Anche a Sassari Deposizione e Via Crucis per il centro storico. Tradizionale benedizione dell’arcivescovo padre Paolo Atzei dalla scalinata di San Nicola
Sassari. Si sono conclusi con la Deposizione (S’Iscravamentu) e la Via Crucis i riti del Venerdì Santo.
Venerdì mattina la processione della Madonna dei Sette Dolori ha attraversato il centro città.
Alle 17,45, nella chiesa della Santissima Trinità, ha preso il via l’azione liturgica con la lettura del “Passio” dal Vangelo di Giovanni e l’eucarestia. Il momento culminante è stato il rito della Deposizione (Iscravamentu) del Cristo morto. Il pregevole simulacro ligneo del XV secolo, con le braccia mobili, uno degli esempio più belli ancora utilizzati in Sardegna, è stato prima issato sulla croce al centro della chiesa e poi deposto da due figuranti che interpretavano Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo.
Verso le 19,30 è partita la processione guidata dal “Babbarrottu” (con cappuccio bianco e croce di legno) con la via crucis per le vie della città, a cura dell’Arciconfraternita di Santa Croce e del Gonfalone. Intorno alle 20,30 il passaggio sotto al Duomo, con i simulacri della Madonna Addolorata, di San Giovanni e di Cristo deposto presi in consegna dall’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte (composta esclusivamente da confratelli appartenenti alle antiche famiglie nobiliari sassaresi e vestiti con il tradizionale e caratteristico saio e cappuccio nero, abito che in passato veniva indossato quando si accompagnavano al patibolo i condannati a morte) e dai volontari del CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta).
Come da tradizione, dalla scalinata di San Nicola, l’arcivescovo di Sassari, padre Paolo Atzei, ha impartito la benedizione ed ha rivolto un saluto alla gran folla raccolta nella piazza. «A Sassari c’è una catena alimentare che garantisce un pasto quotidiano a chi è in difficoltà. In Sardegna con la povertà che abbiamo nessuno per fortuna muore di fame. Sono tempi difficili, lo devo dire anche quest’anno», ha detto ai fedeli che gremivano la piazza.
Il corteo ha poi proseguito verso la chiesa di San Giacomo, di fronte al Duomo, e verso le chiese delle Monache Cappuccine, di Sant’Antonio Abate e della Santissima Trinità.
I riti legati alla Settimana Santa si concluderanno la mattina di Pasqua con l’incontro (s’Incontru) tra il Cristo Risorto e la Madonna. Le due processioni, partite alle 10 dalla Trinità e dai Servi di Maria, con i due simulacri, insieme ad una rappresentanza dei Gremi, si ritroveranno in piazza Monsignor Mazzotti alle 10,15 per poi dirigersi verso il Duomo di San Nicola dove l’arcivescovo concelebrerà la Messa Solenne.