebbero solo i nomi degli assessori vicini alle componenti Lai e Spissu
Sassari. Potrebbe essere martedì il giorno decisivo per la Giunta comunale di Sassari. Quello che sabato sembrava un passaggio vicinissimo non è ancora arrivato: mancava solo la firma al decreto di nomina degli assessori, era trapelato due giorni fa. In realtà proprio all’interno del maggiore partito della coalizione, il Partito Democratico, era in corso, a quanto pare, una contrapposizione neppure tanto nascosta con i referenti delle componenti che, numeri alla mano, controlleranno il gruppo consiliare democratico, forte di ben tredici eletti, ma di cui appena due, Simone Campus (civatiano) e Mario Pala (Manca-Parisi-Dettori), apertamente schierati con Nicola Sanna già alle primarie del 12 aprile. Sabato sembrava che la composizione della Giunta fosse ormai definita. E invece una dopo l’altra sarebbero venute a cadere le proposte avanzate dal sindaco Sanna per le caselle più delicate. Tre in particolare i nomi: Antonio Piu per il gruppo vicino a Salvatore Demontis, Salvatore Sanna per quello di Silvio Lai ed Esmeralda Ughi per Giacomo Spissu. Ipotesi, pare, non accolte con favore. Il motivo è facile da capire: consentire a tre consiglieri di entrare in Giunta avrebbe permesso l’ingresso in Consiglio dei primi dei non eletti, guardacaso tutti appartenenti alle componenti del Pd che hanno appoggiato Nicola Sanna alle primarie e che gli hanno consentito di vincere, seppure per alcune decine di voti, su Angela Mameli, sostenuta invece da Spissu, Lai, Ganau e Demontis. Lo schema di Giunta che secondo voci insistenti stava per nascere prevedeva questa distribuzione: cinque assessori al Pd, ovvero Gianni Carbini, Monica Spanedda, Antonio Piu, Salvatore Sanna ed Esmeralda Ughi; due alla lista civica Sassari Bella Dentro, Alessio Marras e Grazia Manca; e altri due ai partiti minori più votati, in particolare Upc e Partito dei Sardi. Per l’Unione Popolare Cristiana la prima scelta pare sia stata quella del decano Tonino Falchi, che però avrebbe rifiutato (il suo obiettivo era, e sulla carta rimane, la presidenza del Consiglio comunale); il nome su cui in seconda battuta sarebbe caduta la scelta è stato allora quello di Marilena Paulotto, candidata al Consiglio comunale ma non eletta (per lei appena 120 voti, altro motivo di perplessità). Per il Partito dei Sardi invece l’assessore in pectore era Ottavio Sanna, coordinatore provinciale del partito di Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda: un’ipotesi che ha scatenato la presa di posizione dell’unico consigliere eletto Giancarlo Serra, che, non condividendo il metodo seguito (non sapeva nulla della possibile nomina) in una durissima nota stampa ha annunciato l’intenzione di lasciare il partito se Ottavio Sanna sarà davvero assessore.
Rimaneva fuori Ora Sì, a cui, come compensazione, poteva andare la presidenza del Consiglio comunale, per Nanna Costa, la più votata della lista.
Nel pomeriggio di sabato, di fronte ai no di Piu, Salvatore Sanna ed Ughi, la soluzione alternativa. Al posto dei possibili tre assessori Nicola Sanna avrebbe così pensato (e non sarebbe stata una semplice provocazione) ai primi tre dei non eletti del Pd: Luca Taras (componente Gavino Manca), Francesca Fantato (civatiana) e Luigi Polano (con Monica Spanedda). Un’ipotesi che se fosse passata davvero – e a quanto pare, ripetiamo, mancava solo la firma del sindaco – avrebbe portato ad una più che probabile spaccatura nel Pd sassarese. Con il rischio molto concreto di riportare presto gli elettori alle urne. Domenica nessuna novità.
E oggi? Secondo alcuni si starebbe lavorando su un coinvolgimento diretto in Giunta della lista civica Ora Sì, lasciando fuori dall’esecutivo gli altri partiti, tranne forse Ottavio Sanna per il quale ci potrebbe essere stato un accordo con Paolo Maninchedda in persona a livello regionale. Ma se Ottavio Sanna sarà assessore non potrà più contare sul consigliere eletto nella lista del Partito dei Sardi: quale il male minore? Per Tonino Falchi si pone invece l’ipotesi più che concreta della non elezione a presidente dell’Assemblea: Nicola Sanna, avrebbe detto il decano dei politici sassaresi, in questo caso non avrà vita facile. Tramontata infine anche l’ipotesi Paulotto per l’Upc.
Come assicurare allora un posto in Giunta a tutte le componenti del Pd? Su questo si gioca il primo passaggio del mandato del sindaco Nicola Sanna. La vittoria di Mario Bruno ad Alghero (ha avuto il sostegno di Nicola Sanna, ma anche di Francesco Pigliaru, Renato Soru, Gavino Manca, Luigi Lotto e Salvatore Demontis, tutti presenti ai comizi in piazza negli ultimi giorni prima del ballottaggio) può aiutare a superare le divisioni che ancora attraversano il Partito Democratico sassarese e che trovano origine in quanto accaduto con le primarie di aprile. Un primo canale di dialogo potrebbe essere aperto proprio con Salvatore Demontis e che vedrebbe Antonio Piu in Giunta (sarebbe anche vicesindaco), il più votato lo scorso 25 maggio con ben 1250 preferenze..
Una prima risposta dovrebbe arrivare da Cagliari, dove per questa sera era convocata la direzione regionale del Pd con all’ordine del giorno proprio il caso Sassari e la bozza di riforma degli enti locali sardi: oltre a Nicola Sanna sono presenti il segretario Silvio Lai, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau ma anche i consiglieri regionali e Giacomo Spissu (l’assenza di Ganau e Spissu al Palaserradimigni per la partita di basket della Dinamo, di cui sono grandi tifosi, era piuttosto significativa). Entro stasera insomma le ultime caselle potranno essere riempite. E domani potrebbe esserci davvero la nuova Giunta.